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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Settembre 2008
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: SFRUTTARE AL MEGLIO IL "DIVIDENDO DIGITALE"

 
   
   Bruxelles, 25 settembre 2008 - Il Parlamento europeo chiede un approccio coordinato a livello Ue sull´uso dello spettro radio liberato con il passaggio alla Tv digitale, il dividendo digitale, che consentirà anche l´offerta di nuovi servizi come la Tv mobile. Auspicando più investimenti nelle nuove tecnologie per incentivare prodotti e servizi innovativi, sollecita orientamenti Ue per l´assegnazione trasparente delle frequenze, tenendo conto dell´interesse generale e degli utilizzatori senza licenza, ma tutelando gli attuali utenti. Lo spettro radio «è una risorsa naturale scarsa e, nel contempo, un bene pubblico, e un suo uso efficiente è indispensabile per assicurarne l´accesso alle varie parti interessate che desiderano offrire servizi connessi». E´ quanto sostiene la relazione di Patrizia Toia (Alde/adle, It) - approvata con 551 voti favorevoli, 24 contrari e 38 astensioni - sottolineando che il passaggio dalla televisione terrestre analogica a quella digitale entro la fine del 2012 «libererà una quantità di spettro senza precedenti in Europa, grazie alla maggiore efficienza di trasmissione offerta dal digitale». Con la tecnologia digitale, infatti, è possibile trasmettere da 6 a 8 canali televisivi ricorrendo alla quantità di spettro necessaria a un solo canale analogico. Secondo uno studio commissionato dal Parlamento europeo, il passaggio al digitale libererà fino al 75% dello spettro ad alta definizione. Questa porzione di spettro è comunemente nota come "dividendo digitale". Il Parlamento rileva peraltro che la conversione immediata al digitale in alcuni Stati membri e le differenze constatate nei piani di conversione nazionali «richiedono una risposta a livello comunitario senza attendere l´entrata in vigore delle direttive di riforma» (il "pacchetto telecom"). Sottolinea poi l´importanza dell´accesso e dell´uso efficiente dello spettro, nonché la necessità di accedere a servizi a banda larga al fine di superare il "divario digitale". Evidenzia inoltre i potenziali vantaggi di un approccio coordinato all´uso dello spettro nell´Unione europea in termini di economia di scala e di sviluppo di servizi interoperabili senza fili, «evitando la frammentazione, che conduce all´impiego subottimale di questa scarsa risorsa». Ferma restando la necessità di una più stretta cooperazione e di una maggiore flessibilità ai fini di un efficiente sfruttamento dello spettro, la Commissione e gli Stati membri dovrebbero «raggiungere un opportuno equilibrio tra flessibilità e grado di armonizzazione, al fine di trarre il massimo beneficio dal dividendo digitale». I deputati sollecitano poi gli Stati membri a liberare «quanto prima possibile» i propri dividendi digitali, così da permettere ai cittadini europei di beneficiare dello sviluppo di nuovi servizi innovativi e competitivi. Riconoscono, infatti, che l´aumentata efficienza dello spettro della televisione digitale terrestre dovrebbe consentire la riassegnazione di circa 100 Mhz di dividendo digitale alla banda larga mobile e ad altri servizi (quali i servizi di pubblica sicurezza, l´identificazione delle radiofrequenze e le applicazioni di sicurezza stradale), «assicurando allo stesso tempo che i servizi di radiodiffusione continuino a prosperare». A patto però che lo spettro «sia gestito quanto più efficientemente ed efficacemente possibile», al fine di evitare interferenze con la trasmissione di programmi a diffusione digitale di alta qualità. Più in particolare, il dividendo digitale offre all’Europa l´opportunità di sviluppare la televisione mobile e l’accesso a Internet senza filo, «garantendo nuove opportunità ai cittadini, ai servizi, ai mezzi di comunicazione e alla diversità culturale in tutta l’Unione europea». Approvando un emendamento proposto dall´Alde, il Parlamento invita poi gli Stati membri, nel pieno rispetto della loro sovranità in questo senso, ad analizzare l´impatto del passaggio al digitale nello spettro utilizzato per scopi militari e, se del caso, a ridistribuire una parte di tale specifico dividendo digitale per le nuove applicazioni civili. Nel rilevare che attualmente la maggior parte degli Stati membri è in ritardo rispetto agli altri paesi sviluppati per quanto attiene agli investimenti nelle infrastrutture di comunicazione di nuova generazione, i deputati ritengono che a livello nazionale ed europeo si dovrebbero compiere maggiori investimenti per incentivare l´adozione di prodotti e servizi innovativi. Anche perché, grazie alla accresciuta convergenza tecnologica, sarà presto possibile offrire i nuovi pacchetti multiplay, contenenti tecnologie e servizi innovativi, purché vi sia disponibilità di radiofrequenze utili e di nuove tecnologie interattive che garantiscano interoperabilità, connettività e copertura complete, quali le tecnologie del multimedia mobile e le tecnologie per l’accesso a banda larga senza filo. Secondo i deputati, in caso d’asta per l´assegnazione delle frequenze, gli Stati membri dovrebbero adottare un approccio comune per quanto concerne condizioni e modalità d’asta e allocazione delle risorse generate. Invitando quindi la Commissione a presentare orientamenti sulla base di tali criteri, ribadiscono che il principale principio guida nell´assegnazione del dividendo digitale «dovrebbe consistere nel servire l´interesse generale garantendo il miglior valore sociale, culturale ed economico in termini di offerta maggiore e geograficamente più ampia di servizi e di contenuto digitale per i cittadini». Non deve, quindi, trattarsi solamente «di massimizzare le entrate pubbliche». Sottolineano pertanto che occorre trasparenza nell´assegnazione delle frequenze, tenendo conto di tutti i potenziali utilizzi del nuovo spettro e dei vantaggi che essi presentano per la società. Al contempo, comunque, occorre «tutelare i diritti degli attuali utenti di servizi di media audiovisivi». Il Parlamento, d´altro canto, invita gli Stati membri a riconoscere il valore sociale, culturale ed economico di consentire a utilizzatori senza licenza di accedere al dividendo, in particolare nel caso delle piccole e medie imprese e del settore non profit. Si aumenterebbe così l´efficienza dell´uso dello spettro mediante concentrazione di questi usi senza licenza nelle frequenze attualmente non utilizzate ("spazi bianchi"). Esorta quindi gli Stati membri a esaminare, nell´ambito dell´attribuzione degli spazi bianchi, la necessità di un accesso aperto e senza licenza allo spettro da parte di fornitori di servizi non commerciali e educativi e di comunità locali operanti sulla base di attribuzioni di servizio pubblico. Riconoscendo poi che frequenze particolari sono più adatte a particolari servizi, ritiene che l´attribuzione di piccole quantità di spettro senza licenza in altre frequenze più basse possa incoraggiare l´ulteriore innovazione nei nuovi servizi. E´ anche necessario tenere presenti le conseguenze per le reti di dimensioni minori, in particolare le reti locali senza fili, per le quali attualmente non è richiesta alcuna licenza, nonché promuovere l´accesso universale alla banda larga, soprattutto nelle zone rurali. I deputati, infine, sottolineano che le emittenti svolgono un ruolo fondamentale nella difesa dei principi del pluralismo e della democrazia. In tale contesto, credono fermamente che le opportunità offerte dal dividendo digitale consentano alle emittenti pubbliche e private di trasmettere un numero di gran lunga superiore di programmi rispondenti a obiettivi di interesse generale, indicati nella legislazione nazionale, come la promozione della diversità linguistica e culturale. .  
   
 

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