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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Luglio 2008 |
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PARLAMENTO EUROPEO AFGHANISTAN: AUMENTARE LE TRUPPE E L´AIUTO ALLA RICOSTRUZIONE
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Strasburgo, 9 luglio 2008 - Il Parlamento chiede di aumentare l´influenza politica dell´Ue in Afghanistan con un aumento delle truppe nelle zone più difficili e un maggiore sostegno alla ricostruzione e alla società civile. L´ue dovrebbe sostenere la Nato nella lotta al terrorismo, anche se il problema non è solo militare, e promuovere misure per l´emancipazione delle donne. Occorrono poi maggiori risorse per Eupol, una strategia contro la produzione di oppio e indagini sugli abusi contro i giornalisti. Approvando con 423 voti favorevoli, 74 contrari e 43 astenuti una relazione, il Parlamento sottolinea che l´Afghanistan ha avviato un importante e difficile processo di ricostruzione della sua società «dopo 30 anni di storia caratterizzati dall´occupazione sovietica, dalle lotte tra le varie fazioni mujaheddin e dalla repressione del regime talebano» e plaude agli sforzi e ai progressi compiuti nella creazione dello Stato di diritto, della democrazia e della ricerca della stabilità. Sostiene poi che nel paese «l´Ue è conosciuta principalmente come organizzazione umanitaria», ma ritiene che essa debba essere considerata anche alla luce della sua maggiore influenza politica. Sollecita quindi strategie affinché l´Ue possa «rafforzare la propria visibilità» mediante il conferimento di poteri all´apparato civile, politico e burocratico, «finché l´infrastruttura governativa non avrà raggiunto una fase di maggiore stabilità e permanenza». Sicurezza e lotta al terrorismo I deputati sottolineano che la volontà e l´impegno politico dovrebbero essere rafforzati e a ciò dovrebbero seguire non solo la fornitura di ulteriori truppe da combattimento nelle aree più difficili, «indipendentemente dalle reticenze nazionali», ma anche sforzi di ricostruzione «urgenti e intensificati» al fine di «consolidare quanto conseguito e di ripristinare la fiducia della popolazione afgana a lungo termine e in modo duraturo». In particolare, ritengono che l´operazione "Enduring freedom" potrebbe essere percepita come «controproducente» se la pressione militare esercitata sugli insorti «non andrà di pari passo con un processo politico potenziato, attraverso il quale le autorità afgane raggiungano tutti i segmenti della popolazione che riconoscono la costituzione e depongono le armi». André Brie (Gue/ngl, De) ha chiesto di ritirare il suo nome dalla relazione poiché non condivide tale posizione. Il Parlamento sostiene gli sforzi delle forze Nato per migliorare la sicurezza nel paese e affrontare il terrorismo locale e internazionale ritenendo che la presenza di queste forze sia «essenziale» per garantire il futuro del paese. Esorta l´Ue e gli Stati membri a sostenere gli sforzi per combattere il terrorismo, l´estremismo etnico e religioso, il separatismo etnico e qualsiasi azione finalizzata al sovvertimento dell´integrità territoriale, dell´unità dello Stato e della sovranità nazionale. Sottolinea che i problemi principali cui è confrontato il paese risiedono «nel ripristino della sicurezza e nella creazione di uno Stato che funzioni e che i problemi in materia di sicurezza sono «più complessi di quelli di una semplice guerra contro il terrorismo» e necessitano, di conseguenza, «di qualcosa di più di una soluzione militare». D´altro canto, in merito al programma segreto di detenzione degli Stati Uniti, sostiene che il sistema di polizia in base al quale continuano a essere detenuti prigionieri in Afghanistan «viola le norme minime dello Stato di diritto e i diritti umani fondamentali». I deputati evidenziano l´urgente necessità di elaborare un approccio equilibrato e sostenibile alla riforma del settore della sicurezza, che preveda l´esistenza di un esercito nazionale e di forze di polizia professionali e sottolineano che il sistema giudiziario afgano ha estremo bisogno di investimenti. Rilevano poi che il mandato Eupol prevede mansioni volte a "sviluppare i collegamenti tra la polizia e il più ampio Stato di diritto" e sollecitano pertanto il Consiglio e la Commissione a continuare a coordinare rigorosamente le loro rispettive attività. Reputano altrettanto importante un «considerevole» incremento delle risorse previste per Eupol sia in termini di personale che di finanziamenti ed esprimono il proprio sostegno a favore del programma di 2,5 milioni di euro a titolo dello strumento di stabilità per quanto riguarda misure di riforma della nomina di giudici e procuratori. Il Parlamento esprime profonda preoccupazione per le sempre più estese attività di coltivazione e traffico di oppio, «che hanno gravi implicazioni a livello politico e nazionale