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Notiziario Marketpress di
Martedì 30 Settembre 2008 |
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PIÙ EQUILIBRIO NEL COMMERCIO PER NON SVUOTARE I CENTRI STORICI
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Prato, 30 settembre 2008 - - Spazi o luoghi? Il luoghi del commercio sono solo zone dove avvengono compravendite o hanno un´ ´anima´ e fanno parte del dna di un terriotrio? Attorno a queste domande si è sviluppata la discussione, il 27 settembre, che, al teatro Magnolfi di Prato, ha visto il confronto tra l´assessore regionale alle riforme istituzionali Agostino Fragai, gli assessori allo sviluppo economico dei Comuni di Firenze, Silvano Gori, Prato, Fabio Giovagnoli, e Roubaix in Francia, Arnaud Verspieren, il presidente di Confcommercio Toscana Stefano Pucci, Alessandro Tani in rappresentanza del centro commerciale I Gigli, Cesare Nonnis per la Mcarthurglen (società specializzata nella gestione di outlet, tra cui quello di Barberino del Mugello) e Alberto Niccolai per Unicoop Firenze, moderati dal professor Gaetano Aiello dell’Università di Firenze. “Centri commerciali e outlet– ha detto l’assessore Fragai - risp! ondono a logiche di mercato ed hanno obiettivi ben precisi che! è ; giusto perseguano, nel rispetto di un’ottica di libero mercato e cercando di realizzare strutture che siano ben integrate nel territorio ed esteticamente gradevoli. Ai negozi di vicinato spetta un ruolo diverso, che va oltre la compravendita. Sono l’anima del tessuto connettivo di città e paesi, un elemento socializzante che garantisce anche il decoro urbano e la sicurezza. La Regione sta lavorando per cercare un equilibrio tra queste realtà. Equilibrio è la parola chiave per garantire uno sviluppo del commercio che rispetti il tessuto sociale”. I rischi di un’eccessiva fioritura di centri commerciali nelle periferie cittadine sono stati evidenziati dall’assessore francese Verspieren, che ha raccontato come a Roubaix i negozi nel centro cittadino siano progressivamente scomparsi, con gravi disagi per quelle fasce di popolazione (soprattutto anziani e ragazzi) che non hanno la possibilità di spostarsi con auto propri! e. Oggi a Roubaix e in altre località francesi si cerca di favorire un ritorno delle attività commerciali in città con provvedimenti ‘di protezione’ per gli esercizi di vicinato e la dislocazione di presidi della grande distribuzione direttamente nei centri storici. L´assessore Giovagnoli di Prato ha invece spiegato come l’attività del Centro Commerciale Naturale, attivato con finanziamenti europei ed il sostegno della Regione, abbia permesso di recuperare parte del gap tra piccola e grande distribuzione, consentendo di ristrutturare tutto il centro storico e renderlo più fruibile. Preoccupazione per il futuro dei piccoli esercizi è stata espressa anche dall’assessore Gori di Firenze, che ha ribadito la necessità per le amministrazioni pubbliche di creare equilibri basati su criteri diversi o complementari a quello della competitività. Ma esiste una possibilità per le piccole realtà! ; commerciali di passare al ‘contrattacco’? Second! o Stefan o Pucci di Confcommercio questo è possibile e dipende da tre fattori in particolare: la capacità imprenditoriale del singolo negoziante (che può fornire sevizi, fidelizzare la clientela, saper andare oltre il semplice rapporto di compra-vendita), la capacità di fare rete con altri piccoli imprenditori, superando individualismi duri a morire, infine la capacità di trovare un alleato nelle pubbliche amministrazioni che devono saper valorizzare le reti commerciali di vicinato. I rappresentanti dei centri commerciali e dei grandi outlet hanno invece ribadito la loro volontà di caratterizzarsi sempre più come luogo di socializzazione, non per sostituire una vera piazza o fare concorrenza ai centri storici, ma perché il mercato indica una tendenza dei consumatori a preferire luoghi dove lo shopping convive con servizi e occasioni di intrattenimento. In particolare Niccolai di Unicoop ha citato l’esempio del nuovo ! centro commerciale di Empoli, dove 35 negozi ed un supermercato alimentare convivono con posta, farmacia, ristorazione, ma anche studi medici (tra cui un dentista e cinque medici di base) e uffici di polizia stradale e sedi di organizzazioni sindacali. Anche nel futuro dei Gigli, secondo Tani, c’è un aumento dei servizi offerti, mentre Nonnis della Mcarthurglen ha invitato amministratori e Confcommercio a non temere gli outlet anche perché, “il loro numero non potrà crescere più di tanto. Le difficoltà che incontriamo sui territori sono tali per cui dubito che ne possano nascere più di altri due o al massimo tre in tutta Italia”. . |
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