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Notiziario Marketpress di
Martedì 13 Maggio 2008 |
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NORME UE PER TUTELARE LO SPORT DALLE NUOVE MINACCE
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Bruxelles, 13 maggio 2008 - Lo sport è importante nelle società europee, specie per l’inclusione sociale. Ma è insidiato da pressioni commerciali, doping, partite truccate, frodi nelle scommesse, sfruttamento dei minori e violenza. E’ quanto sostiene il Parlamento sollecitando misure per garantire la trasparenza finanziaria e il controllo dei costi dei club, nonché il sostegno finanziario dello sport non professionistico e la riduzione dell´Iva sulle attività sportive. Chiede poi norme Ue sulle scommesse e maggiore impegno nella lotta contro il doping. Auspicando la libera circolazione degli atleti in Europa, rileva il diritto dei telespettatori di assistere ai grandi eventi. Chiede poi una direttiva sui procuratori e il potenziamento dell´educazione fisica nelle scuole. Nel 2004, lo sport ha generato un valore aggiunto di 407 miliardi di euro, ossia il 3,7% del Pil dell´Ue, dando lavoro a 15 milioni di persone e garantendo un´occupazione pari al 5,4% della forza lavoro. Il 60% circa dei cittadini europei partecipa in modo regolare ad attività sportive, in modo autonomo o inquadrato in una delle 700. 000 società sportive esistenti. E´ quanto ricorda il Libro Bianco della Commissione sullo sport, il cui obiettivo è dare un orientamento strategico sul ruolo dello sport in Europa e migliorarne la visibilità nel processo decisionale europeo. Tratta inoltre dell’applicazione del diritto Ue allo sport ed esamina possibili ulteriori azioni a livello europeo. Approvando con 518 voti favorevoli, 49 contrari a 9 astensioni la relazione di Manolis Mavrommatis (Ppe/de, El) in risposta al Libro Bianco, il Parlamento sottolinea che lo sport europeo «è parte inalienabile» dell´identità, della cultura e della cittadinanza europee. Esso svolge inoltre «un ruolo molto importante nelle società europee», in particolare per l’inclusione sociale e per la promozione del dialogo interculturale. Ma ammonisce che alcuni settori dello sport di competizione «devono far fronte a nuove minacce e sfide come le pressioni commerciali, lo sfruttamento dei giocatori e degli sportivi minorenni, il doping, il razzismo, la violenza, le partite truccate, la corruzione, le frodi nelle scommesse e il riciclaggio di denaro sporco». Il Parlamento chiede poi di garantire «chiarezza, coerenza e visibilità pubblica» alle disposizioni Ue e a chiarire lo status dello sport nel diritto comunitario, in determinati aspetti, come la composizione delle squadre, lo status degli agenti dei giocatori, i diritti audiovisivi, ecc. D’altro canto, ritiene che «la maggior parte dei problemi possono essere risolti mediante l´autoregolamentazione». Sollecita inoltre che nel bilancio del 2009 sia iscritta una linea speciale per le azioni preparatorie nel settore dello sport poiché il trattato di Lisbona, se ratificato, prevede misure per incitare in questo settore. Auspica anche il finanziamento di infrastrutture e di progetti legati allo sport con il Fondo di sviluppo regionale. La dimensione sportiva, a suo parere, andrebbe adeguatamente integrata nelle politiche e nei programmi di finanziamento Ue. Il Parlamento sottolinea anche l´importanza di rendere disponibile un maggiore sostegno finanziario allo sport non professionistico e, proprio per assicurare fondi permanenti di finanziamento, chiede il mantenimento dell´attuale sistema di finanziamento pubblico attraverso i contributi delle lotterie statali e degli organismi autorizzati dell´industria del gioco d´azzardo «a favore dell´interesse generale». Trasparenza finanziaria e controllo dei costi - Per i deputati, l´applicazione delle norme di concorrenza allo sport comporta un divario crescente tra i club sportivi a beneficio di quelli più ricchi o più prestigiosi e pregiudica lo svolgimento equo delle competizioni sportive, contraddicendo così le disposizioni del trattato intese a promuovere l´equità e l´apertura nelle competizioni sportive. A causa della grande massa di capitali investita nei trasferimenti di giocatori, raccomandano inoltre l´adozione di misure volte a conseguire la trasparenza finanziaria e il controllo dei costi nello sport europeo, per assicurare la stabilità, ma anche «una situazione paritaria» fra i concorrenti europei nel settore dello sport. Iva ridotta alle attività sportive, lotta alla pirateria e