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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Luglio 2008
 
   
  POLEMICA SU "GLI ORFANI DI SALÒ" A SAN GIULIANO (PISA), L´AUTORE DEL LIBRO CHIEDE L´INTERVENTO DI VELTRONI.

 
   
   Milano, 16 luglio 2008 - "Le chiedo se non sia possibile fare qualcosa per convincere gli esponenti del Pd di San Giuliano che studiare il neofascismo non significa negare i principi costituzionali e che boicottare la presentazione di un saggio di storia non è certo il miglior modo per onorare il valore della memoria collettiva. ", si conclude così la lettera che Antonio Carioti, giornalista del Corriere della Sera e autore del saggio "Gli orfani di Salò" (Mursia, 2008) ha inviato ieri a Walter Veltroni chiedendone l´intervento per mettere fine alla polemica che si è scatenata attorno alla presentazione del saggio organizzata dal gruppo comunale di An per il 19 luglio prossimo. La querelle in breve è questa. Il capogruppo di An di San Giuliano chiede e ottiene alla fine di giugno la sala consiliare per la presentazione del libro di Carioti, un saggio storico sui movimenti giovanili neofascisti del dopoguerra. La concessione della sala da parte del presidente del consiglio comunale scatena le reazioni degli esponenti locali del Pd, Rifondazione Comunista e Sinistra democratica che, sospettando il libro di simpatie fasciste, invocano la revoca della sala in nome dei valori antifascisti. Sulla vicenda interviene la casa editrice Mursia che manda ai contestatori il libro pregandoli di leggerlo e di verificare di persona che si tratta di un´opera storica sulle radici della destra italiana. Nel frattempo appaiono in rete, su siti no global e della sinistra, appelli alla "mobilitazione antifascista" nella data prevista per la presentazione, l´amministrazione comunale prende tempo e al momento la concessione della sala pubblica è dubbia. Carioti, che ha ricevuto attestati di solidarietà da parte di storici ed esponenti di diverse parti politiche, sinistra inclusa, ha deciso oggi di chiedere l´intervento del segretario del Pd per chiarire, una volta per tutte, che "discutere di fascismo e neofascismo si può" senza per questo essere tacciati di simpatie revisioniste o peggio ancora di apologia di fascismo. "Il caso San Giuliano Terme (Pisa) esce dai confini pisani e diventa emblematico della difficoltà di discutere della nostra storia senza asservirla o piegarla alle logiche della politica. ", dice Fiorenza Mursia, presidente della casa editrice. "Quello di usare la Storia a scopi politici è un vecchio vizio del nostro Paese, a destra come a sinistra. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: siamo prigionieri di un passato irrisolto perché di fatto mai compreso, metabolizzato e superato. E´ comprensibile che le parti politiche si confrontino anche duramente ma mi aspetto che le istituzioni, anche quelle locali, svolgano il loro ruolo di garante della libertà di espressione consentendo un dibattito libero e pubblico. " Sulla vicenda è intervenuto anche Luigi Ganapini, professore di storia contemporanea all´Università di Bologna e direttore dell´istituto di storia dell´Età contemporanea di Sesto San Giovanni (Milano) che dice: "La "sinistra" non deve imitare la destra quando quest´ultima non sa discutere e non sa capire; non deve imitarla quando emette bandi di proscrizione contro gli Istituti della Resistenza; non deve imitarla quando la paura del diverso la fa feroce e ottusa. Quello di Carioti è un libro di storia che ci fa capire; ci fa capire cose sgradevoli e cose difficili da accettare. Ma la storia di un paese, di questo paese, dobbiamo davvero affrontarla e per farlo abbiamo bisogno di coraggio, non di anatemi. " Il testo integrale della lettera di Carioti al segretario del Pd Walter Veltroni. Gentile onorevole Veltroni, può darsi che lei si ricordi di me. Anni fa svolsi il ruolo di moderatore in un dibattito cui partecipò anche lei, con Franco Cardini e Giampiero Mughini. Si presentava nell´occasione il libro "Fascisti immaginari", in cui Filippo Rossi e Luciano Lanna (attuale direttore responsabile del quotidiano di An "Secolo d´Italia") avevano analizzato la cultura diffusa e i miti della destra nell´Italia repubblicana. Ricordo che il suo intervento fu davvero apprezzabile, molto equilibrato e aperto al dialogo con un ambiente politico assai distante da quello cui lei appartiene. Rievoco quell´episodio perché di recente ho scritto un saggio, edito da Mursia, su un argomento contiguo: s´intitola "Gli orfani di Salò" e ricostruisce le vicende dei giovani neofascisti dal 1945 al 1951, narrando le loro battaglie nelle piazze, i loro conflitti interni, le loro illusioni e anche alcuni momenti di dialogo con i coetanei comunisti (incontri promossi all´epoca da Enrico Berlinguer), senza trascurare aspetti caratteristici di quel mondo come il rifiuto della democrazia parlamentare e l´uso della violenza politica. Il 19 luglio prossimo sarebbe in programma la presentazione del libro presso la sala del Consiglio comunale di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, ma gli esponenti della sinistra locale, compresi quelli del Partito democratico, sono insorti, denunciando l´iniziativa, organizzata da Alleanza nazionale, come un´offesa ai sentimenti antifascisti della cittadinanza. In realtà si tratta di un clamoroso fraintendimento, perché la mia opera non è affatto un´esaltazione del neofascismo, ma una pacata analisi storica, apprezzata anche da studiosi di sinistra come Mimmo Franzinelli, che l´ha presentata con me a Gorizia, e Luigi Ganapini, che l´ha presentata con me a Milano. La casa editrice Mursia ha cercato di chiarire l´equivoco inviando in omaggio una copia del volume ai contestatori, ma non è servito a nulla. Pare che ora la maggioranza di sinistra voglia convocare un Consiglio comunale, sul tema "la memoria collettiva della Resistenza e della Liberazione dal fascismo radice della Costituzione italiana", proprio il 19 luglio, per impedire così la presentazione del libro. Dato che ho avuto modo di apprezzare personalmente il suo spirito aperto e tollerante (tra l´altro sono anche, per quel che conta, un elettore del suo partito), le chiedo se non sia possibile fare qualcosa per convincere gli esponenti del Pd di San Giuliano che studiare il neofascismo non significa negare i principi costituzionali e che boicottare la presentazione di un saggio di storia non è certo il miglior modo per onorare il valore della memoria collettiva. Con stima e cordialità Antonio Carioti .  
   
 

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