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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 04 Giugno 2008 |
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LA PRESIDENTE BRESSO INTERVIENE SULL´ALLLUVIONE IN PIEMONTE DALLA GIUNTA 10 MILIONI DI EURO PER I PRIMI INTERVENTI D´EMERGENZA
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Torino, 4 giugno 2008 - Di seguito una sintesi dell’intervento che la presidente della Regione, Mercedes Bresso, ha fatto nella seduta di ieri del Consiglio regionale in merito all’alluvione che ha colpito il Piemonte. “E’ stato fatto un buon lavoro da parte di tutti gli operatori e i tecnici coinvolti nella gestione dell’emergenza, il sistema del preavviso ha funzionato e ha consentito alla Protezione Civile di intervenire con puntualità e tempestività. Tutti i corsi d’acqua e i ponti sono stati presidiati dai funzionari regionali delle Opere pubbliche e Difesa del territorio già durante l’alluvione. Molto rapida è stata anche la risposta del governo, che ha immediatamente firmato il decreto sullo stato d’emergenza in tutta la regione. Sabato è stata effettuata la copertura fotografica delle aree alluvionate e nei prossimi giorni verrà fatta la rilevazione fotogrammetica di tutte le zone colpite. Le opere realizzate dopo le alluvioni del ’94 e del 2000 hanno retto bene. Dopo il disastro del ’94, anche per dare risposte appropriate a situazioni di emergenza, era stato predisposto il Pai (Piano Stralcio per l´Assetto Idrogeologico del bacino del Po) strumento giuridico che disciplina le azioni di difesa idrogeologica del territorio e della rete idrografica del bacino del Po attraverso l´individuazione delle linee generali di assetto idraulico ed idrogeologico. Il Piano, approvato nel 2001, individua tre fasce fluviali: in fascia A c’è divieto assoluto di costruzione e ciò che viene distrutto non può essere ricostruito. In fascia B sono consentiti limitati ampliamenti delle sole costruzioni agricole, da valutare caso per caso. Infine, per tutti gli edifici di fascia C la competenza è dei Comuni. Ad oggi l’80% dei Comuni ha modificato il piano regolatore o sta apportando le modiche. Ricordo a tutti che la legge 35 del ’95 prevedeva un’addizionale sul bollo bancario da destinare alla rilocalizzazione delle aziende colpite dall’alluvione: si tratta di circa 900 milioni di euro maturati fino ad ora (attualmente questa tassa produce un gettito di circa 150-200 milioni/anno, ndr), che però sono rimasti nel bilancio dello Stato e mai girati al Piemonte. Giovedì chiederò al Governo (lo avevo già fatto con il precedente) di trovare una soluzione e provvedere al progressivo ripristino dei fondi non distribuiti. Per quanto riguarda il problema della pulizia dei fiumi. L’aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) salvo i fondi per gli eventi straordinari, ha a disposizione solo 4 milioni di euro per la manutenzione dell’intero bacino del Po. In Piemonte, invece, la legge regionale sulle autorità d’ambito prevede uno stanziamento fisso e regolare che garantisce alle Comunità montane (tramite le Province) le risorse per la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua. Solo per la Provincia di Torino si tratta di circa 16 milioni di euro l’anno (5% delle tariffe sull’acqua potabile). Ora, è necessario provvedere all’immediata pulizia degli alvei intasati dalla “piena” - e per questo abbiamo chiesto che venga inserita nell’ordinanza la possibilità di autorizzarla con rapidità, senza che i sindaci debbano ricorrere ad aste per vendere il materiale estratto (che in questi casi, diversamente da quanto avviene in pianura, è di scarsissimo valore) - e istituire una Conferenza dei servizi che da qui in avanti analizzi tutti i progetti di ripristino e gli interventi manutentivi e che sia in grado di dare pareri entro 7 giorni. Inoltre, per la manutenzione ordinaria serve una semplificazione normativa che acceleri le procedure senza cancellare le tutele. Giovedì presenteremo al Governo un primo elenco dettagliato delle opere necessarie per il ripristino della situazione precedente l’alluvione nelle province di Torino e Cuneo, per le quali si stima che serviranno circa 300 milioni solo per le opere pubbliche. La cifra è destinata a raddoppiare, se si considerano gli interventi per la messa in sicurezza che dovranno essere realizzati in un secondo momento, ed a crescere ulteriormente nel momento in cui verranno conteggiati anche i danni ai privati. Al Governo chiederemo anche di togliere dal patto di stabilità le spese cui dovranno far fronte Regione, Province e Comuni per il ripristino. Infine, annuncio che la Regione ha stanziato oggi, nel corso di una Giunta straordinaria, 10 milioni di euro per i primi interventi di emergenza, che vanno a sommarsi ai 5 milioni già stanziati e che attendiamo dal Governo. Gli abitati sono stati tutti ricollegati, tranne piccoli gruppi di case nelle frazioni di Rochemolles e Salza di Pinerolo, i collegamenti stradali quasi tutti riaperti, ma l’emergenza non è ancora finita: sono attese nuove piogge e i fronti di frana, se pur monitorati, destano comunque preoccupazione. Chiudo rinnovando il cordoglio della Regione per i quattro morti in seguito alla frana avvenuta in frazione Garin a Villar Pellice. Si è purtroppo trattato di un evento imprevedibile, che ci ha lasciati sgomenti per le perdite umane che ha provocato, ma che - stando a tutte le indicazioni ricevute dai tecnici in questi giorni - non è imputabile ad alcuna responsabilità umana”. . |
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