norme comuni per le scommesse - Il Parlamento rileva che i regimi fiscali discriminatori applicati negli Stati membri a favore degli sportivi «possono avere effetti distortivi sulla concorrenza». Sottolinea poi la necessità di continuare a prevedere la possibilità di applicare tassi di Iva ridotta alle attività sportive, «a motivo del loro importante ruolo sociale e del loro stretto legame con la comunità locale». Inoltre, per proteggere l´economia dello sport professionistico, il Parlamento sollecita nuove norme legislative e/o il rafforzamento di quelle esistenti sul rispetto dei diritti della proprietà intellettuale relativi alle comunicazioni commerciali, ai brevetti e alle immagini, ai nomi, ai diritti dei media e agli altri diritti derivati delle manifestazioni sportive organizzate. Per i deputati, peraltro, dovrebbero essere affrontati in via prioritaria i problemi della commercializzazione "imboscata", la pirateria Internet e le scommesse sportive illegali. Per i deputati, infatti, le scommesse sportive «si sono sviluppate in modo incontrollato», in particolare quelle transfrontaliere su Internet. I recenti casi esplosi nell´Ue di partite truccate e di scandali legati alle scommesse, a loro parere, compromettono «l´integrità dello sport e delle competizioni sportive». Preoccupati per una possibile deregolamentazione del mercato dei giochi d´azzardo e delle lotterie, sollecitano misure «che assicurino la protezione dello sport da qualsiasi influenza indebita connessa al mondo delle scommesse» e norme che garantiscano la trasparenza del settore delle scommesse sportive nell´Ue, «impedendo l´abuso e la corruzione». Diritti Tv e dei telespettatori - I diritti dei mezzi d´informazione sono divenuti «una delle principali fonti di reddito dello sport professionistico in Europa». Il Parlamento riconosce il diritto di tutti i mezzi di comunicazione di accedere a manifestazioni sportive «di estremo interesse per il pubblico», ma anche quello degli Stati membri di poter adottare misure per garantire un ampio accesso del pubblico alla copertura televisiva di eventi sportivi «di particolare rilevanza», come le Olimpiadi, la Coppa del mondo e il Campionato europeo di calcio. Ribadisce quindi il sostegno agli Stati membri che individuano gli eventi da trasmettere "in chiaro" e condanna le azioni penali della Fifa a tale riguardo. Raccomandando la vendita collettiva dei diritti audiovisivi, sottolinea inoltre che occorre «un´equa ridistribuzione del reddito» tra le società sportive, comprese quelle più piccole, nell´ambito delle leghe e tra di esse e tra sport professionistico e dilettantistico, «in modo da evitare una situazione in cui soltanto le grandi società beneficiano dei diritti audiovisivi». Libera circolazione degli atleti e tutela dei giovani talenti - I deputati reputano necessario che gli atleti professionisti «dispongano di un ampio e trasparente spettro di diritti come gli altri lavoratori». Ricordando poi che la legislazione antidiscriminatoria Ue è applicabile allo sport, reputano che vi siano casi in cui «restrizioni limitate e proporzionate alla libera circolazione» possono essere utili e necessarie per favorire lo sport negli Stati membri. D’altro canto, chiedono di «non introdurre nuove norme che creino discriminazioni dirette fondate sulla nazionalità (come la norma 6+5 proposta dalla Fifa)». Allo stesso tempo, ritengono opportuno sostenere le squadre nazionali visto il loro ruolo essenziale dal punto di vista dell´identità. Il Parlamento, d’altro canto, chiede alla Commissione di riconoscere la legalità di misure atte a favorire la promozione dei giocatori provenienti da programmi di formazione, come per esempio, un numero minimo di giocatori formati localmente nelle squadre professionistiche a prescindere dalla loro nazionalità. Ma occorre combattere lo sfruttamento dei ragazzi applicando rigorosamente le leggi esistenti e applicando rigorosamente il divieto di trasferimento all´interno dell´Ue di giocatori di età inferiore ai 16 anni. Raccomanda inoltre di fornire ai giovani una formazione per una doppia carriera, sportiva e accademica, per garantire il reinserimento degli sportivi professionisti nel mercato del lavoro al termine della loro carriera. Condanna inoltre le pratiche illegali di alcuni procuratori di giocatori professionisti e i conseguenti casi di corruzione, riciclaggio di denaro e sfruttamento di giocatori minorenni, e invita la Commissione a sostenere gli sforzi delle associazioni sportive per regolamentare le attività dei procuratori sportivi, se