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Notiziario Marketpress di
Martedì 17 Giugno 2008 |
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ASSISTENTI FAMILIARI IN ALTO ADIGE, RICERCA DELL´OSSERVATORIO SULLE IMMIGRAZIONI
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Bolzano, 17 Giugno 2008 - Sono circa 1. 300 le assistenti familiari straniere "regolari", le cosiddette badanti, in Alto Adige. Questo il dato principale che emerge da uno studio realizzato da Synergia su incarico dell´Osservatorio provinciale sulle immigrazioni. Per regolarizzare il fenomeno occorre più formazione e un migliore raccordo tra domanda e offerta. L´indagine, al di là dell´aspetto quantitativo, ha cercato di analizzare anche l´aspetto qualitativo del fenomeno tramite una serie di interviste ad assistenti, datori di lavori e assistiti. La terza età, ovvero la fascia di persone con più di 65 anni, rappresenta ormai il 16,9% della popolazione totale, una percentuale destinata a salire quasi sino al 19% entro il 2020 secondo le proiezioni dell´Astat. Appare dunque fin troppo logico intuire l´importanza del settore assistenziale. Le dipendenti stranieri nel settore domestico, in Alto Adige, hanno toccato quota 1282 nel corso del 2007, con prevalenza di donne dell´Europa dell´Est e del Sudamerica. Dati che si riferiscono, però, alle sole assistenti in possesso di documenti regolari. Le stime più attendibili, che prendono spunto da analoghe indagini effettuate nel resto d´Italia, parlano di cifre destinate a raddoppiare se si tiene in considerazione anche il fenomeno delle lavoratrici irregolari e clandestine. "L´incremento della domanda sociale d´assistenza generato dal progressivo invecchiamento della popolazione - ha sottolineato la direttrice della Formazione professionale italiana Barbara Repetto - , ha trovato risposta anche nelle prestazioni fornite da lavoratrici e lavoratori immigrati, che rappresentano ormai una realtà consolidata per quanto riguarda la cura a domicilio di persone parzialmente o totalmente non autosufficienti. Insomma, una sorta di welfare integrativo per molte famiglie, ma con un mercato ancora "selvaggio". Oltre alla difficoltà di far emergere coloro che lavorano in nero, si sente la mancanza di una maggiore attenzione alla formazione e alla garanzia, aspetti che non possono prescindere da una istituzionalizzazione del servizio". Altri dati interessanti emergono inoltre dallo sportello di consulenza delle donne "Nissa Carè": quasi tre quarti delle badanti "regolari" hanno un grado di scolarizzazione medio o medio-alto, il 70% delle richieste di assistenza riguarda donne, il 72,4% degli assistiti ha più di 75 anni, e la richiesta di assistenza si divide tra lavoro a ore (44,8%) e lavoro con vitto e alloggio (55,2%). . |
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