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Notiziario Marketpress di Martedě 30 Settembre 2008
 
   
  NEUROECONOMIA: QUANTE EMOZIONI NELLE SCELTE DELL’ECONOMIA SCIENZIATI E RICERCATORI A CONFRONTO SULLA NUOVA FRONTIERA DELLE NEUROSCIENZE

 
   
   Prato, 30 settembre 2008 - La nuova frontiera si chiama neuroeconomia, č un territorio esplorato da centri di ricerca e da laboratori con tecnologie avanzate, ma i suoi risultati sono estremamente concreti e hanno a che vedere con i meccanismi con cui si decide in economia, per esempio per acquistare azioni, oppure per scegliere uno schema assicurativo. Di tutto questo hanno discusso il 26 settembre a Prato ricercatori e scienziati di diverse universitŕ italiane che si occupano di un tema che incrocia economia, scienze del comportamento, psicologia, neurologia. Con una consapevolezza che ormai ha sgretolato uno dei capisaldi su cui sono state costruite le teorie economiche classiche, da Adam Smith in poi: ovvero che le scelte in economia rispondano a criteri razionali, sulla base di comportamenti motivati dal puro interesse. «In realtŕ - ha spiegato Giuseppe Di Pellegrino dell´universitŕ di Bologna - le emozioni pesano e molto ed č questo che la neuroeconomia č chiamata a studiare». Un lavoro portato avanti anche con esperimenti sulla corteccia cerebrale e con tecniche come la risonanza magnetica per studiare le reazioni a determinati stimoli. «E´ il caso per esempio di un esperimento chiamato Ultimatum Game - ha chiarito Di Pellegrino - in cui una somma di denaro viene divisa e se chi riceve l´offerta rifiuta la somma viene persa da entrambi. Nell´economia classica il comportamento razionale č offrire il meno possibile, nella convinzione che l´offerta sarŕ comunque accettata, ma nella realtŕ si dovrŕ proporre almeno la metŕ, perché altrimenti la proposta sarŕ rifiutata: perché si tende a respingere un´offerta non equa, anche se questo significa comunque perdere». Meccanismi spiegati anche da un economista come Giorgio Coricelli che ha ricordato come l´obiettivo della neuroeconomia sia in effetti quello di comprendere i mercati e soprattutto di capire come l! e persone assumono le decisioni. Anche un Nobel per l´economia come Harry Markowitz, il massimo teorico delle dinamiche finanziarie, una volta ha dichiarato di aver scelto un investimento in base alle possibilitŕ di "minimizzare il rimpianto". «La persona che piů di tutti era capace di fare una scelta razionale ha fatto insomma una scelta emotiva». Ma proprio il rimpianto, e anzi la valutazione anticipata del rimpianto, ha spiegato l´economista, č alla base di molte scelte economiche. I tempi in cui una decisione deve essere presa sono tra l´altro molto importanti rispetto alla componente emotiva. Diversi esperimenti hanno dimostrato che sulle scelte veloci conta soprattutto l´aspettativa, il valore atteso, e che solo in un secondo tempo viene valutato il rischio. «Una componente temporale - ha concluso l´economista - che in certe circostante economiche come il trading on line puň avere un effetto devastante». .  
   
 

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