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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Luglio 2006
 
   
  ALLO SPAZIO ANNUNCIATA L´IMMAGINE CRITICA: MILANO ANNI 60 - TRA POP ART E CONTESTAZIONE. DALL’ 11 OTTOBRE AL 19 NOVEMBRE 2006 OPERE DAL 1964 AL 1974 DI PAOLO BARATELLA, GIANNI BERTINI, FERNANDO DE FILIPPI, UMBERTO MARIANI, SERGIO SARRI, GIAN GIACOMO SPADARI

 
   
  Milano, 13 luglio 2006 - Questa mostra vuole riproporre a distanza di anni il lavoro di un gruppo di artisti che nella Milano degli anni ´60 e dei primi anni ´70, ha avuto un ruolo centrale sulla scena non solo italiana, ma anche europea. Quattro di loro (Baratella, De Filippi, Mariani e Spadari) con le mostre di Parigi 1969 (“Salon de la jeune peinture”), di Bruxelles al Palais des beaux arts ed ancora nello stesso museo nel 1977 per la mostra ”Mythologies quotidiennes” e, più di recente nel 1998 a Milano a Palazzo Reale nella mostra “Percorsi del mito”, sono stati identificati sulla scena europea come “Il gruppo di Milano”. Come è stato ampiamente documentato, infatti, questo gruppo di artisti si pone in parallelo con esperienze coeve in Francia (“Figuration Narrative”), in Germania (“Kunst und Politik”) e in Spagna “Equipo Cronica” e “Equipo Realidad”). Nel caso di Bertini è talmente la sua presenza sia sulla scena francese che su quella italiana che pare superfluo aggiungere altro. A proposito bisogna citare le recentissime mostre tenute a Milano alla Fondazione Mudima, al Museo di Gallarate ed alla Galleria Colossi Arte Contemporeanea di Chiari (Br). Bisogna inoltre sottolineare che Bertini a Parigi è considerato artista francese anche perché fondamentale è stato il suo ruolo nella creazione e nella definizione del movimento internazionale della “Mec Art”. Attivi sulla scena nazionale e internazionale a partire dalla prima metà del decennio, Baratella, Bertini, De Filippi, Mariani, Sarri e Spadari utilizzano gli strumenti, il linguaggio e le immagini tipiche della Pop Art allora imperante, ma ne rovesciano il senso, utilizzandole come chiavi per una contestazione, per una remise en question radicale sia della società contemporanea che dei linguaggi artistici dominanti. In questo senso, la loro esperienza merita oggi una rilettura approfondita, nel momento in cui anche le più giovani generazioni artistiche sembrano voler riprendere un contatto diretto e critico con la società contemporanea. Le opere esposte parlano il linguaggio dei mass media, si rivolgono allo spettatore in modo aggressivo e anche ironico, prendono posizione e si presentano come una delle testimonianze più significative di un periodo di fermenti a volte contraddittori ma sempre ricchi di stimoli, che hanno visto Milano essere, forse per l´ultima volta nella sua storia recente, un´autentica capitale europea della cultura. Le opere esposte evidenziano gli elementi comuni e quelli individuali delle poetiche dei singoli artisti, sorprendenti ancora oggi per la loro attualità, sia tematica che linguistica. In occasione della mostra verrà edito un catalogo, contenente un saggio introduttivo di Walter Guadagnini, la riproduzione di tutte le opere esposte ed essenziali note bio-bibliografiche degli artisti. .  
   
 

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