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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Luglio 2008
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: RIDURRE LE EMISSIONI DEGLI AEREI DEL 5%

 
   
  Strasburgo, 9 luglio 2008 - Il Parlamento ha approvato definitivamente una direttiva che, dal 2012, include nel sistema comunitario le emissioni prodotte da tutti i voli in arrivo e in partenza da un aeroporto Ue, con alcune deroghe per i voli militari, antincendio e di ricerca o effettuati da piccoli aerei o su rotte poco frequentate. L´85% delle quote sarà assegnato gratuitamente e il restante sarà posto all´asta, i cui proventi dovranno finanziare misure ambientali. Le emissioni dovranno essere ridotte del 5% dal 2013. Approvando con 640 voti favorevoli, 30 contrari e 20 astensioni un pacchetto di emendamenti di compromesso negoziato con il Consiglio dal relatore Peter Liese (Ppe/de, De), il Parlamento ha adottato definitivamente le modifiche alla direttiva 2003/87/Ce per includere nel sistema comunitario di scambio di quote di emissione quelle prodotte «da tutti i voli in arrivo e in partenza» da un aeroporto comunitario, a partire dal gennaio 2012. Così si eviteranno distorsioni della concorrenza e sarà migliorata l´efficacia ambientale. Tuttavia, saranno esclusi dal sistema i voli effettuati esclusivamente per trasportare, nell´ambito di un viaggio ufficiale, un monarca regnante (o i membri più prossimi della sua famiglia), un capo di Stato, i capi di governo o i ministri di un paese non membro dell´Ue. Non sono nemmeno compresi i voli militari effettuati da aeromobili militari e i voli delle autorità doganali e di polizia, quelli effettuati a fini di ricerca e soccorso, i voli per attività antincendio e quelli umanitari e per servizi medici d´emergenza autorizzati. Restano fuori anche i voli di addestramento effettuati al solo fine di ottenere un brevetto o un´abilitazione, quelli realizzati ai fini della ricerca scientifica o per verificare, collaudare o certificare aeromobili o apparecchiature sia a bordo che a terra, nonché quelli effettuati da un aeromobile con una massa massima al decollo certificata inferiore a 5. 700 kg. Sono esclusi inoltre i voli effettuati nel quadro di obblighi di servizio pubblico imposti su rotte per le quali la capacità offerta non supera i 30. 000 posti l´anno, nonché i voli realizzati da vettori commerciali che o operano meno di 243 voli per tre quadrimestri consecutivi oppure che generano un totale annuale di emissioni inferiore a 10. 000 tonnellate. Quest´ultima possibilità non può però essere applicata ai voli delle autorità pubbliche europee. Ridurre le emissioni del 5% In base al compromesso, la quantità totale di quote da assegnare agli operatori aerei per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2012 e il 31 dicembre 2012 è equivalente al 97% delle emissioni storiche del trasporto aereo (media 2004-2006). In proposito il Consiglio proponeva una percentuale del 100%, mentre i deputati avevano suggerito il 90%. A partire dal 1° gennaio 2013 e, in mancanza di modifiche, per ogni periodo successivo, la quantità totale di quote da assegnare agli operatori aerei scenderebbe al 95% (sempre contro il 100% proposto dal Consiglio) della media storica, moltiplicata per il numero di anni che costituiscono il periodo. Certificati di emissioni: 85% gratuiti e il resto all´asta Il compromesso prevede che l´85% dei certificati di emissione siano attribuiti gratuitamente sulla base di criteri stabiliti a livelli Ue, e che il restante 15% sia messo all´asta. Il Consiglio aveva inizialmente proposto che fosse messo all´asta il 10%, mentre i deputati suggerivono di attribuire con questo metodo il 25%. Questa percentuale di quote messa all´asta, è precisato, potrà essere aumentata nel quadro del riesame generale della presente direttiva da realizzare entro il 1° dicembre 2014. Spetterà agli Stati membri stabilire l´uso che deve essere fatto dei proventi derivanti dalla vendita all´asta di quote, ma la direttiva precisa che tali proventi dovrebbero essere utilizzati «per lottare contro i cambiamenti climatici nell´Unione europea e nei paesi terzi». Ad esempio, per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, per adattarsi all´impatto dei cambiamenti climatici, per alimentare un fondo di ricerca e sviluppo volto a mitigare e a promuovere l´adeguamento, in particolare nel campo dell´aeronautica e del trasporto aereo, o per ridurre le emissioni attraverso trasporti a basse emissioni e per coprire i costi derivanti dalla gestione del sistema comunitario. I proventi, come richiesto dai deputati, potrebbero anche essere utilizzati per finanziare il Fondo globale per l´efficienza energetica e le energie rinnovabili, nonché per misure volte a evitare la deforestazione. Per ogni anno, a partire dal 2013, il 3% della quantità totale di quote di emissioni da assegnare dovrà essere accantonato in una riserva speciale destinata agli operatori aerei che cominciano ad esercitare un´attività di trasporto aereo o i cui dati relativi alle tonnellate-chilometro sono aumentati mediamente di oltre il 18%, purché l´attività non sia «una continuazione integrale o parziale di un´attività di trasporto aereo esercitata in precedenza da un altro operatore aereo». A ognuno di questi operatori non potranno essere assegnate più di un milione di quote. Se un operatore aereo non rispetta le prescrizioni della direttiva nemmeno in seguito all´imposizione di misure coercitive, il suo Stato membro di riferimento può chiedere alla Commissione di decidere di imporgli un divieto operativo. Qualsiasi richiesta dovrà contenere la prova che l´operatore aereo non ha rispettato i suoi obblighi, i dettagli sulla misura coercitiva adottata da tale Stato membro, una giustificazione dell´imposizione di un divieto operativo a livello comunitario e una raccomandazione sulla portata del divieto operativo a livello comunitario e sulle eventuali condizioni per la sua applicazione. Obiettivo: un accordo globale Il compromesso precisa che la Comunità ed i suoi Stati membri dovranno proseguire i loro sforzi al fine di pervenire a un accordo sulle misure globali per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra provenienti dal settore dell´aviazione e, in tale contesto, «il sistema comunitario potrebbe servire come modello da applicare su scala mondiale per lo scambio di quote di emissioni». I paesi terzi dovranno quindi essere stimolati a adottare misure equivalenti. E´ anche specificato che, se un paese terzo adotta misure con effetti ambientali almeno equivalenti a quelli della direttiva in termini di riduzione dell´impatto climatico dei voli verso la Comunità, la Commissione dovrà valutare le opzioni disponibili per provvedere a un´interazione ottimale tra il sistema comunitario e le misure del paese in questione. Un emendamento sottolinea infine che un pacchetto globale di misure dovrebbe comprendere anche misure operative e tecnologiche. Una gestione del traffico aereo più efficace nel contesto dei programmi "Cielo unico europeo" e "Ricerca sulla gestione del traffico aereo nel cielo unico europeo" (Sesar), infatti, «potrebbe portare a un incremento complessivo dell´efficienza del carburante sino al 12%». Inoltre la ricerca in materia di nuove tecnologie, compresi i metodi per migliorare l´efficienza del carburante degli aeromobili, «può ridurre le emissioni dell´aviazione». .  
   
 

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