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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Giugno 2008
 
   
  UE: CONSIGLIO MINISTRI VARA DIRETTIVA PER LA PROTEZIONE DELLE INFRASTRUTTURE CRITICHE

 
   
   Roma, 12 giugno 2008 – Via libera dal Consiglio dei Ministri Europei di Giustizia e Affari Interni dell’Unione Europea del 5 giugno al testo della Direttiva sull’identificazione e designazione delle Infrastrutture Critiche Europee e sulla valutazione della necessità di migliorarne la protezione. L’approvazione della Direttiva si pone come atto finale di un percorso normativo intrapreso dal Consiglio Europeo del giugno 2004 con la richiesta alla Commissione della preparazione di una strategia globale per la protezione delle Infrastrutture Critiche. Con questa definizione si intendono tutti quei servizi essenziali per il benessere della popolazione, la sicurezza nazionale, il buon funzionamento del Paese e la sua crescita economica, ossia il sistema elettrico ed energetico, le varie reti di comunicazione, le reti e le infrastrutture di trasporto persone e merci (aereo, navale, ferroviario e stradale), il sistema sanitario, i circuiti economico-finanziari, le reti a supporto del Governo, delle Regioni ed enti locali, quelle per la gestione delle emergenze, ecc. Per ragioni di natura economica, sociale, politica e tecnologica, tali infrastrutture sono diventate sempre più complesse ed interdipendenti (“effetto domino”). Se ciò ha migliorato la qualità dei servizi erogati ed ha contenuto i costi, tuttavia ha indotto nuove ed impreviste vulnerabilità, che rischiano di indurre reali pericoli per lo sviluppo ed il benessere del Paese, anche a causa dei pericoli legati all’estremizzazione dei fenomeni climatici, alla tormentata situazione socio-politica mondiale e alle minacce terroristiche. «La Direttiva espone le misure previste dalla Commissione per garantire la corretta funzionalità delle Infrastrutture Critiche Europee, cioè di quelle infrastrutture il cui eventuale malfunzionamento avrebbe come diretta conseguenza un impatto significativo sulla qualità della vita dei cittadini in almeno due Stati Membri dell’Unione Europea», ha spiegato l’ing. Luisa Franchina, che ha rappresentato il Governo Italiano durante l’iter formativo della direttiva. In particolare, ha detto il prof. Salvatore Tucci, presidente dell’Aiic-associazione Italiana esperti Infrastrutture Critiche, «la Direttiva indica come settori particolarmente critici, a cui applicare con massima priorità le misure previste nella Direttiva stessa, quelli dell’energia e dei trasporti. L’approvazione della Direttiva testimonia la forte attenzione su questo tema in ambito europeo, sulla scia di quanto è avvenuto già da anni ad esempio negli Stati Uniti». Secondo l’ing. Franchina, «la fase di recepimento della Direttiva in ambito nazionale costituisce un’occasione importante per la riorganizzazione di un settore che, nel nostro Paese, allo stato attuale non è regolamentato da una disciplina specifica». Ed ha proseguito sottolineando che «l’implementazione, nella realtà italiana, delle azioni derivanti dalla Direttiva richiederà che sia definito un organismo cui saranno assegnate varie competenze, dal coordinamento e dall’individuazione delle Infrastrutture Critiche Europee situate sul territorio nazionale, alla verifica dell’esistenza di idonee misure di protezione, senza dimenticare la fondamentale funzione di rappresentatività verso la comunità internazionale». Tucci ha infine sottolineato che «un’azione efficace di protezione delle Infrastrutture richiede, soprattutto, un’intensa attività di studio e analisi dei fenomeni di interdipendenza tra le infrastrutture stesse, attività possibile solo se si possiede una visione sinottica e aggiornata delle criticità dell’intero sistema Paese». Per questo, ha concluso il presidente dell’Aiic, «ci auguriamo che l’approvazione di questa Direttiva costituisca uno stimolo significativo per dotare finalmente il Paese di un’organizzazione autorevole, strutturata e sinergica con tutte le realtà operanti nell’ambito delle Infrastrutture Critiche, perché la sicurezza dei cittadini passa anche e soprattutto per la prevenzione e per la protezione». – Definizione di Infrastrutture Critiche - Lo sviluppo, la sicurezza e la qualità della vita nei paesi industrializzati dipendono dal funzionamento continuo e coordinato di un insieme di infrastrutture che, per la loro importanza e strategicità, sono definite Infrastrutture Critiche. Queste includono tutti quei servizi essenziali per il benessere della popolazione, la sicurezza nazionale, il buon funzionamento del Paese e la sua crescita economica. Vale a dire il sistema elettrico ed energetico, le varie reti di comunicazione, le reti e le infrastrutture di trasporto persone e merci (aereo, navale, ferroviario e stradale), il sistema sanitario, i circuiti economico‐finanziari, le reti a supporto del Governo, delle Regioni ed enti locali, quelle per la gestione delle emergenze, ecc. Per ragioni di natura economica, sociale, politica e tecnologica queste infrastrutture sono diventate sempre più complesse ed interdipendenti. Se ciò ha