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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Luglio 2008
 
   
  MEETING DI SAN ROSSORE “CONTRO OGNI RAZZISMO”: NOI, NERI AFRICANI, SFRUTTATI PER SECOLI DALL’OCCIDENTE

 
   
  San Rossore (Pi), 16 luglio 2008 - Uno sguardo al futuro dell’immigrazione, alla percezione del fenomeno nei vari paesi, ai problemi e alle opportunità. Sono stati questi i temi dibattuti nella sessione pomeridiana ospitata nella Tenda Gandhi, coordinata dall’assessore alla cooperazione internazionale Massimo Toschi. Duro il commento di Joe Beasley, presidente dell’African Ascension, alla domanda sul significato di immigrazione per gli africani. «Siamo stati venduti e acquistati, sfruttati per secoli dagli occidentali. Noi che abbiamo avuto modo di vivere tra di loro sappiamo come la pensano nei nostri confronti. La supremazia bianca esiste ancora e si manifesta attraverso la Banca Mondiale, l’Fmi, il Wto. Per noi africani non c’è mai stato un problema di immigrazione ma soltanto di schiavitù». Poi ha concluso con un messaggio di speranza;Discen diamo tutti dallo stesso essere umano, perché occorrono tutte queste distinzioni? Perché tutti questi nazionalismi? Dobbiamo lavorare per creare una razza umana, per vivere insieme e per essere trattati allo stesso modo in tutto il mondo». Invertire il dato culturale sul concetto di immigrazione, pesarne l’importanza in termini economici e politici, recuperare la ‘memoria’. Fulvio Fammoni, segreteria nazionale Cgil, ha analizzato il fenomeno in questi termini. «Per mutare la concezione culturale nei confronti dello straniero sono necessari atti concreti. Ma dovremmo occuparci di loro sempre e non soltanto quando vengono prese iniziative contro di loro. L’italia ha bisogno di immigrati, senza saremmo destinati al declino. Inoltre dobbiamo riappropriarci della ‘memoria’, l’abbiamo persa. I problemi degli stranieri che vivono in Italia sono gli stessi dei nostri padri, dei nostri nonni quando partivano per! andare a cercar fortuna altrove, dei circa 60 milioni di discendenti che vivono in altri paesi. Ma ce ne siamo dimenticati». Le priorità? «Sicuramente l’informazione. Le modalità con le quali vengono vissuti e riportati dai media episodi e fatti che si riferiscono a stranieri andrebbero valutate molto attentamente. Eppoi l’emersione del sommerso, di tanti irregolari che lavorano e pagano le tasse, a differenza di tanti cittadini ‘regolari’. Senza infine dimenticare la scuola: il 40% dei bimbi di stranieri che vivono in Italia non vanno a scuola. Stiamo creando una vera bomba sociale». Maurizio Ambrosini, docente di sociologia dell’Università di Genova, ha fornito alcune interessanti ‘rappresentazioni’ dello straniero, tratte da una sua recente pubblicazione. «Estranei, considerati inferiori perché provenienti da paesi che consideriamo arretrato. Oppure extracomunitari, qualco! sa che non fa parte del nostro mondo, fuori dalla nostra comun! it&agrav e;. Interessante è la considerazione nei confronti di artisti o sportivi famosi stranieri: non vengono considerati extracomunitari, evidentemente la ricchezza sbianca. L’immigrazione sfida la coincidenza tra popolazione, territorio e appartenenza, la nostra concezione di cittadinanza, intesa in senso tribale». Mediazione, coinvolgimento, partecipazione. «E questa la strada da battere per promuovere l’integrazione, l’inclusione sociale. Grazie al’aiuto dell’associazionismo, del volontariato, dei sindacati, delle istituzioni religiose possiamo fare grossi passi avanti. Permettere ai cittadini provenienti dall’estero di accedere all’istruzione, alla formazione all’avviamento al lavoro. Non è attraverso le decisioni calate dall’alto, come l’istituzione dei campi rom, che si raggiunge l’obiettivo». .  
   
 

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