Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Maggio 2008
 
   
  PARLAMENTOE EUROPEO: UNŽIMPRESA COMUNE "CELLULE A COMBUSTIBILE E IDROGENO"

 
   
  Strasburgo, 21 maggio 2008 - Il Parlamento europeo si è pronunciato sulla proposta di regolamento che istituisce, a Bruxelles, unŽimpresa comune "cellule a combustibile e idrogeno" che ha lo scopo di sostenere la ricerca volta a promuovere lo sviluppo commerciale di convertitori di energia praticamente non inquinanti. I deputati suggeriscono modifiche al contributo comunitario allŽimpresa comune e pongono lŽaccento sul coinvolgimento delle Pmi. Le celle a combustibile sono convertitori dŽenergia, molto silenziosi ed estremamente efficaci, che permettono di ridurre sensibilmente la produzione di gas a effetto serra e di sostanze inquinanti. Permettono una maggiore flessibilità del mix energetico, in quanto possono funzionare sulla base dell’idrogeno e di altri combustibili, quali il gas naturale, lŽetanolo e il metanolo. Le celle a combustibile alimentate con idrogeno sono convertitori dŽenergia intrinsecamente non inquinanti, poiché il loro funzionamento genera soltanto vapore come prodotto di scarico. LŽidrogeno può alimentare celle a combustibile o essere bruciato per produrre calore o azionare turbine o motori a combustione interna per il trasporto e la produzione di energia elettrica. LŽidrogeno può anche servire per accumulare energia. Il programma specifico “Cooperazione” individua nelle celle a combustibile e nell’idrogeno una delle sei aree tematiche in cui una unŽiniziativa tecnologica congiunta (Itc) potrebbe rivelarsi particolarmente significativa. Ai fini dellŽattuazione dellŽItc la Commissione ha presentato una proposta di regolamento che istituisce lŽimpresa comune Fch - con sede a Bruxelles - per un periodo che termina il 31 dicembre 2017, che prevede un contributo comunitario di 470 milioni di euro. Approvando con 591 voti favorevoli, 13 contrari e 15 astensioni la relazione di Pia Locatelli (Pse, It), il Parlamento suggerisce di considerare i 470 milioni di euro di contributo comunitario un importo «iniziale», e non «massimo» come proposto dalla Commissione, e precisa che tale importo dovrebbe andare a coprire i «costi correnti». Il contributo, inoltre dovrebbe poter essere rivisto nellŽambito del riesame intermedio, alla luce dei progressi effettuati nonché delle realizzazioni e dellŽimpatto dellŽimpresa comune. Ricorda in proposito che il gruppo di attuazione della Piattaforma tecnologica europea “Idrogeno e celle a combustibile” ha approvato un piano di attuazione che valutava in 7,4 miliardi di euro il bilancio necessario sul periodo 2007-2015 per soddisfare le sfide tecnologiche, un terzo del quale avrebbe dovuto essere destinato alla ricerca e sviluppo. Tra gli obiettivi dellŽimpresa comune, i deputati chiedono di inserire innanzitutto quello di «collocare lŽUnione europea in prima linea nelle tecnologie delle celle a combustibile e dell’idrogeno e a permettere la penetrazione commerciale di tali tecnologie, per far beneficiare il mercato dei grandi vantaggi che da esse ci si attende». Concordano peraltro sullŽobiettivo di sostenere la ricerca negli Stati membri in modo coordinato per superare le carenze del mercato e concentrarsi sullo sviluppo di applicazioni commerciali, di sovvenzionare lŽattuazione delle priorità di ricerca dellŽItc e di incoraggiare lŽaumento degli investimenti pubblici e privati destinati alla ricerca in questo campo. Il Parlamento insiste inoltre sul compito dellŽimpresa comune di garantire la costituzione e la gestione efficace dellŽiniziativa tecnologica congiunta sulle celle a combustile e lŽidrogeno, nonché di informare le Pmi sulle sue attività e promuoverne la partecipazione. DŽaltro canto, un altro emendamento precisa che il livello massimo di finanziamento pubblico dei costi ammissibili, nel caso delle Pmi, dei centri di ricerca e delle Università, dovrebbe essere maggiore del 50% rispetto ad altri enti. . .  
   
 

<<BACK