consentito di migliorare la qualità dei servizi erogati e contenerne i costi, ha tuttavia indotto in queste infrastrutture nuove ed impreviste vulnerabilità, rischiando di causare reali pericoli per lo sviluppo ed il benessere sociale del Paese, anche a causa delle accresciute minacce legate all’estremizzazione dei fenomeni climatici e alla tormentata situazione socio‐politica mondiale. L’associazione senza fine di lucro Aiic – Associazione Italiana Esperti Infrastrutture Critiche nasce per costruire e sostenere una cultura interdisciplinare per lo sviluppo di strategie, metodologie e tecnologie in grado di gestire correttamente tali infrastrutture, specialmente in situazioni di crisi, in concomitanza con eventi eccezionali o a seguito di atti terroristici. L’aiic si propone di condividere esperienze e conoscenze nell´ambito di queste infrastrutture e di favorire un approccio interdisciplinare ed intersettoriale. Vi aderiscono accademici, studiosi della materia ed esperti nelle diverse infrastrutture critiche, che permettono la creazione di una visione complessiva della problematica e sono in grado di supportare concretamente le Istituzioni e le aziende nella gestione di questo complesso dominio. Tra i soggetti interessati alla protezione delle infrastrutture critiche ci sono: i Ministeri dell’Interno, Infrastrutture e Trasporti, Difesa, Giustizia, Sviluppo Economico, Lavoro e Salute, Adr‐aeroporti di Roma, Anas, Asi, Autostrade per l’Italia, Banca d’Italia, Cnipa, Dipartimento della Protezione Civile, Enac, Enav, Eni, Ferrovie dello Stato e Rfi, Sea‐aeroporti, Snam Rete Gas, Telecom Italia, Terna, Tiscali, Vodafone e molte altre imprese, pubbliche e private, erogatrici di servizi essenziali. Elementi di sintesi della Direttiva Ue per la protezione delle infrastrutture critiche La “Direttiva sull’identificazione e designazione delle Infrastrutture Critiche Europee e sulla verifica della necessità di migliorare la loro protezione” dell’Unione Europea giunge come conclusione di un iter normativo avviato dalla richiesta, da parte del Consiglio Europeo, della preparazione di una strategia globale per la protezione delle Infrastrutture Critiche nel giugno 2004. La Direttiva espone le misure previste dalla Commissione per l´individuazione e la designazione delle Infrastrutture Critiche Europee e per la valutazione della necessità di migliorarne la protezione. Nell’ambito della Direttiva, per “Infrastruttura Critica Europea” (Ice) si intende un’infrastruttura critica collocata in uno Stato Membro dell’Eu e la cui distruzione o il cui malfunzionamento avrebbe come diretta conseguenza un impatto significativo su almeno due Stati Membri dell’Eu. La Direttiva si articola su alcuni concetti chiave: Individuazione delle Ice La proposta di Direttiva prevede l’applicazione di una procedura in vari passi affinché un’infrastruttura sia riconosciuta come Ice. In particolare, nel quadro della Direttiva verranno indicati criteri relativi ai singoli settori e criteri inter‐settoriali per selezionare quelle infrastrutture la cui rilevanza a livello comunitario è tale da ritenerle di interesse europeo. Spetta infine ad ogni Stato membro la designazione finale dell’infrastruttura come Ice, mediante una comunicazione alla Commissione. Allo stato attuale la Direttiva indica come settori prioritari, a cui deve essere applicata da subito la procedura per l’individuazione delle Infrastrutture Critiche Europee, quelli dell’energia e dei trasporti. La Direttiva Ue riconosce, inoltre, la necessità di estendere in futuro la lista dei settori critici, ed assegna la priorità al settore dell’Information and Communication Technology‐ict. Punto di Contatto Ogni Stato membro interagirà con gli altri Stati membri e con la Commissione mediante un organismo nazionale competente per la protezione delle Infrastrutture Critiche. Inoltre, per garantire il coordinamento delle attività, ciascuno Stato membro dovrà nominare un Punto di Contatto unico. Valutazione dei rischi Ogni Stato membro sarà tenuto ad effettuare una valutazione dei rischi e delle minacce riguardanti le Ice situate nel proprio territorio nazionale. Piani di Sicurezza dell’Operatore Ogni proprietario/operatore di Infrastruttura designata come Ice dovrà disporre di un Piano di Sicurezza dell’Operatore. La Direttiva fornisce un’indicazione dei contenuti minimi che dovranno essere trattati nel Piano. Inoltre, dovrà essere designato un Security Liason Officer, che terrà i contatti con l’organismo nazionale competente. Funzionario di collegamento Ogni proprietario/operatore di Infrastruttura designata come Ice dovrà nominare un funzionario di collegamento in materia di sicurezza che agisca come punto di contatto per le questioni di sicurezza fra l´Ice e l’organismo nazionale competente per la protezione delle Infrastrutture Critiche. Questa Direttiva costituisce un primo passo in un processo step‐by‐step per la protezione delle Infrastrutture Critiche Europee. È previsto, infatti, che il testo attuale venga revisionato, ampliato ed aggiornato dopo tre anni dall’entrata in vigore della Direttiva stessa. .  
   
 

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