necessario presentando una proposta di direttiva a tale riguardo. Insiste poi sull´esigenza di rispettare la normativa in materia di immigrazione allorché si reclutano giovani talenti stranieri e chiede di affrontare il problema della tratta di esseri umani, in particolare di bambini. Norme comuni per lottare contro il doping - Il doping «mina il principio della competizione trasparente e leale sottoponendo gli atleti e le atlete a pressioni ingiustificabili». Il Parlamento chiede di concordare un´impostazione legislativa comune sul doping per assicurare un trattamento giuridico equivalente nei Ventisettein tutti gli Stati membri e definire posizioni comuni in seno agli organismi internazionali. Esortando gli Stati membri a trattare il traffico di sostanze dopanti illegali «alla stessa stregua del traffico di droghe», chiede misure per prevenire e contrastare il doping, evitando «programmi sovraccarichi che mettano gli atleti sotto pressione». Per i deputati, occorre in primo luogo rafforzare le reti esistenti e, in seguito, stabilire nuove forme di cooperazione tra le forze dell´ordine, i laboratori accreditati, Europol e Interpol per uno scambio di informazioni tempestivo e sicuro sulle nuove sostanze dopanti e sulle nuove pratiche. Occorre poi lottare contro le irregolarità tramite controlli e monitoraggi a lungo termine da parte di medici indipendenti, l´istruzione, la prevenzione e la formazione. Chiedono inoltre di rendere disponibili stanziamenti per la ricerca sul doping via il Settimo programma quadro e il Programma di sanità pubblica. Lotta alla violenza e al razzismo e ruolo dei tifosi La violenza durante le manifestazioni sportive «permane un problema irrisolto». Il Parlamento chiede quindi agli Stati membri e agli organi di governo del settore sportivo di promuovere attivamente il ruolo sociale e democratico dei tifosi, incoraggiando la creazione e lo sviluppo di federazioni di tifosi e incitando il loro coinvolgimento nella gestione e nell’amministrazione del gioco. Sollecita inoltre «immediate e più rigorose sanzioni contro il razzismo e la violenza», in campo o sugli spalti e chiede ai club sportivi di avviare campagne contro il razzismo e la xenofobia esercitati prima, durante e dopo gli incontri sportivi, all´interno e all´esterno degli stadi. D´altro canto, invita gli Stati membri a instaurare un sistema operativo tra forze dell´ordine, iniziative di tifosi, gruppi ed esperti locali antiviolenza e autorità sportive per controllare i gruppi di tifosi a rischio, al fine di prevenire e contrastare i casi di violenza, il razzismo e la xenofobia. Lo sport a scuola e come fattore di inclusione sociale - La mancanza di attività fisica favorisce l´obesità e le patologie croniche come le malattie cardiovascolari e il diabete, gravando sui bilanci sanitari nazionali, mentre negli ultimi dieci anni è diminuito il numero di lezioni di educazione fisica nelle scuole. Il Parlamento chiede quindi di promuovere lo sport e l´educazione fisica quali elementi importanti di un´educazione di qualità e per rendere le scuole più attrattive. Anche perché lo sport insegna ai giovani «i valori della tolleranza e del reciproco rispetto, dell´onestà e del rispetto delle regole del fair play ». I deputati appoggiano inoltre lo sviluppo di strategie nazionali volte ad ampliare e a potenziare l´attività fisica degli alunni fin da un´età molto precoce e sottolinea l´importanza di finanziare nelle scuole l´attività motoria. Plaudono poi all´intenzione della Commissione di introdurre l´assegnazione di un distintivo europeo alle scuole che sostengono e promuovono attivamente l´esercizio fisico nell´ambito dei programmi scolastici. Invitano inoltre gli Stati membri a predisporre il quadro per organizzare i campionati scolastici europei e i campionati universitari europei, al fine di preparare i giovani alla prestazione e incoraggiare il dialogo interculturale. Il Parlamento, infine, sottolinea che lo sport è uno degli strumenti più efficaci per l´integrazione sociale di persone provenienti da ambienti non privilegiati e dei migranti. Invita quindi gli Stati membri ad inserire attività sportive e programmi nelle azioni finanziate dal Fondo sociale europeo allo scopo di conseguire l´integrazione sociale e l´inclusione dei gruppi svantaggiati. Sollecita inoltre la Commissione e gli Stati membri a sostenere azioni e iniziative concrete per promuovere una maggiore integrazione dei soggetti disabili nelle discipline sportive tradizionali. . |
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