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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 13 Settembre 2006 |
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GRUPPO SANPAOLO IMI RELAZIONE AL 30 GIUGNO 2006: UTILE NETTO 1.140 MILIONI DI EURO (+27,5% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2005) UTILE DELL’OPERATIVITA’ CORRENTE: 1.769 MILIONI DI EURO (+23,5% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2005)
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Torino, 13 settembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha approvato ieri i risultati del Gruppo al 30 giugno 2006, redatti secondo i principi contabili internazionali Ias/ifrs. I risultati del semestre evidenziano una positiva evoluzione dei principali margini reddituali rispetto all’analogo periodo del 2005. Il Gruppo ha infatti realizzato un deciso miglioramento del margine di intermediazione lordo (+10,3%), che si è portato a 4. 354 milioni di euro, grazie al forte impulso impresso allo sviluppo dei ricavi: il margine di interesse è salito a 2. 019 milioni di euro (+8,3%), le commissioni nette a 1. 709 milioni di euro (+9,3%), il risultato della gestione assicurativa a 203 milioni di euro (+11,5%). Il margine di intermediazione netto è salito a 4. 121 milioni di euro (+10,9%) e l’utile dell’operatività corrente si è attestato a 1. 769 milioni di euro (+23,5%). La qualità del portafoglio crediti è rimasta elevata, grazie ai criteri selettivi utilizzati nell’erogazione del credito e alle politiche rigorose di accantonamento, come testimonia il totale dei crediti problematici a clientela, che diminuiscono del 7,4% rispetto a fine 2005. L’utile netto si è di conseguenza attestato a 1. 140 milioni di euro rispetto agli 894 milioni dell’analogo periodo del 2005 (+27,5%). L’incremento di clientela acquisita dal Gruppo nel semestre è stata pari a 35. 000 nuove unità nel settore retail e 450 nuove unità nel settore corporate: nel solo secondo trimestre i nuovi clienti acquisiti nel settore retail hanno superato le 21. 000 unità. L’andamento del semestre è in linea con gli obiettivi del Piano triennale, che prevedono il raggiungimento per il 2008 di un Roe del 18% e, alla stessa data, un cost/income del 52%. I risultati consolidati al 30 giugno 20061. Il margine di intermediazione lordo del Gruppo si è attestato a 4. 354 milioni di euro (+10,3%rispetto al primo semestre del 2005), grazie al positivo andamento delle componenti reddituali legate alla gestione ordinaria . Il margine di interesse realizzato nel 2006 è stato pari a 2. 019 milioni di euro, con un incremento dell’8,3% rispetto al primo semestre 2005 e in accelerazione rispetto alla crescita del 7,8% registrata nel primo trimestre 2006. Il principale fattore di crescita del margine deriva dal contributo fornito dai volumi intermediati con la clientela. Le giacenze medie delle attività fruttifere escluso l’investment banking hanno presentato un incremento del 13,3% rispetto al primo semestre 2005, lo spread medio complessivo si è ridotto di 13 punti base, così come quello relativo all’operatività con la clientela (16 punti base), a causa di un eccesso di offerta di credito da parte del sistema, che sta producendo pressioni sul mark-up. I crediti a clientela si sono attestati a fine giugno a 147,3 miliardi di euro, in decisa crescita sia rispetto a dicembre 2005 (+5,6%), sia sui dodici mesi (+11,2%). L’andamento ha beneficiato sia dell’incremento dei finanziamenti a medio-lungo termine, sia dei finanziamenti a breve termine: quest’ultima componente ha accresciuto il proprio peso sull’aggregato complessivo, con un tasso di variazione da inizio anno del 10,6%. L’analisi dell’aggregato evidenzia come sia proseguito il buon andamento dei finanziamenti destinati al settore retail (5,5 miliardi erogati dalle banche commerciali - importo superiore del 25,6% rispetto all’analogo periodo 2005 - di cui 2,8 miliardi di euro i mutui fondiari alle famiglie e 0,9 milioni i prestiti personali) e al settore imprese (finanziamenti per oltre 4 miliardi di euro, +34,3% rispetto al primo semestre 2005); i crediti erogati al settore opere pubbliche ed infrastrutture sono invece in flessione del 7,3% da inizio anno (il totale dei mutui di Banca Opi si attesta a fine periodo a 19,2 miliardi di euro). La raccolta diretta si è attestata a 171,9 miliardi di euro, in crescita del 4% da inizio anno e del 5,4% sui dodici mesi. A fine giugno la quota del Gruppo sul mercato domestico è pari al 10,1% per gli impieghi e al 10,7% per la raccolta diretta. Le commissioni nette del Gruppo nel primo semestre 2006 sono risultate pari a 1. 