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Notiziario Marketpress di
Giovedì 29 Maggio 2008 |
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FIRENZE – ITALIAN TEXTILE FASHION
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Itf - Italian Textile Fashion - è l’Associazione del sistema camerale per lo sviluppo e la valorizzazione del settore moda, costituita nel maggio 2005 per rispondere all’esigenza, manifestata da numerose Camere di Commercio, di avere un organismo di coordinamento in grado di attivare iniziative condivise e, allo stesso tempo, di promuovere sinergie tra i vari territori. Ad Itf aderiscono, quindi, le Camere di Commercio dei principali distretti tessili italiani, interessate a valorizzare il ruolo e l’importanza del comparto, stimolando il confronto tra i diversi territori e cercando soluzioni condivise per la crescita del settore. Nel presentare questo rapporto delle attività svolte nel primo triennio di vita di Itf, ritengo di poter affermare, con soddisfazione, come sia stata conseguita la quasi totalità degli obiettivi prefissati. Soprattutto, si è avuta conferma della necessità di costituire un’Associazione che avesse come finalità la costruzione di una politica che fosse di settore e nazionale; due ambiti che non sempre hanno trovato, nel nostro Paese, spazi idonei per potersi affermare ma che diventano centrali laddove la prospettiva diventa il mercato globale con le sue “non regole”. Il sistema camerale, tramite Itf, ha inteso rispondere proprio all’esigenza delle imprese di avere degli strumenti in più per poter competere, se non proprio ad “armi pari”, almeno con la certezza del rispetto delle regole già esistenti. I valori fondanti dell’azione di Itf sono stati, quindi, la trasparenza del mercato, la tutela del consumatore, il rispetto delle normative, la reciprocità delle condizioni in cui operano le nostre imprese rispetto alle concorrenti. Da questi principi, è derivata l’intera azione di Itf, articolata, sostanzialmente, in tre grandi progetti. Con il primo, si è lavorato al fine di creare le condizioni per avviare, in modo omogeneo e sistematico sull’intero territorio nazionale, la funzione, di competenza del Ministero ma da questo affidata al sistema camerale, di vigilanza e controllo nel settore. Tale attività mira a verificare il rispetto dell’attuale legislazione con particolare riferimento alla corretta etichettatura dei capi ed all’analisi della composizione fibrosa. Si è, inoltre, inteso promuovere una sempre maggiore trasparenza del mercato attraverso l’elaborazione di un sistema di tracciabilità, controllato dalle Camere di Commercio, in grado di fornire al consumatore, attraverso una semplice etichetta, informazioni sull’origine delle principali fasi di lavorazione di un capo di abbigliamento, di pelletteria o di una calzatura, così da consentirgli di assumere decisioni di acquisto pienamente consapevoli. Accanto a questi due temi, considerati delle vere e proprie priorità, si è poi aggiunto l’impegno per l’adozione del regolamento europeo sull’introduzione dell’indicazione di origine obbligatoria sulle merci importate dai paesi extra Ue, la cui approvazione è ritenuta di importanza strategica da tutti i protagonisti, a vario titolo coinvolti, del settore moda italiano. Ulteriore iniziativa, è stata quella di affidare all’Istituto Tagliacarne il compito di realizzare un Osservatorio, finalizzato all’analisi delle dinamiche imprenditoriali del “sistema moda”, nonché delle sue performance del commercio internazionale. L’ingente mole di lavoro svolta e la serietà delle iniziative promosse hanno consentito ad Italian Textile Fashion di accreditarsi, in soli tre anni, quale interlocutore autorevole sia delle principali associazioni di categoria del settore che delle Istituzioni, a livello nazionale e comunitario, di interesse del comparto. Si è, in tal modo, favorita quella naturale integrazione tra territori e soggetti diversi, finalizzata all’elaborazione di una politica unitaria e condivisa a favore di uno dei principali e più rappresentativi settori del c. D. “Made in Italy”. Un’ultima annotazione: nel triennio 2005/2008 sono stati investiti in iniziative a favore del settore oltre un milione e centomila euro di cui soltanto l’ 8% destinato alla gestione ordinaria dell’Associazione. Ciò è stato realizzato grazie alla collaborazione avviata, da subito, con Assicor, l’Associazione delle Camere di Commercio per lo sviluppo del settore dei metalli preziosi, e che si è concretizzata, alla fine di questo primo periodo, nella costituzione di un’Associazione di secondo livello per la gestione in comune della segreteria operativa e della direzione. . |
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