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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 16 Luglio 2008 |
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NUOVE SCOPERTE RINNOVANO LE SPERANZE SULLA RIGENERAZIONE DELLE CELLULE NERVOSE
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Bruxelles, 16 luglio 2008 - Scienziati finanziati dall´Ue hanno indotto la rigenerazione delle cellule danneggiate attraverso la somministrazione di un farmaco comunemente usato nella cura del cancro. Le scoperte potrebbero un giorno portare allo sviluppo di trattamenti efficaci per i danni al sistema nervoso centrale. Le celule nervose mature sono costituite da un soma centrale maturo e una serie di annessi chiamati dentriti, i quali ricevono i messaggi provenienti dalle altre cellule nervose. La cellula nervosa passa i messaggi alle altre cellule tramite un´altro annesso chiamato assone. Ogni cellula nervosa dispone di vari dendriti ma di soltanto un assone; se l´assone è danneggiato (ad esempio in un incidente), non può ricrescere. Ne risulta che i danni al cervello e al midollo spinale di solito provocano disabilità come ad esempio la paralisi. Contrariamente alle cellule nervose mature, le cellule nervose giovani sono capaci di ripararsi. Se è danneggiato l´assone, uno dei giovani dendriti è convertito in assone, ristabilendo la funzionalità della cellula. In questa ultima ricerca, scienziati del Max Planck Institute of Neurobiology in Germania hanno esaminato in laboratorio cellule nervose adulte danneggiate, per scoprire se i loro dendriti avrebbero potuto essere indotti a trasformarsi in assoni. Dopo soltanto cinque giorni gli scienziati hanno notato che alcuni dei dendriti delle cellule erano diventate assoni completamente funzionanti in grado di trasmettere informazioni alle cellule nervose. I ricercatori hanno scoperto che lo "scheletro" di microtubuli delle cellule giocavano un ruolo chiave nel determinare la trasformazione di un dendrite in assone o meno. Gli scienziati sono riusciti a stabilizzare i microtubuli somministrando una medicina chiamata Paclitaxel, che viene usata nella terapia del cancro per rinforzare la struttura cellulare e prevenire la divisione cellulare non controllata. Nelle cellule nervose danneggiate, il Paclitaxel ha provocato la trasformazione di diversi assoni in un´unica cellula. "Sembra possibile che se viene causato un danno alle cellule nervose adulte, i dendriti-assoni riescono a costruire un legame funzionale con le altre cellule," ha commentato Susana Gomis-rüth del Max Planck Institute of Neurobiology. Il passo successivo per gli scienziati è stato quello di indagare se i dendriti possono essere convertiti in assoni negli organismi viventi e se questo può essere facilitato dalla somministrazione di Paclitaxel. Se avrà successo, questa ricerca potrebbe eventualmente condurre allo sviluppo di nuovi trattamenti per i danni al sistema nervoso centrale. L´ue ha sostenuto la ricerca attraverso una Borsa Marie Curie intraeuropea. Per ulteriori informazioni, visitare: Max Planck Society: http://www. Mpg. De/ Current Biology: http://www. Current-biology. Com/ . |
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