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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 16 Luglio 2008 |
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PER PRIMA VOLTA UN´´OPERA CORALE IN FVG
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Udine, 16 luglio 2008 - "E´ un´iniziativa culturale corale che, a mia memoria per la prima volta in trent´anni, coinvolge quaranta Comuni di due Regioni diverse e che ricopre un doppio significato civile e culturale". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, assistendo alla presentazione nella sede di Udine del film sul Tagliamento "Rumore Bianco". "Questo ´documentario di creazione´ ha un significato civile per aver voluto rappresentare il valore del Tagliamento, soprattutto nella sua interazione con l´uomo. Non a caso - ha sottolineato Molinaro - si è verificata questa partecipazione corale delle amministrazioni comunali, dei soggetti culturali pubblici e privati, delle associazioni e delle stesse popolazioni rivierasche. Inoltre - ha aggiunto l´assessore - il film ha voluto contribuire con una sollecitazione forte ad interpretare il presente e il futuro del Tagliamento". A sottolineare la globalità dell´argomento trattato in "Rumore Bianco", Molinaro ha rivelato che sono allo studio della Regione modalità di proiezione per le comunità friulane all´estero, "per fare condividere i valori del patrimonio del Tagliamento anche ai migranti nel mondo". Lo stesso regista, Alberto Fasulo, ricordando le tappe della sua ricerca condensata in 23 ore di riprese e che il cineasta dedica oggi ai 160 mila abitanti delle terre lambite da uno degli ultimi fiumi naturali d´Europa, ha affermato di "aver immaginato un racconto, privo di interviste, capace di fondere il fiume di generazioni diverse, anziani, giovani, bambini, visto che il Tagliamento è un bene comune che sta lentamente svanendo dall´immaginario e dall´esperienza di chi ogni giorno lo attraversa". Nato a San Vito al Tagliamento nel 1976, Fasulo ha diretto e prodotto nel 2004 "Cos´è che cambia", film documentario divertente e appassionato sul suo paese d´origine e ha collaborato con noti registi, tra cui Francesca Comencini, e direttori della fotografia, come Luca Bigazzi. Per questo ultimo lavoro ha attinto dagli archivi della Cineteca del Friuli. "Abbiamo aperto i nostri archivi e anche noi della Cineteca abbiamo avuto modo di rivedere con occhi nuovi materiale che avevamo da tempo - ha rivelato Livio Jacob nel corso della presentazione -. Si tratta soprattutto della collezione di immagini sulla Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia, che avevamo scoperto tempo addietro a Mosca, Washington e Londra". . |
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