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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Luglio 2008 |
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IL PARLAMENTO EUROPEO DEVE POTER DIFENDERE LE SUE PREROGATIVE
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Strasburgo, 9 luglio 2008 - Il Parlamento è ostacolato nella tutela delle sue prerogative dinnanzi ai tribunali nazionali. Chiede quindi di dare seguito alla richiesta di avviare una procedura di infrazione contro gli Stati membri in caso di violazione delle sue prerogative e di garantire la piena efficacia della loro difesa giuridica. Suggerisce poi di modificare lo Statuto della Corte di giustizia Ue e di favorire la collaborazione con le giurisdizioni nazionali. Il Parlamento europeo è sprovvisto di personalità giuridica e, di conseguenza, è spesso ostacolato nella tutela delle sue prerogative dinnanzi ai tribunali nazionali da problemi peculiari alla sua natura specifica. Approvando con 593 voti favorevoli, 55 contrari e 26 astenuti la relazione di Giuseppe Gargani (Ppe/de, It), il Parlamento invita la Commissione a tener conto delle eventuali richieste del Parlamento di avviare «la procedura di infrazione contro qualsiasi Stato per violazione delle prerogative parlamentari» e chiedendo che il Commissario responsabile trasmetta una motivazione esaustiva nel caso in cui il collegio dei Commissari decidesse di non avviare l´azione richiesta. I deputati suggeriscono inoltre di modificare lo Statuto della Corte di giustizia in modo tale da assicurare al Parlamento il diritto di depositare le proprie osservazioni dinanzi alla Corte «in tutti quei casi in cui direttamente o indirettamente siano messe in discussione le sue prerogative», affinché il suo coinvolgimento, qualora esso non sia formalmente parte nel processo, non sia lasciato alla discrezionalità della Corte di giustizia. Invitano poi a svolgere un esame approfondito per stabilire se il Parlamento europeo può domandare il parere della Corte di giustizia circa la compatibilità di un accordo previsto con le disposizioni del trattato nei casi in cui le sue prerogative siano seriamente minacciate. In questo modo il Parlamento potrebbe chiedere alla Corte di giustizia di pronunciarsi sulla compatibilità di un certo atto di diritto nazionale con il diritto comunitario primario, «ferma restando l´esclusiva facoltà della Commissione di avviare o meno una procedura di infrazione contro lo Stato che abbia eventualmente commesso una violazione». Il Parlamento incarica la commissione competente di elaborare una modifica all´articolo 121 del regolamento (sui ricorsi davanti alla Corte di giustizia n. D. R. ) in modo da coprire tutti i procedimenti giudiziari dinnanzi a qualsiasi giurisdizione e a prevedere una procedura semplificata da seguire in caso di azioni in giudizio dinnanzi alla Corte di giustizia con procedimento accelerato o d´urgenza. Invita peraltro la Commissione a proporre le opportune misure legislative intese a garantire la piena efficacia della difesa giuridica, da parte del Parlamento, delle proprie prerogative. Infine, il Parlamento sottolinea di non essere provvisto di strumenti diretti di difesa delle sue prerogative dinanzi ai tribunali nazionali, soprattutto nel caso in cui si formi un giudicato nazionale contrario alle stesse, non potendo né partecipare ai procedimenti giudiziari nazionali, né adire direttamente la Corte di giustizia, a difesa delle sue statuizioni. I deputati ritengono quindi opportuno favorire una politica di collaborazione con le giurisdizioni nazionali, «già foriera in alcuni Stati membri di buoni risultati», sviluppando delle pratiche processuali che consentano al Parlamento di «partecipare ai procedimenti giudiziari che si svolgono davanti alle giurisdizioni nazionali ed aventi ad oggetto le proprie prerogative». . |
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