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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Luglio 2008
 
   
  MILANO PRIMA IN ITALIA NELLA LOTTA AL DOLORE

 
   
  Milano, 16 luglio 2008 - “Spiace constatare che l’Italia figuri all’ultimo posto nella graduatoria dei paesi impegnati nella terapia del dolore, mentre nel resto del mondo procedure e protocolli per combattere le sofferenze dei malati trovano ogni giorno nuove applicazioni”. Lo dichiara l’assessore alla Salute del Comune di Milano Giampaolo Landi di Chiavenna. “Spiace anche perché proprio Milano – spiega l’assessore Landi - è stata protagonista in passato di un forte impegno su questo fronte. Ricordo che Milano è stata la prima sede universitaria europea ad aver attivato un insegnamento di fisiopatologia e terapia del dolore e che con il professor . Giuseppe De Benedittis ha istituito il primo centro italiano di terapia del dolore con cure ambulatoriali presso la clinica neurochirurgica del Policlinico. Sempre a Milano, all’Istituto dei Tumori, il prof. Vittorio Ventafridda ha dato avvio al movimento delle cure palliative che si è tradotto nell’assistenza domiciliare ai malati di cancro e alla realizzazione di centri per le cure di fine vita”. “Se ciò non bastasse, voglio anche ricordare che, non più tardi di due mesi fa – specifica Landi -, insieme all’assessore Rossi Bernardi abbiamo deliberato lo stanziamento di un importante contributo per finanziare la ricerca nel campo della terapia del dolore presso la Fondazione Emilio Bernardelli”. “Se è vero che la salute è il bene primario da salvaguardare – aggiunge l’assessore - e che questo compito spetta a tutti noi, istituzioni in testa, a maggior ragione è vero che il dolore, vera e propria antitesi della salute, ancor prima della malattia va combattuto in tutti i modi possibili”. “La lotta al dolore, dunque – conclude Landi -, è uno degli obiettivi che il Assessorato si è posto e che sta già dando i primi risultati a livello statistico nelle nostre strutture. Alleviare, o meglio, eliminare il dolore è innanzitutto una questione di umanità prima ancora che sanitaria”. .  
   
 

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