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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Ottobre 2008
 
   
  LA DERMATITE ATOPICA COLPISCE IN ITALIA CIRCA 2 MILIONI DI RAGAZZI - 20 % DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI DA 1 A 18 ANNI E IL 10% DEGLI ADULTI CON LESIONI , CROSTE, DESQUAMAZIONI CUTANEE E INTENSO PRURITO. ORA PER LA CURA DI QUESTA MALATTIA C’È UNA NOVITÀ UN UNGUENTO– TACROLIMUS LE ALTRE NOVITA’ SONO GENI, DEFENSINE E SEMPLICI REGOLE IGIENICHE, AMBIENTALI E ALIMENTARI

 
   
   Milano, 15 ottobre 2008 - “A un mese dal rientro scuola”, lancia l’allarme il professor Carlo Gelmetti, Ordinario di Clinica Dermatologica Università di Milano e Responsabile del Servizio di Dermatologia Pediatrica Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano e direttore della prima Scuola Italiana dell’Atopia ,“ si riacutizza per ansia e tensioni scolastiche la dermatite atopica - D A - che colpisce in Italia circa 2 milioni di ragazzi - il 20 % dei bambini e degli adolescenti da 1 a 18 anni e circa il 10% degli adulti con lesioni , croste, desquamazioni cutanee e intenso prurito. Ora per la cura di questa malattia c’è una novità che arriva da uno studio multicentrico europeo - Control Study - pubblicato sulle prestigiose riviste scientifiche Allergy e British Journal of Dermatology on line - svolto su 267 pazienti in eta’ pediatrica dai 2 ai 16 anni e 257 adulti dai 16 anni in su che ha dimostrato l’efficacia di un unguento – tacrolimus - nel tenere sempre sotto stretto controllo la dermatite atopica bloccandone i sintomi prima ancora che si manifestino con due sole applicazioni locali alla settimana” . Altre novita’ riguardano il ruolo delle proteasi e delle defensine e semplici regole igieniche, ambientali e alimentari. Control Study” , spiega “ il professor Gelmetti , “ha rivoluzionato l’approccio terapeutico alla dermatite atopica dimostrando l’ efficacia di tacrolimus unguento nel prevenire le ricadute con uno schema innovativo di trattamento definito proattivo ,che rispetto allo schema terapeutico tradizionale finora in uso chiamato reattivo e basato sull’impiego di tacrolimus solo nelle fasi acute, prevede invece l’applicazione del farmaco 2 volte alla settimana anche in assenza di sintomi e quindi per lunghi periodi – nello studio multicentrico è stato usato ininterrottamente per 12 mesi. Lo studio ha inoltre dimostrato che il trattamento proattivo rispetto a quello reattivo consente di usare una minor quantità di farmaco con una buona tollerabilità e minimi effetti collaterali (arrossamento e bruciore). Nella dermatite atopica infatti la patologia è cronicamente presente anche in assenza di sintomi -in Italia la Da compare da ottobre a giugno per recedere, in parte, nella stagione estiva”. La malattia ha un decorso altalenante : in genere, dura qualche settimana e poi scompare per ripresentarsi dopo qualche mese. Nei casi più gravi la sua durata è maggiore senza periodi di riposo. “L’esordio della dermatite atopica” continua il professor Gelmetti, “nel 90% dei casi, avviene nei primi 5 anni di vita - in particolare nel 65 % si manifesta entro il primo anno - poi tende a regredire spontaneamente. Tuttavia in circa il 40% dei casi persiste dopo la pubertà e nel 10% in età adulta. Se nei primi mesi di vita è interessato tutto il corpo, soprattutto guance e cuoio capelluto, poi la malattia colpisce in particolare mani, viso e pieghe di gomiti e ginocchia. Nell’adulto si limita invece ad aree circoscritte come la regione periorale, le palpebre, il dorso delle mani. Spesso associata a forme allergiche come asma e rinite è tra le patologie pediatriche più diffuse spesso per “colpa” di un certo modo di vivere moderno che fa vivere i bambini in ambienti quasi asettici, che li vuole ben puliti (forse troppo) alterando così le difese immunitarie e incrementando le patologie dermatologiche e allergiche . Un’eccessiva pulizia danneggia la barriera cutanea con la conseguenza di “squilibrare” le normali difese immunitarie dell’organismo. Infatti negli ultimi anni si è registrato un aumento della patologia nei Paesi industrializzati - dal 3-5% negli anni ’60-‘70 al 5-20%”. Particolarmente gravi le ripercussioni della dermatite atopica a livello psicologico che nelle sue forme acute si manifesta nelle aree del corpo più visibili e delicate come il viso e il collo. Secondo recenti dati nel 52 %dei casi origina episodi depressivi , nel 37%difficoltà di concentrazione, nel 76% disturbi del sonno mentre nel 39% discriminazioni da parte dei coetanei . Dermatite atopica e allergie “Il bambino con dermatite atopica”, dice il professor Gelmetti, “nel 60% dei casi percorre una “marcia allergica” che lo accompagnerà in età adulta con asma e rinite. Nel primo anno di vita e nelle forme più gravi la dermatite atopica è associata e spesso causata da allergia alimentare a latte, uovo e grano. Sono varie ad esempio le sostanze che possono migliorare o peggiorare il decorso irritando e allergizzando la cute degli atopici come