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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Luglio 2008
 
   
  ALLA VILLA MEDICEA DI CAREGGI LA PRIMA ASSEMBLEA DELLA RETE DI UNIVERSITÀ UNISCAPE

 
   
  Firenze, 15 luglio 2008 - «Un riconoscimento prestigioso dell’impegno che la Regione Toscana rivolge al paesaggio e un’opportunità unica da sfruttare per lavorare insieme alla ricerca di un modello diverso che tenga insieme sviluppo e tutela dell’ecosistema come elemento fondante e costitutivo dell’identità dei luoghi». Così Claudio Martini ha salutato la prima assemblea generale di Uniscape, la rete delle università europee per l’attuazione della Convenzione europea del paesaggio, che ha sede nella Villa Medicea di Careggi. E che proprio il 12 luglio, con il voto espresso dai rappresentanti dei 43 atenei fondatori, ha eletto gli organi direttivi, nominando il presidente, Carlo Magnani, rettore dello Iuav di Venezia, e due vicepresidenti, Annalisa Maniglio Calcagno dell’Università! ; di Genova e Florencio Zoido delle Università di Andal! usia e d i Sevilla. «La Regione Toscana - ha detto Martini – ha grandi aspettative nei confronti di Uniscape e delle altre due reti legate alla Convenzione europea del paesaggio e anch’esse ospitate nella Villa Medicea, la rete Recep degli enti locali e regionali e Civilscape che riunisce le organizzazioni non governative impegnate su questo fronte. Un pool di eccezione con cui vogliamo affrontare insieme la sfida della conservazione attiva del paesaggio e da cui ci aspettiamo un contributo per capire cosa fare oggi e trovare un giusto equilibrio anche nella elaborazione di strumenti giuridici e istituzionali per la progettazione e la tutela». Non è un caso, secondo Martini, che le tre reti europee abbiano scelto come sede proprio la Toscana, «che nell’immaginario collettivo evoca un equilibrio tra le diverse istanze e ha saputo proteggere meglio di altre regioni il proprio territorio. Certo oggi è innegabile che ci siano ! forti pressioni speculative che vanno a intaccare le sue parti più naturali e pregiate, e questo pone un grande quesito sull’accezione di tutela del paesaggio, che non può significare ingessatura, museificazione. Lo sviluppo deve avere delle qualità che non pregiudicano il paesaggio, ma contribuiscono alla sua salvaguardia, soprattutto in territori sempre sul filo della stagnazione economica. Come la Valdorcia e la ormai famosa Monticchiello, un territorio fragile, delicato, soggetto a spopolamento dove non ci sono possibilità di sviluppo, mentre aumentano le seconde e terze case». Il paesaggio come bandiera non teorica, ma concreta. Come si è verificato nei momenti alti della storia. E a questo proposito il presidente Martini ha citato un particolare della lectio magistralis in occasione della nascita, nel 2000 a Firenze, della Convenzione europea, che lo aveva affascinato. «Guardando gli scorci paesaggistici! di quadri e affreschi del rinascimento – ha ricordato M! artini - la relatrice diceva che viene da chiedersi se fossero i pittori a copiare la realtà o se fossero i contadini, forgiatori del paesaggio, a ispirarsi alle opere pittoriche dei loro contemporanei. E la risposta, fu detto e mi sembrò molto bello, non è univoca. E’ a un equilibrio armonico ma dinamico di questo tipo che dobbiamo puntare». .  
   
 

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