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Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Giugno 2008 |
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TOSCANA-CINA, CRESCE LA COLLABORAZIONE TRA I GOVERNI LOCALI UNA “LETTERA DI INTENTI” FIRMATA A PISA
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Firenze, 16 giugno 2008 - Il modello è quello della nuova città ecosostenibile di Tangshan-chaofedian: centri abitati dove architettura e innovazione ambientale si combinano, assieme alla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico, la mobilità. I servizi e la protezione da terremoti e altri eventi naturali. Entro il 2020 la Cina costruirà 100 nuove città eco-compatibili oltre a realizzare interventi per adeguare quelle esistenti con l’obiettivo di accogliere nuovi abitanti e ridurre i livelli di inquinamento. E la Toscana, nella progettazione delle nuove città che nasceranno in Cina, dirà la sua, con il coinvolgimento delle sue forze migliori. «La Toscana – ha detto il presidente Martini aprendo i lavori – già da alcuni anni lavora sul tema dello sviluppo sostenibile e dell’edilizia eco-compatibile, attraverso nuove norme ! urbanistiche e promuovendo nuove tipologie di insediamento. Ad aprile – ha ricordato Martini – abbiamo inaugurato il primo ospedale bioclimatico d’Italia che permette di ridurre i consumi energetici del 45% e di ridurre le emissioni di Co2 del 55%, esperienza che ora la regione sta estendendo anche agli altri ospedali. Sul fronte dell’edilizia urbana stiamo costruendo 500 nuovi alloggi con un fabbisogno energetico inferiore del 50% agli insediamenti tradizionali». Gli impegni sono stati sottoscritti l 11 giugno a Pisa in una “Lettera di Intenti” al termine della riunione, che si è tenuta nella sede della Scuola Superiore San Anna, del Comitato Governativo congiunto Italia-cina. Cinque sono le aree di intervento su cui i governi regionali e locali potranno sviluppare le relazioni con i partner cinesi: insediamenti e servizi urbani eco-compatibili; la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico; la ricerca scientifica, innovazione e formazione specialistica; la collaborazione delle Pmi e l’attrazione degli investimenti; la prevenzione e protezione dai rischi naturali (sismici, idrogeologici, ecc). A firmarla l’ambasciatore Federico Failla, che è il coordinatore della parte italiana, e Liu Haixing, omologo per la parte cinese. L’obiettivo comune è individuare programmi congiunti che favoriscano la realizzazione di iniziative economiche, in Cina e in Italia con l’obiettivo di raddoppiare il volume dei rapporti economici e commerciali e di riequilibrare la bilancia dei pagamenti. «Si tratta di obiettivi importanti per l’Italia e la Toscana. Possono essere realizzati – precisa il presidente toscano - solo attraverso uno sviluppo delle relazioni tra istituzioni, università e imprese dei due paesi. La collaborazione tra governi locali è indispensabile perché arricchisce le intese sancite dai livelli nazionali, perché è il miglior strumento per la promozione del siste! ma Italia e l’internazionalizzazione delle nostre Pmi, p! erch&eac ute; sono una leva per sviluppare scambi economici e commerciali». I primi programmi di partenariato saranno individuati nella province cinesi di Guangdong e dello Zhejiang. Speciale attenzione sarà dedicata alle possibilità di valorizzare e intensificare le iniziative di partenariato con la municipalità di Chongqing. La Cina è un grande mercato in espansione a cui l’Italia (e la Toscana) non può non rivolgere la propria attenzione. E visto che nel 2007 le importazioni toscane in Cina sono leggermente diminuite, anche se l’andamento è molto diverso da settore a settore, proprio per questo occorre con ancor! a maggior impegno promuovere il made in Tuscany ad di là della Grande Muraglia e sostenere le imprese, ancor di più quelle piccole e medie, nelle loro iniziative economiche. Sono le indicazioni che si