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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Luglio 2008
 
   
  MEETING DI SAN ROSSORE “CONTRO OGNI RAZZISMO” DAL NEGO AZUL AI ‘COLORI’ DELLE PAROLE DI PADRE BALDUCCI

 
   
  San Rossore (Pi), 15 luglio 2008 - C’è il castanha do Parà, la castagna di Parà, l’aranja, il tijolo e la cinza, ovvero il mattone, l’arancia e la cenere. I brasiliani chiamano se stessi così, e con altri 133 definizioni, a seconda della pigmentazione della loro pelle. Senza alcuna vena razzista, in modo familiare. Patrizia Giancotti lo spiega attraverso una variapinta mostra fotografica all’ingresso del tendone Gandhi: un’esplosione di colori che sono quelli della pelle del popolo brasiliano, dall’acaj, piccolo frutto dell’Amazzonia, al nego azul e al pau brasile, ovvero al negro blu al legno del Brasile. Con un titolo che non lascia dubbi: “Misti si nasce”, campionario di una possibile umanità del futuro. C’è anche il giallo del deserto e il verde della foresta, l’arancio acceso di un vecchio con un turbante o il bianco di un! prete nei vicoli di una vecchia città: altre foto e ri! tratti, di Fabrizio Sbrana, che avvolgono nel parco della tenuta una torre-totem di reti metalliche e tubi circolari. La mostra si chiama “Popoli. Anatomia della conoscenza” e le immagini arrivano dai cinque continenti e sono state raccolte in più di venti anni di reportage. Sono solo alcuni dei colori di San Rossore, negli eventi collaterali che hanno accompagnato in questi due giorni il meeting contro il razzismo, la risposta colorata ad una società che spesso sembra conoscere solo il bianco e nero. Nel tunnel all’ingresso del tendone Gandhi, cuore del meeting, altri colori rimbalzano dalla rete e da You Tube e scorrono su una serie di schermi al plasma. Di fianco un’altra mostra ricorda la discriminazione e le deportazioni patite settanta e sessanta anni fa dagli ebrei d’Europa e l’esperienza educativa del treno della memoria, viaggio ad Auschwitz delle scuole toscane che ogni due anni la Regione organizza. I! colori di San Rossore non sono comunque solo da vedere, ma anche da ascoltare. Sono i colori delle parole di Ernesto Balducci, in un una lettura di alcuni brani tratti dall’”Uomo planetario” con cui Pamela Villoresi ha chiuso il meeting: quasi una visione profetica sui temi attuali dell’immigrazione. All’ingresso della tenuta, un percorso che si snoda per pannelli ci ricorda infine i colori del Mediterraneo domestico, in un viaggio tra scienza, biodiversità ed incontro tra culture realizzato da Medcore. . .  
   
 

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