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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Settembre 2006
 
   
  PARTE DAL VENETO IL PRIMO VACCINO CONTRO L’OSTEOPOROSI

 
   
  Padova, 4 settembre 2006 - Il Veneto sarà la prima regione italiana a dare il via ad una “vaccinazione” per limitare le complicanze legate alla perdita di vitamina D. “Si tratta di un progetto che tende a sensibilizzare la popolazione. Sono stati individuati due poli d’eccellenza uno a Padova e uno a Verona, coordinati dai professori Giannini e Adami. Questi centri con un gruppo di lavoro regionale hanno individuato linee guida con un gruppo regionale. – spiega il dottor Giampietro Ruolo, direttore della direzione Piani e programmi della Regione Veneto - Ogni Usl ha individuato un responsabile di progetto e lo scopo adesso è di fare informazione e prevenzione attiva con la somministrazione di una dose di vitamina D, che andrebbe fatta in concomitanza alla vaccinazione antinfluenzale – spiega Rupolo . La soluzione è stata sperimentata da Adami all’Usl di Verona e i dati sono confortanti: diminuiscono di molto le fratture spontanee del femore nelle persone anziane o gli effetti secondari da carenza di vitamina D, come la difficoltà a deambulare. Il tutto con una spesa esigua: basti pensare che una dose di Vitamina D costa meno di un euro”. Questa ipovitaminosi è infatti una delle concause delle oltre 100mila nuove fratture al femore e altrettante fratture vertebrali che ogni anno si registrano in Italia nella popolazione degli over 65. La campagna vaccinale – si è parlato nel corso del Forum Ecm che si tiene in fiera a Padova – partirà in concomitanza con quella influenzale che inizierà in autunno. Come ha spiegato il dott. Andrea Venturini, le spese ospedaliere relative alle complicanze legate all’osteoporosi, che nel Veneto colpisce 350mila persone, superano la spesa complessiva destinata alle malattie cardiovascolari. “La riabilitazione nei pazienti che soffrono di osteoporosi interviene in maniera efficace per ridurre le fratture vertebrali e le fatture vertebrali – spiega Venturini – naturalmente oltre alla somministrazione di vitamina D è necessario che i pazienti vengano sottoposti ad una corretta riabilitazione. La riabilitazione rappresenta una tecnica estremamente utilizzata in ospedale, non solo neI pazienti che soffrono di patologie specifiche, ma soprattutto in coloro che si trovano ricoverati nelle rianimazioni o devono rimanere a letto per lunghi periodi”. Il luogo strategico dell’atto riabilitativo richiama quindi una particolare attenzione a questa branca della medicina che per troppo tempo non ha ottenuto l’attenzione che merita. .  
   
 

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