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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Luglio 2008
 
   
  PIACENZA: PER IL 2008 ASSUNZIONI PER QUASI 6000 UNITÀ

 
   
  Piacenza, 17 luglio 2008 - Sono 5. 860 le assunzioni messe in cantiere dalle imprese piacentine per il 2008, comprendono le assunzioni a tempo determinato e quelle stagionali e sopravanzano di 900 unità le uscite programmate. Si tratta delle prime anticipazioni che ci fornisce l’indagine Excelsior giunta alla sua undicesima annualità e realizzata grazie alla sinergia tra sistema delle camere di commercio e Ministero del Lavoro. Nel 2007 il dato relativo alle assunzioni si era fermato a 4. 850 unità ma il saldo era in attivo per 1. 340 unità, grazie ad una quota di cessazioni più contenuta (3. 520 unità). Il 34,8% delle entrate preventivate riguarda il settore industriale (industria e costruzioni) mentre i servizi dovrebbero assorbire la quota ben più consistente del 65,2%. I settori che presentano le maggiori richieste di personale sono il commercio ed il complesso che raggruppa credito-assicurazioni, servizi alle imprese, sanità ed istruzione. Molto dinamiche sul fronte del reclutamento del personale sembrano essere le piccole imprese che presentano un saldo tra entrate ed uscite del 2,6% a fronte del l’1,5% medio del sistema piacentino. Cala bruscamente, rispetto al 2007, la volontà di proporre da subito contratti a tempo indeterminato: il differenziale con l’anno scorso è di 10 punti percentuali (erano il 49% del totale nel 2007, arrivano al 38,9% nel 2008). Nonostante la differenza in negativo sull’anno precedente, nella media del Paese la quota di contratti a tempo indeterminato sta sotto a quella piacentina di due punti percentuali ed in regione addirittura di 7 punti percentuali. Per converso aumenta la possibilità di vedersi proporre contratti a tempo determinato (55,8% dello stock). Il 13,7% dei tempi determinati viene utilizzato per provare il nuovo personale mentre il 7% serve a sostituire personale momentaneamente assente (per maternità, aspettativa, ferie o malattia). Il 17,3% dei contratti a tempo serve invece a coprire picchi di attività. Delle quasi 6. 000 assunzioni programmate a Piacenza un migliaio circa rientra nel novero di quelle stagionali, le restanti 4. 810 non hanno invece legami con situazioni legate a periodi di attività tradizionalmente più intense. Il 35,2% di queste ultime riguarda operai specializzati e conduttori di impianti, il 33,7% impiegati e addetti alle vendite, il 17,7% professioni ad alta specializzazione e tecnici ed il restante 13,4% professioni non qualificate. L’elemento che risalta maggiormente rispetto al 2007 è l’incremento della richiesta relativa alle professioni non qualificate che passano dal 9,5% al 13,4% del totale. Di circa un punto più bassa la quota registrata nella media italiana (12,5%). Il 32,1% delle assunzioni messe in programma viene giudicato di difficile reperimento e per il 74,8% delle unità in ingresso è preventivata attività di formazione sia corsuale che, soprattutto, in affiancamento a personale già attivo. Più della metà degli assunti dovrà possedere esperienze di lavoro pregresse (tale requisito diventa ancora più significativo se si assumono tecnici). I motivi che più rendono difficile il reclutamento del personale sono, nell’ordine, la concorrenza tra imprese in presenza di un numero limitato di figure con le caratteristiche richieste, la mancanza di candidati con qualificazione giudicata adeguata, scarsa disponibilità per ragioni di status, carriera o retribuzione. Il tempo medio di ricerca è stimato in quasi 5 mesi (che possono salire a 7 nel campo industriale). Anche nel 2008 le imprese piacentine confermano di aver bisogno prioritariamente di personale che abbia seguito studi amministrativo-commerciali o meccanici. Tra i laureati quelli più gettonati hanno una formazione economica, tra i diplomati sono ai vertici gli amministrativi e i meccanici. Non è indifferente nemmeno la richiesta di personale che abbia un livello formativo equivalente alla formazione professionale che sappia operare nel campo turistico-alberghiero. Per quanto riguarda il personale immigrato la percentuale di assunzioni previste sul totale delle assunzioni varia da un minimo del 15,8% ad un massimo del 26,3%. Il settore che appare più aperto a questi ingressi è quello dei servizi alle imprese, seguito da quello dei trasporti. .  
   
 

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