il contatto diretto con tessuti in lana o sintetici, detergenti aggressivi come i saponi comuni e soprattutto le polveri domestiche, ricche di acari . Per questo è importante in tutti i bambini con Da eseguire test diagnostici per l’allergia alimentare e respiratoria”. Le terapie. La recente introduzione dei farmaci immunomodulatori topici ai quali appartiene tacrolimus con una potente attività antinfiammatoria e un minimo assorbimento percutaneo, che garantisce sicurezza e tollerabilità per l’uso prolungato , ha già rappresentato una svolta importante nella cura della malattia perché consente di limitare o eliminare il ricorso ai “vecchi” cortisonici con effetti collaterali sull’organismo e sulla pelle - aumento della fragilità e assottigliamento cutaneo e teleangectasie . Tacrolimus unguento è formulato in due concentrazioni allo 0,03% per i bambini con età superiore a 2 anni e allo 0,1% per i ragazzi dopo i 16 anni e adulti . E’ indicato per le forme moderate e severe della patologia, che nel loro insieme coprono l´ 80% di tutti i casi. Può essere applicato senza problemi sul viso e sul collo e nei bimbi nella zona perigenitale (quella del pannolino ) aree delicate e sensibili di difficile gestione con le creme cortisoniche. “Prodotti di supporto”. Aggiunge il professor Gelmetti, “come creme lipidizzanti ed emollienti specifici, consigliati dal dermatologo, migliorano i risultati . La cura della pelle è fondamentale, dato che se diviene secca, è più reattiva e si infiamma facilmente” . Cortisonici per uso locale. Hanno rappresentato per anni la terapia di riferimento per la Da nelle sue fasi acute e croniche. Gli effetti collaterali di questi farmaci sono atrofia cutanea, comparsa di capillari , difficoltà alla cicatrizzazione, assorbimento sistemico e si manifestano nelle aree con un minor spessore cutaneo e quindi con un maggior assorbimento del farmaco soprattutto come viso, pieghe, zona del pannolino. La terapia con i cortisonici deve inoltre essere sospesa gradualmente: una sua immediata interruzione può innescare il cosiddetto “effetto rebound” con un peggioramento della malattia. Cortisonici per via sistemica (orale, intramuscolare, endovenosa) sono indicati solo nei casi più gravi con un’elevata componente infiammatoria e con lesioni estese in oltre il 20% della superficie del corpo che non reagiscono alle altre terapie. Fototerapia. Nei casi resistenti dell’adolescente e dell’adulto possono essere effettuati con successo cicli di fototerapia Puva (psoraleni + raggi ultravioletti A) o Uvb a banda stretta (ultravioletti B) Attualmente la ricerca è rivolta all’identificazione di possibili sostanze aggiuntive per potenziare i raggi Uv e di ridurre la dose cumulativa di esposizione. Immunosoppressori e farmaci biologici ad uso sistemico sono invece indicati nei malati che non rispondono alle terapie convenzionali. Proteasi e defensine. “”Le ultime ricerche scientifiche internazionali” spiega il dermatologo milanese, “si stanno concentrando sul loro ruolo nella D A per la messa a punto di nuove molecole in grado di bloccare le proteasi e aumentare la presenza di difesine nei pazienti affetti dalla malattia per combatterla su più fronti. Vari studi hanno recentemente dimostrato che nella pelle dell’atopico, le proteasi ,particolari enzimi deputati a mantenere nella cute sempre il suo giusto spessore, si attivano prima del dovuto col risultato che la pelle si “sbriciola” precocemente rendendo la barriera cutanea meno efficiente. Altri studi hanno invece rilevato nella D A una carenza di defensine ,peptidi antimicrobici che difendono la pelle dai germi che continuamente tentano di invaderla. La carenza di queste sostanze determina spesso frequenti attacchi batterici come lo stafilococco aureo che causa infezioni, impetigine , ascessi cutanei e riacutizzazioni della malattia”. Regole, accorgimenti e stili di vita. Lavarsi con detergenti a pH 5,5 e applicare sempre creme lipidizzanti ed emollienti, indossare indumenti di cotone o di lino liscio, evitando oltre la lana anche le fibre sintetiche e quelle ruvide Evitare il contatto con sostanze chimiche sensibilizzanti ,detersivi ,prodotti per la pulizia solventi soprattutto se la D A è localizzata alle mani ,divani e letti con cuscini di piume , tappeti , lavoro fisico eccessivo ,ambienti surriscaldati, esposizione al freddo e brusche variazioni di temperatura, cibi irritanti come pomodoro,parmigiano,agrumi che possono provocare un´irritazione periorale (zona intorno alla bocca) . I soggiorni ad alta quota eserciterebbero un influsso positivo sulla sintomatologia, (gli acari infatti non sopravvivono oltre i 1200 metri) . Nell’80% dei casi poi periodi al mare giovano ai pazienti. Utile anche il training autogeno, perché lo stress può riacutizzare la malattia. Infine lo sport: sono preferibili quelli che non causano forti sudorazioni (si irrita la pelle), particolarmente consigliato l’acquagym e il nuoto www. Eczematopico. It .  
   
 

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