Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 17 Giugno 2008
 
   
  L’ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO E IL PIANISTA IGOR ROMA PORTANO ALL’OLIMPICO L’INDIPENDENZA AFFERMATA DI BEETHOVEN

 
   
   Vicenza, 17 giugno 2008 - Dopo il successo e le emozioni dell’opera, che ha dato nuova verve alla stagione primaverile dell’Oto, “Il Suono dell’Olimpico” porta in scena di nuovo la potente arte di Beethoven, in un concerto fatto di veri capolavori, giustamente famosi presso il pubblico più vasto. Martedì 17 giugno la serata musicale dell’Oto (in teatro Olimpico alle ore 20. 00) è dedicata alla “Indipendenza affermata” del maestro di Bonn. In programma il Concerto per pianoforte n. 5, “L’imperatore”, e la Sesta Sinfonia, la “Pastorale”. Brani che sono in assoluto i più conosciuti e amati anche dagli ascoltatori meno assidui del genere classico, ma anche quelli più rappresentativi della poetica del compositore e della sua forza nel definire una forma nuova, destinata a diventare pietra miliare per la musica occidentale. Protagonista, come di consueto, sarà l’Orchestra del Teatro Olimpico, sotto la direzione del Maestro Giancarlo De Lorenzo, che ha il piacere di ospitare un pianista amatissimo dal pubblico vicentino, dato che proprio dalla città berica ha iniziato una grande carriera internazionale. Igor Roma, nato in Svizzera da genitori italiani, si è infatti trasferito giovanissimo a Schio, diplomandosi in pianoforte al Conservatorio A. Pedrollo. Vincitore di diversi concorsi in Italia, come il Concorso Nazionale di Como, la Rassegna Pianistica Internazionale di Senigallia, i Concorsi Nazionali di Ravenna e Gallarate, e terzo al Premio Nazionale di Mantova, nel 1989 viene ammesso all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola, dove segue le lezioni di Franco Scala, Lazar Berman, Boris Petrushansky e Alexander Lonquich. Nel 1997 si diplomerà con il titolo di “Master”. Nel 1992 è terzo al Concorso Pianistico Nazionale di Venezia e l’anno seguente, seguito da Franco Scala, inizia la preparazione dei grandi concorsi pianistici internazionali, che saranno il Concorso Pianistico Internazionale di Dublino, dove vince il 6° premio, Concorso Internazionale di Hamamatsu, in Giappone, dove arriva 5°, così come al Concorso Internazionale “Arthur Rubinstein” di Tel Aviv, nel 1995. Nel 1996 al Concorso Internazionale “Franz Liszt” di Utrecht conquista il primo premio e anche il premio della Critica. La sua carriera si svolge poi prevalentemente in Olanda ma con molte esibizioni anche in molto altri Paesi di tutto il mondo, accanto a direttori d’orchestra, come Stanislaw Skrowacewsky, Reinbert de Leeuw, Roberto Benzi, Ton Koopman, Claus Peter Flor, Jaap van Zweden, Josep Pons, Zoltan Kocsis, e collaborando con prestigiose orchestre, come la Filarmonica di Rotterdam, l’Orchestra Filarmonica, Sinfonica e da Camera della Radio Olandese, la Nederlands Philharmonisch Orkest, l’Orchestra Sinfonica di Bilbao, la Sinfonica della Galizia, l’Orchestra Nazionale di Madrid, la Sinfonica di Milano “G. Verdi” e l’Orchestra Filarmonica Nazionale Ungherese. Nella serata del cartellone “Il Suono dell’Olimpico”, che si apre con l’ouverture da “La cambiale di matrimonio” di Gioacchino Rossini, Igor Roma sarà solista nel Concerto per pianoforte e orchestra nr. 5 di Beethoven, conosciuto con il titolo di “Imperatore”, che la tradizione gli ha dato forse per il tono marziale, forse per riferimenti all’epoca in cui fu concepito. Era il 1809, quando Vienna si arrese all’assalto delle truppe napoleoniche. Nella seconda parte della serata l’Orchestra proporrà la Sesta Sinfonia, op. 68 in Fa maggiore, detta “Pastorale” in una didascalia dello stesso Beethoven che non deve far pensare a musica descrittiva, ma ad un “Ricordo di vita campestre, un’espressione del sentimento”, come lui stesso lasciò scritto. È la musica pura la vera protagonista e l’elemento capace di far vivere emozioni al pubblico. Una musica, quella di Beethoven, che si libera dalle convenzioni del secolo precedente, affermando così l’indipendenza del genio che l’ha creata. .  
   
 

<<BACK