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Notiziario Marketpress di
Giovedì 22 Maggio 2008 |
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TRENTINO ALTO ADIGE: VARATE LE MODIFICHE AL PACCHETTO FAMIGLIA DELLA REGIONE
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Trento, 22 maggio 2008 - Il Consiglio regionale ha approvato in seduta notturna del 21 maggio le modifiche al Pacchetto famiglia della Regione presentate dall´Assessora competente Martha Stocker. Accanto ad una serie di modifiche di natura tecnica gli interventi riguardano in particolare l’assegno regionale al nucleo familiare ed i contributi a sostegno della copertura previdenziale volontaria. Una modifica assai attesa dai neo-genitori è quella che prevede la concessione dell’assegno regionale al nucleo familiare a partire dal primo figlio, assegno che – a differenza di quello analogo previsto dalla Provincia di Bolzano – viene erogato per i primi sette anni di vita del bambino per un importo che varia in funzione del reddito del nucleo richiedente. Le fasce di reddito per l´assegno regionale al nucleo familiare sono state ritoccate in base all’aumento del costo della vita. La Giunta regionale nella prossima riunione delibererà l’adeguamento dell’assegno al nucleo familiare al tasso d’inflazione del 4,55% e ciò a partire dal 1° luglio 2008. Inoltre l´assegno è stato esteso anche ai nuclei in cui entrambi i coniugi sono liberi professionisti. Altre importanti modifiche riguardano i contributi per la copertura previdenziale di periodi di cura e assistenza. Per coloro che nei primi tre anni di vita del bambino effettuano versamenti volontari finalizzati alla costituzione di una pensione obbligatoria il contributo per la copertura previdenziale del relativo periodo di astensione dal lavoro passa infatti dagli attuali 3. 500 euro a 6. 000 euro. Se dunque l´importo annuo dovuto all’Inps supera i 3. 500 euro, aumenta di pari passo anche il contributo regionale, che arriva a coprire l´importo dovuto entro la misura massima di 6. 000 euro. Il contributo regionale resta invece confermato in 3. 500 euro per coloro che effettuano versamenti presso un fondo complementare. Due sono le novità per le persone – in prevalenza madri – che scelgono di svolgere a tempo parziale la propria attività lavorativa nei primi tre anni di vita del figlio: 1. Il contributo regionale, che finora copriva un periodo di 12 mesi entro i primi 3 anni di vita del bambino, viene ora erogato per 24 mesi, che diventano addirittura 27 se il padre usufruisce del congedo parentale per almeno 3 mesi. 2. In conseguenza del fatto che dal 2006 chi rientra al lavoro a tempo parziale può richiedere all’Inps l’integrazione della contribuzione a tempo pieno effettuando i relativi versamenti volontari, la Regione ha previsto a sostegno di tale opzione un contributo massimo di 3. 000 euro. Il contributo resta invece confermato in 1. 750 euro nel caso di astensione parziale e versamento in un fondo complementare. Ulteriori modifiche riguardano la copertura previdenziale dei periodi di assistenza a familiari non autosufficienti. In questo settore il contributo regionale resta confermato in 3. 500 euro o in 1. 750 euro se la persona che presta assistenza lavora a tempo parziale. Con regolamento si provvederà in un secondo momento a fare in modo che l’importo di 3. 500 euro spetti sempre, anche quando l’assistito (maggiorenne o minorenne che sia) frequenti la scuola od un’altra struttura. Un’ulteriore novità riguarda i genitori di bambini in situazione di handicap: nei primi 5 anni di vita del bambino, ovvero fino a che questi non possa frequentare una struttura educativa come la scuola materna, la scuola elementare o altro, il contributo a copertura dei versamenti previdenziali volontari - compresi quelli versati in un fondo complementare - effettuati dalla madre o dal padre è elevato a 6. 000 euro. Accanto a queste sostanziali innovazioni il disegno di legge approvato dal Consiglio regionale prevede anche una serie di aggiustamenti di natura tecnica o altre modifiche che, per il limitato numero di soggetti interessati, risultano complessivamente di minore impatto. È il caso, ad esempio, delle modifiche operate in materia di contributi per il riscatto ai fini pensionistici dell’attività lavorativa prestata in Paesi non legati all’Italia da alcun accordo in materia previdenziale. In seguito alla modifiche approvate il contributo regionale spetta, fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di anzianità o di vecchiaia, unicamente al soggetto espatriato e passa dal 90% al 75% dell´onere complessivo di riscatto. Per la provincia di Trento è stato inoltre previsto un nuovo intervento per il contributo a sostegno della copertura previdenziale per i cosiddetti "lavoratori atipici”, che per i versamenti in un fondo complementare si vedono riconoscere un contributo fino a 1. 000 euro per un massimo di 5 anni. A tutt’oggi in provincia di Trento non risulta applicata quella parte della legge regionale che riguarda la copertura previdenziale dei periodi di assistenza ai familiari non autosufficienti, mentre per i periodi di cura dei figli le norme regionali vengono applicate solo parzialmente. L’assessora regionale Martha Stocker, nell’esprimere la propria soddisfazione per l’insieme degli interventi previsti dal nuovo Pacchetto famiglia, ha voluto ringraziare tutti coloro che vi hanno contribuito, dall’intero staff dell’assessorato al gruppo di lavoro, senza dimenticare gli uffici provinciali ed i patronati. “Possiamo dire di aver lavorato come gli architetti incaricati di ristrutturare una casa: abbiamo posto ogni cura per conservare ciò che funzionava e correggere nel contempo storture e difetti, attenti al bene dei vecchi inquilini ma anche – visto che la casa è stata ampliata – al bene dei “nuovi”, ha affermato Martha Stocker. L’auspicio, ha aggiunto l’Assessora, è che la popolazione accolga positivamente i nuovi interventi e si informi compiutamente sull´ampio ventaglio di possibilità offerto dalla normativa regionale. Non appena varato il regolamento di esecuzione l’Assessorato provvederà, naturalmente, a darne ampia comunicazione. . |
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