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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Luglio 2008
 
   
  MANOVRA, EMENDAMENTO AZZERA COLLEGIO AEEG: LONGO (APER) CONTRO IL RISCHIO PARALISI NELLA REGOLAMENTAZIONE DI SETTORE

 
   
  Milano, 16 Luglio 2008 – “Di tutto ha bisogno in questo delicato periodo il nostro sistema energetico ed elettrico in particolare , tranne che di un aumentato grado di incertezza e del congelamento delle attività dell’ Autorità per l’energia elettrica ed il gas”. E’ questo il primo commento a caldo del Presidente Aper Roberto Longo, alla notizia della recente approvazione da parte delle commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera degli emendamenti agli articoli 7 e 75 del Dl 112/08 sulla manovra economica che nei fatti azzera l’attuale vertice dell’ Autorità per l’energia elettrica e il gas mentre ne amplia alcune competenze di carattere consultivo e di segnalazione su alcune settori. “Senza accompagnare tale provvedimento con adeguate norme transitorie atte a garantire la continuità dell’azione regolatoria svolta dall’ Aeeg - prosegue il Presidente dell’Associazione dei produttori di Energia Rinnovabile – c’è il rischio di una pericolosa temporanea paralisi delle attività dell’ organo di regolazione del settore energetico che il Paese non può permettersi in un momento così delicato. In particolare nel settore delle energie rinnovabili, già da troppi mesi (almeno sei) sono attesi con grande urgenza i provvedimenti attuativi della Legge Finanziaria 2008 e relativi collegati (Legge 244/07 e Legge 222/07) per la riforma dei meccanismi di incentivazione delle rinnovabili, che i Ministeri competenti di concerto anche con l’Autorità per l’energia devono assolutamente emanare al più presto”. Il ritardo determinato dagli eventi politici di questi ultimi mesi e le conseguenti incertezze sui futuri quadri normativi - conclude Longo - vengono lette molto negativamente da investitori italiani ed esteri e rischiano di rallentare cospicui investimenti nel settore delle energie rinnovabili italiane, anche dirottandoli in altri Paesi a maggiore stabilità normativa, e allontanando la possibilità di far fronte agli impegni assunti a livello internazionale nel raggiungimento del giusto mix energetico necessario a conciliare crescita economica e sostenibilità ambientale. .  
   
 

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