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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Luglio 2008
 
   
  EMILIA ROMAGNA – AGRICOLTURA, CRESCE LA PLV IN TUTTE LE PROVINCE

 
   
  Una forte crescita della produzione lorda vendibile e una ripresa dei redditi aziendali. Sono questi i due risultati più significativi della annata agricola 2007 fotografata dal quindicesimo Rapporto su “Il sistema agroalimentare dell’Emilia-romagna” frutto della collaborazione tra Regione e Unioncamere che è stato presentato nel corso di un seminario all’aula magna di Alma, scuola internazionale di cucina italiana nel Palazzo Ducale di Colorno (Parma). E’ stato un 2007 positivo per l’agricoltura emiliano-romagnola che ha visto un aumento della produzione lorda vendibile del 12,9 %, rispetto a una crescita media nazionale del 2,65%, superando i 4 miliardi di euro. La Plv cresce in tutte le province della regione che evidenziano un’inversione di tendenza dal 2006. Le variazioni della Plv totale rispetto al 2006 sono comprese tra il +8,2% di Parma e di Ravenna e il 17,2% di Forlì-cesena. Il balzo in avanti conferma i primi segnali di ripresa manifestatisi nel 2006 dopo un biennio 2004-2005 segnato da forti difficoltà ed è da ricondurre in gran parte alla favorevole dinamica dei prezzi all’origine che ha avuto conseguenze positive per le aziende agricole, il cui reddito netto è salito nonostante l’aumento dei costi energetici e produttivi, di circa il 7% per un valore di circa 20 mila euro per unità lavorativa famigliare. Un risultato buono, non solo se confrontato al dato medio italiano – che ci consegna una diminuzione del 2% - ma anche a quello europeo che invece indica un aumento del 5,5%. L’aumento del fatturato del 18% registrato tra le imprese che già esportano configura l’Emilia-romagna come regione centrale per il made in Italy, i prodotti tipici e di qualità. Come è andata nei diversi settori L’aumento della Plv si è manifestato nel 2007 sia tra le produzioni vegetali (+ 13,6%) che tra quelle animali (+12%). Va segnalato il vero e proprio record delle produzioni cerealicole (+45%) a fronte di una performance comunque decisamente positiva di tutto il comparto dei seminativi (+21%). Bene anche l’andamento del pomodoro da industria (+21,8%), di patate e ortaggi (+6,9%) delle piante industriali (+9,7%). Stazionario l’andamento delle produzioni frutticole (+0,3%), mentre è cresciuta la plv del vino (+16,3%). Più differenziato l’andamento delle produzioni animali. A fronte di una forte ripresa del comparto avicolo (+39,1%), vanno infatti segnalate le difficoltà per i bovini da carne (-6,8%), gli ovicaprini (-6%) e i suini (-7%). Bene invece la zootecnia da latte (+13,7%) e il Parmigiano-reggiano, i cui listini nel 2007 hanno guadagnato in media l’11%, con punte del 17% nell’ultima parte dell’anno, mentre le esportazioni sono aumentate del 9,6%. In crescita nel 2007 anche l’export agroalimentare che ha fatto segnate un + 5,2% (oltre 3,6 miliardi di euro). Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti d’America sono le principali destinazioni. Il Rapporto 2007 conferma la notevole importanza del credito agrario in Emilia-romagna che sfiora i 4 miliardi di euro con un incremento oltre il 5% sul 2006. L’ occupazione nel 2007 ha fatto registrare una flessione di oltre il 6% rispetto all’anno precedente, attestandosi a poco più di 77 mila unità. Un calo che ha interessato essenzialmente i lavoratori autonomi (-10,7%) e può essere letto come un effetto del ricambio generazionale e della crescita della dimensione media aziendale. Questo spiega anche l’aumento del lavoro dipendente (+3,8%), rappresentato ormai per i tre quarti da immigrati. Flessioni più consistenti dell’ occupazione agricola si sono manifestate a Bologna, Ravenna e Piacenza. Il tasso di occupazione agricola a Ferrara è dell’ 8% e a Bologna 1,8%. Le specificità provinciali in cifre Per quanto riguarda le quotazioni medie dei terreni agricoli: rialzi per le province di Piacenza (tra 5-10%), Ferrara (tra 4-7%), e Rimini (+5%), crescita modesta per le province di Parma, Reggio Emilia, e Ravenna (tra il 2 e il 5%), stabili Modena, Bologna e Forlì-cesena. Relativamente al numero di produttori e trasformatori biologici, Forlì-cesena guida con 770 di cui 647 nella sezione produttori per 15,45% della Sau, segue Parma con 638 (di cui 533 produttori per 9,74% della Sau) e Bologna con 628 ( 487 nella sezione produttori per 7,25% della Sau). La concentrazione aziende agrituristiche nelle prime zone collinari a ridosso dei capoluoghi, vede 149 aziende agrituristiche a Bologna, 132 a Forlì-cesena, 109 Modena, 105 a Piacenza, 93 a Parma, con un incremento nel 2007 del 4,5%. L’importo del premio unico nel 2007 per i titoli ordinari è di oltre 205 milioni e diminuisce del 2% rispetto al 2006. Ferrara riceve circa il 20% dei pagamenti (41 milioni di euro), segue Bologna con circa 32 milioni di euro, quasi 28 milioni di euro a Parma, oltre 27 milioni di euro a Modena, 24,4 a Reggio Emilia, 23,6 milioni di euro a Piacenza, 15,8 a Ravenna, 8,6 a Forlì Cesena, 4,6 a Rimini. Il numero maggiore di beneficiari a Bologna con 7732. “Il 2007 conferma che la produzione agricola e agroalimentare dell’Emilia-romagna ha potenzialità di crescita - ha commentato il presidente di Unioncamere Emilia-romagna e della Camera di Commercio di Parma, Andrea Zanlari – L’ aumento dei prezzi internazionali delle materie prime agro-alimentari e, di riflesso, dei prezzi dei prodotti alimentari di base che si sta delineando come tendenza di medio-lungo periodo, pone il sistema agro-alimentare, di fronte ad una serie di sfide su una pluralità di fronti. La complessità dello scenario internazionale – ha spiegato Zanlari nel suo intervento - esige, oltre al ricorso agli usuali strumenti di natura macro-economica, l’impiego di politiche specifiche. L’innovazione di prodotto, di processo ed organizzativa, partendo dalla logistica, deve qualificarsi sempre più come strada maestra per la competitività delle imprese. In questo contesto si inserisce lo sforzo di fornire studi economici sempre più aggiornati, capaci di leggere le diverse realtà e calarle nei contesti provinciali”. Al seminario di approfondimento dei dati contenuti nelle oltre 400 pagine del Rapporto, hanno partecipato, oltre ad Andrea Zanlari, presidente della Camera di Commercio di Parma, Renato Pieri e Stefano Boccaletti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Piacenza) – Istituto di Economia Agroalimentare, Cristina Brasili e Roberto Fanfani dell’Università di Bologna – Dipartimento di Statistica e Francesco Braga Università di Guelph (Canada) – Istituto di Agribusiness. L’intervento di chiusura è stato invece affidato a Pier Luigi Ferrari, Vice Presidente Provincia di Parma e Assessore all’Agricoltura. . .  
   
 

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