in Afghanistan e nei paesi limitrofi». Sottolinea inoltre che l´economia dell´oppio continua ad essere «una fonte di corruzione e compromette le istituzioni pubbliche», in particolare quelle del settore giudiziario e della sicurezza. Per i deputati, poiché non vi sono evidenti soluzioni immediate e le misure repressive volte ad eliminare tali coltivazioni «non hanno dato i risultati previsti», la comunità internazionale dovrebbe elaborare una strategia di lungo termine mirata al generale sviluppo rurale. Invita il governo degli Stati Uniti ad abbandonare la sua politica di eradicazione delle coltivazioni di oppio e nella fattispecie l´utilizzo, per le irrorazioni aeree, del "Roundup", sostanza associata a gravi rischi per l´ambiente e la salute, dal momento che «colpendo gli agricoltori non si fa che alimentare il risentimento nei confronti della presenza delle truppe internazionali». Aiutare la ricostruzione e la società civile I deputati rilevano che l´Afghanistan è diventato «un banco di prova» per l´aiuto internazionale allo sviluppo e la cooperazione bilaterale e multilaterale e sollecitano un migliore coordinamento degli sforzi della comunità internazionale per fornire aiuti civili «efficaci e sostenibili». Chiedono anche l´elaborazione di un bilancio equilibrato che assegni fondi sufficienti per la ricostruzione civile e gli aiuti umanitari, «dal momento che la creazione della sicurezza e il rispetto dello Stato di diritto sono questioni di fondamentale importanza». Si compiacciono quindi della decisione della Conferenza dei donatori di aumentare l´impegno finanziario di ulteriori 21 miliardi di dollari e di rivedere le procedure per rendere l´aiuto internazionale più efficace. Evidenziano poi che occorre mantenere una netta distinzione tra azioni militari e interventi umanitari, «sebbene la sicurezza e lo sviluppo siano interdipendenti in Afghanistan». I deputati rilevano che, nel processo di stabilizzazione e ricostruzione dell´Afghanistan, l´Ue deve ricorrere all´esperienza e competenza derivanti dalle sue missioni e a quelle degli Stati membri che hanno già una presenza militare o civile sul territorio afghano. Sono poi fermamente convinti che le squadre di ricostruzione provinciale debbano concentrarsi su obiettivi specifici legati alla sicurezza, alla formazione e alla collaborazione con le forze militari e di polizia afgane, nonché al sostegno dell´azione del governo centrale nelle aree insicure e che dovrebbe essere potenziata il più possibile la partecipazione locale. Invitano l´Ue ad incoraggiare e aiutare gli investitori europei affinché siano coinvolti nella ricostruzione, siano presenti sul territorio e sviluppino le loro attività nel paese. Il Parlamento sostiene fortemente l´urgente necessità di sviluppare e rafforzare la nascente società civile in Afghanistan e ritiene che saranno necessari molto tempo e molti sforzi per diffondere la consapevolezza dell´importanza dei diritti umani, della democrazia e delle libertà fondamentali, «e in particolare dell´uguaglianza di genere», dell´istruzione e della protezione delle minoranze. I deputati si dicono poi convinti che, per vincere la «cultura della violenza» che prevale nella società afgana, la comunità internazionale dei donatori dovrebbe fornire sostegno finanziario e tecnico ai progetti locali mirati alla riconciliazione. I deputati, d´altra parte, continuano a nutrire preoccupazione per «le enormi disparità di reddito tra uomini e donne, il basso tasso di alfabetizzazione di queste ultime». Ma anche per le ingiustizie - «dovute a pratiche culturali» - nei confronti di donne e bambine, sia in termini di rifiuto, da parte dei membri della famiglia e della comunità, di accesso ai servizi fondamentali come l´assistenza sanitaria e l´istruzione che di mancanza di opportunità di lavoro, nonché gli elevati livelli di violenza e discriminazione domestica. Evidenziano quindi l´urgente necessità di misure, sostenute dall´Ue, volte a garantire che la tutela dei diritti delle donne sia integrata nelle riforme politiche e giuridiche. Libertà dei mezzi di informazione e moratoria sulla pena capitale Il Parlamento sottolinea che la libertà dei mezzi di informazione è essenziale per creare una società democratica ed esprime profonda preoccupazione per il crescente numero di aggressioni nei confronti dei giornalisti, invitando le autorità afgane ad indagare seriamente in merito a tali abusi. Infine, i deputati esprimono preoccupazione per l´integrità fisica di Malalai Joya, membro della Wolesi Jirga, ed invitano a revocare gli arresti domiciliari per Latif Pedram, fondatore del Partito nazionale del Congresso dell´Afghanistan. Ribadiscono la loro richiesta quanto all´introduzione della moratoria sulla pena capitale in «un sistema giudiziario non ancora in grado di garantire un giusto processo». . |
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