ricavano dall’analisi dei dati sull’import ed export della Toscana. Nel 2007 la Toscana ha esportato nel mondo prodotti per 26 miliardi e 200 milioni di euro, il 6,9% in più rispetto al 2006. Le importazioni, nello stesso periodo, sono cresciute del 5,7%. La Cina è il nono mercato di destinazione per il made in Tuscany (e il terzo per l’import): tra tutte le regioni d’Italia è al quinto posto per l’interscambio commerciale con la Cina. Nel 2007 la Toscana ha esportato in Cina merci per 400 milioni di euro, pari all’1,5% dell’export toscano nel mondo. Rispetto all’anno precedente c’è stato un calo del 3,7%. Ma se da un lato sono calate le vendite di “macchine ! e apparecchi meccanici”, “mezzi di trasporto&rdquo! ; e prod otti di oreficeria, dall’altro sono cresciute quelle di “prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali” (+42%), “prodotti delle industrie tessili e dell´abbigliamento” (+36,2%), “cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari” (+12,2%). Di segno opposto le importazioni. Lo scorso anno la nostra regione ha acquistato dalla Cina merci per 1,5 miliardi di euro, il 7,8% sul valore di quanto importato dall’estero, con un incremento del 17,6% rispetto al 2006. L’italia (fonte Ice su dati Onu-comtrade) era nel 2005 il terzo fornitore della Cina in Europa, dopo Germania e Francia ed il quarto cliente dopo Germania, Paesi Bassi e Regno Unito. E i rapporti commerciali sono andati migliorando. L’anno scorso, spiega l’Istat, l’interscambio Italia-cina è cresciuto del 19% rispetto al 2006. La Cina è stata per l’Italia, nel 2007, il mercato che ha assorbito l’1,8% delle ! esportazioni complessive (in tutto 6,3 miliardi di euro di merci, +11% rispetto al 2006) e il mercato di origine di circa il 5,9% del valore totale dell’import Quello che la Toscana vende in Cina … Al primo posto ci sono macchine ed apparecchi meccanici (27,4%), seguono cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari (20,9% con incidenza su totale Italia-cina del 24,9%), prodotti delle industrie tessili e dell´abbigliamento (15,9% con incidenza su totale Italia-cina del 17,7%), prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali (10,8%), gioielli e articoli di oreficeria (4,8% con incidenza su totale Italia-cina del 17,2%). … e quello che la Toscana acquista in Cina Il tessile è al primo posto. “Prodotti delle industrie tessili e dell´abbigliamento” sono il primo settore (32%) dell’import toscano dalla Cina. Al secondo posto “cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari” ( 17,3%), &ld! quo;macchine elettriche ed apparecchiature elettriche, elettro! niche ed ottiche” (13,9%), e di seguito macchine ed apparecchi meccanici, metalli e prodotti in metallo ed altri prodotti minori delle industrie manifatturiere. (wf) Dalla formazione all’ambiente, dalla promozione alla sanità, dal turismo al commercio: spaziano in numerosi e promettenti settori gli oltre trenta progetti di cooperazione tra Toscana e Cina. Cominciamo dai bambini, e in particolare dai gemellaggi scolastici. Il progetto relativo si intitola “Ponte a 18 archi” e vede scambi tra gli studenti delle scuole superiori della provincia di Firenze, di Prato e di Whenzhou per favorire il dialogo e nuove competenze ! linguistiche. Dalla scuola all’università si passa al progetto Cedic-unifi/pin per la formazione post universitaria per operatori economici e imprenditori (anno accademico 2008-2009). Gli accordi di cooperazione tra la Scuola Superiore Sant’anna di Pisa e la Chongqing University prevedono la creazione del Galileo Galilei Italian Institute presso l’università cinese e l’apertura dell’Istituto Confucio a Pisa. Sempre la Scuola Superiore Sant’anna, in collaborazione con la Chongqing University, sta organizzando la seconda edizione del Convegno “The University-industry Partnership in an International Perspective: Joining Forces For Innovation”, che si terrà dal 21 al 24 ottobre 2008 in Toscana. Il Convegno che si aprirà