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Notiziario Marketpress di
Lunedì 22 Settembre 2008 |
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PINUCCIO SCIOLA “I SEMI DELLA PACE” P.ZZA INFERIORE BASILICA DI SAN FRANCESCO IN ASSISI 10 OTTOBRE – 16 NOVEMBRE 2008
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Assisi, 22 settembre 2008 - “Carissimo Pinuccio, Pace e bene nello spirito del Vangelo e di San Francesco” Inizia così il breve scritto di Padre Vincenzo Coli, custode della Patriarcale Basilica del Sacro Convento di San Francesco ad Assisi, che conferma all’artista Pinuccio Sciola il desiderio di realizzare la mostra “I Semi della Pace” sulla splendida piazza Inferiore alla Basilica di San Francesco in Assisi dal 10 ottobre al 16 novembre 2008. La mostra, che si inserisce all’interno delle celebrazioni per l’anniversario del Xxii° Incontro di tutte le Religioni del mondo e avrà uno dei suoi momenti più importanti in occasione del 29° Convegno Nazionale dei Giovani verso Assisi, vuole ricordare il desiderio di Pace e amore di cui ha bisogno l’intera umanità e che i semi di pietra di Sciola simbolicamente portano con loro: la Pace ha bisogno essere “coltivata”, partendo proprio dall’immagine del seme, con cura, giorno dopo giorno, rimovendo ogni ostacolo al suo svilupparsi. Il seme, richiamando alla vita, riafferma l’idea del dono di Dio e, insieme, l’impegno costante dell’uomo. E le sculture di Pinuccio Sciola, che nascono dalla terra dove l’artista lavora ogni giorno con le mani e con la forza dell’anima, richiamano alla parabola del seminatore in cui è chiara l’affermazione della potenza del seme e l’importanza della terra. I circa 200 semi che verranno posti sulla piazza Inferiore alla Basilica di San Francesco sono delle grandi pietre naturali di circa 150 kg ognuna profondamente incise dalle quali, in perfetta geometria, emerge l’anima della materia con tutte le suggestioni primordiali della nascita alla vita, a richiamare lo straordinario rapporto che esisteva fra San Francesco e la natura. Con la mostra “I Semi della Pace” Pinuccio Sciola ritorna ad Assisi dopo due anni quando espose le sue pietre sonore. Oggi l’artista sardo attraverso il messaggio spirituale raccolto nelle sue sculture nvuole ancora una volta proferire al mondo che bisogna avere fiducia nei pensieri di Dio, che sono pensieri di pace. Solo così si potrà comprendere quanto sia importante lo sforzo dell’uomo e, nello stesso tempo, la gioia nel vedere sbocciare la vita. La pace, nel suo significato biblico-religioso, è la condizione indispensabile perché la vita si sviluppi nella sua pienezza. Nella mostra “I Semi della Pace” protagonisti assoluti sono gli oltre centocinquanta semi di pietra di Pinuccio Sciola, classe 1942 da San Sperate, che verranno posizionati sulla piazza Inferiore della Basilica del Sacro Convento di San Francesco, nella speranza che abbiano la forza di richiamare nell’uomo un impegno costante nella ricerca di Pace, proprio come i semi di Pinuccio Sciola, basalti tagliati obliquamente, lacrime perfette che incidono profondamente la pietra. La mostra è dunque anche un’occasione unica per rivedere il rapporto tra lo scultore e la materia, all’interno di un nuovo contesto di fruizione dell’arte, lontano dai circuiti tradizionalmente deputati ad ospitare le esposizioni. Gillo Dorfles ha scritto che “le pietre di Pinuccio Sciola hanno il potere di suscitare l’equivalente di un evento sacro”. Perché Sciola parla con le pietre e ad esse affida i suoi messaggi all’Universo. Le pietre di Sciola non solo comunicano ma celebrano il legame imprescindibile dell’artista con la sua terra e impongono al visitatore di immergersi nelle sue opere e nella sua cultura. Pinuccio Sciola è artista ammirato in tutto il mondo, invitato, unico italiano nel 2004, a partecipare alla mostra parigina “L’elogio della natura” nel Jardin du Luxemburg. Nel 2005, dopo le sculture di Henry Moore, sessanta opere di Sciola vennero dislocate nella vie della città di Lussemburgo. Oggi le sculture di Pinuccio Sciola, i suoi Semi della Pace sono ad Assisi in una sede espositiva che meglio di ogni altra può rispondere alla poetica di Sciola, e far ascoltare al pubblico il silenzio della pace che germoglia dalle sue pietre, dure e dolci come l’uomo che le ha scolpite. . |
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