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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Luglio 2008
 
   
  MEETING DI SAN ROSSORE “CONTRO OGNI RAZZISMO”:E SE LO STRANIERO IN CLASSE FOSSE L’INSEGNANTE?

 
   
  San Rossore (Pi), 17 luglio 2008 - Chi è lo straniero in classe? Per Davide Zoletto, dell’Università di Udine, lo straniero non è solo l’allievo che proviene da qualche altro paese, ma può essere l’insegnante che nella scuola attuale è facile che si senta spaesato e che si ponga il noto interrogativo “che ci faccio qui”? Per il ricercatore autore del libro Lo straniero in classe (Cortina editore) lo spaesamento può diventare uno strumento per essere più concreti, per avere una maggiore attenzione ai vissuti dei vari territori. «La scuola – ha detto Zoletto nella tavola rotonda che all’inizio si è focalizzata sul suo libro – è il luogo meno interculturale che esista, basato su un modello formale con esigenze antitetiche alla promozione della conoscenza dell’altro, ma è anche i! l luogo dove si verifica l’incontro effettivo con l&rsqu! o;altro in un processo di socializzazione che dovrebbe essere ancora più forte. L’antropologo Marco Aime parla di radici come concetto sfruttato dal nuovo razzismo. Ecco, la scuola non deve essere basata sulle radici, ma deve costruire dei modelli diversi di realtà locale, tenendo conto delle politiche abitative e del lavoro dei territori». Il disagio, lo spaesamento dell’insegnante va valorizzato per non perdere di vista il percorso complessivo e vedere dove va la scuola. «Solo reinventando un contesto comune – ha aggiunto Zoletto - in un processo formativo per gli insegnanti e per gli allievi, possiamo costruire una realtà non razzista, in cui tutti sono insieme ospitanti e ospitati». «Con la sua proposta di rovesciamento dei ruoli – è intervenuto Giuseppe Faso, uno dei fondatore della rete antirazzista – Il libro di Zoletto è un importante strumento di comunicazione e confronto su! l tema della pedagogia interculturale, un fronte dove in Toscana è stato fatto molto, nonostante le difficoltà sociali di questo periodo che si ripercuotono anche sulla scuola. Per governarne i processi nei prossimi anni è necessario, ci indica Zoletto, lavorare sulle mappe di lettura del territorio da parte degli insegnanti, farne delle chiavi che riescano ad aprire la realtà». .  
   
 

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