a Firenze alla presenza del presidente Claudio Martini, vedrà la partecipazione di esponenti di spicco del mondo istituzionale, universitario ed economico italiano e cinese, m! entre nelle giornate successive sarà dato più am! pio spaz io al dialogo e ad incontri tra imprese italiane e cinesi allo scopo di favorire partnership. Tra i settori di interesse l’ambiente e le nuove tecnologie in un quadro di sostenibilità. E’ nel frattempo in corso il progetto Tuscany University Network, che vede unite le sei università toscane al fine di presentare all’estero le opportunità di studio presenti nella nostra regione, quale luogo ideale per lo sviluppo della formazione superiore e della ricerca. Sempre nel campo dell’alta formazione è stato dato vita al Master in Robotica & Mechatronics rivolto a 12 giovani ingegneri cinesi particolarmente meritevoli presso il Polo Sant’anna Valdera, mentre prosegue il programma Learning China in China teso a fornire a manager italiane e stranieri le competenze necessarie per operare in Cina. E’ dedicato al turismo sostenibile il progetto “Bridging the gap among local people and global t! ourism business” per rafforzare il partenariato tra tour operator europei e asiatici attraverso la creazione di prodotti di turismo responsabile ed eco turismo. Nel campo della sicurezza alimentare è stato varato il Dottorato Internazionale di Ricerca in “Problematiche ispettive e sanitarie delle produzioni animali negli scambi tra Unione Europea e Repubblica Popolare Cinese”, mentre è in corso di attivazione il progetto di riqualificazione della sicurezza alimentare nella provincia autonoma di Guangxi. E’ finalizzato a interventi su dighe e frane di sbarramento prodotte dal terremoto l’intervento di emergenza che ha come partner Ingegneria dei Sistemi Spa Pisa, Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di scienze della Terra Politecnico di Milano, Dipartimento di Ingegneria Elettronica. Lotta ai tumori infantili, medicina tradizionale cinese, sicurezza alimentare: sono questi alcuni campi nei quali si sta sviluppando un percorso comune tra la Toscana e la Cina nel settore della sanità. Una alleanza tra Toscana e Pechino per combattere i tumori dei bambini è stata siglata di recente dall’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi, il vicedirettore del Dipartimento alla salute della Municipalità di Pechino Guo Jinhe e il presidente del Beijing Children’s Hospital Li Zhongzhi. I due Ospedali che daranno vita ad un percorso comune nel campo dell’oncologia pediatrica sono il Meyer di Firenze e il Beijing Children’s Hospital di Pechino. Il primo dei progetti che verranno sviluppati riguarda la costruzione presso l’ospedale pechinese ! di un Laboratorio per i trapianti emopoietici, che farà parte della nuova clinica di oncologia pediatrica che verrà realizzata nell’arco dell’anno. L’ospedale Meyer dirigerà la progettazione e da subito ospiterà presso il nuovo ospedale personale medico e tecnico cinese per la formazione e l’avvio di una serie di programmi condivisi di ricerca scientifica che si svilupperanno nell’arco di un decennio. Un altro capitolo di impegno comune è quello della Medicina tradizionale cinese. Tra le iniziative si segnala quella avviata tra il centro di Medicina Naturale Usl 11 di Empoli, Istituto Superiore di Sanità, il Ministero della Salute e l’ Università di Tianjin per uno studio sistematico della letteratura scientifica relativa alla Mtc (fitoterapia,agopuntura, Qi-gong, Tuina). Infine per quanto concerne la sicurezza alimentare sono in atto progetti che vedono coinvolti Regione Toscana,! Università di Pisa (Facoltà Medicina Veterinari! a) Minis tero della Salute, Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Lazio e la Toscana, Guangxi University (Nanning), Chinese Academy of Agricultural Sciences (Pechino), e Animal Husbandry and Veterinary Medicine College di Qinghai (Xining). . |
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