709 milioni di euro, in crescita del 9,3% rispetto a fine giugno 2005. La crescita è stata trainata dall’area gestione, intermediazione e consulenza (+15,2%), soprattutto grazie alle performance dell’area del risparmio gestito (+13,4%), che rappresenta oltre la metà delle commissioni complessive. Sempre all’interno dell’area gestione, intermediazione e consulenza segnaliamo i buoni risultati ottenuti dall’area intermediazione e custodia titoli (+29,9%), che ha beneficiato delle commissioni correlate all’operazione Wind e di quelle relative al collocamento di titoli strutturati. Il comparto è stato condizionato dall’intonazione incerta dei mercati finanziari; inoltre la tendenza al rialzo dei tassi monetari ha penalizzato il corsi delle componenti obbligazionarie a tasso fisso. Le preferenze della clientela si sono orientate verso prodotti contraddistinti da ampia flessibilità, quali i fondi flessibili e le gestioni patrimoniali. Le attività finanziarie della clientela si sono attestate a fine giugno a 412,7 miliardi di euro, in crescita del 2,7% da fine dicembre 2005 e del 5,7% nei dodici mesi. Lo stock di raccolta indiretta ha raggiunto i 265,8 miliardi di euro, in crescita dell’1,4% da inizio anno e del 5,5% sui dodici mesi, per effetto soprattutto dello sviluppo della componente amministrata. Dal dicembre 2005 si è infatti assistito ad una ricomposizione delle attività finanziarie della clientela, dal risparmio gestito a favore del risparmio amministrato e della raccolta diretta. Il risparmio gestito ha risentito soprattutto dell’andamento negativo del secondo trimestre dei mercati finanziari e dalle aspettative di ulteriori rialzi dei tassi di interesse, che si sono riflessi nel deflusso di fondi e nella svalutazione degli stock in gestione. I volumi di risparmio gestito si sono quindi attestati a 155,8 miliardi di euro, con un incremento del 2,6% nei dodici mesi, ma in diminuzione dell’1,4% da inizio anno. I fondi comuni di investimento e le gestioni patrimoniali in fondi si sono attestati a 104,4 miliardi di euro (+3,3% nei dodici mesi e –1,7% da inizio anno): si segnala in quest’ambito il maggior peso acquisito dai fondi flessibili, cresciuti dallo scorso giugno di 3 punti percentuali. I nuovi fondi “Absolute Return” hanno riscosso l’interesse dei risparmiatori, raccogliendo nel semestre sottoscrizioni nette per circa 3,3 miliardi di euro. Il Gruppo Sanpaolo Imi continua ad occupare, nell’ambito della gestione dei fondi comuni di investimento, la prima posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 18,1% calcolata sul nuovo perimetro di sistema ampliato da Assogestioni ad alcuni fondi esteri promossi in Italia da Sicav di diritto estero. Lo stock di risparmio amministrato si attesta a fine giugno 2006 a 110 miliardi di euro (+9,9% nei dodici mesi e +5,5% da inizio anno). Le riserve tecniche e passività finanziarie vita evidenziano un leggero incremento nei dodici mesi (+0,7%) ed un calo rispetto ai livelli raggiunti a fine 2005 (-1,3%), attestandosi a 45,3 milioni di euro: il progressivo invecchiamento del portafoglio ha infatti determinato riscatti di polizze che non sono stati controbilanciati dalle nuove emissioni nel corso del primo semestre. A fronte della fase riflessiva attraversata dal comparto e presente a livello di sistema, è in corso una revisione dei prodotti vita, il cui scopo è quello di sostenere lo sviluppo del business ed il cui effetto sarà visibile a partire dal secondo semestre dell’anno. Il risultato della gestione assicurativa si è attestato a 203 milioni di euro (+11,5% rispetto all’analogo periodo 2005). Tale risultato è stato conseguito, in presenza di un rallentamento della produzione connessa alla fase di transizione e rilancio attraversata dal gruppo Eurizon, grazie ai positivi risultati della gestione finanziaria. I dividendi e risultati delle altre attività e passività finanziarie si sono attestati a 325 milioni di euro (+49,8% rispetto a giugno 2005). L’incremento è riconducibile alle componenti tipiche dell’attività di Banca Imi. Un notevole contributo è derivato dal settore financial markets e dall’operatività in titoli, cambi e contratti derivati delle banche commerciali: in particolar modo i derivati su tassi e cambi rivolti alle imprese hanno generato a livello consolidato proventi per 78 milioni di euro, che superano il totale dei ricavi conseguiti nell’intero 2005 nel medesimo comparto. Tra i risultati finanziari segnaliamo inoltre 12 milioni di utili realizzati sulla vendita dei titoli Fiat rivenienti dal convertendo e 30 milioni di euro derivanti dalla cessione di alcune interessenze di minoranza disponibili per la vendita. Gli utili delle partecipazioni, pari a 59 milioni di euro, sono in calo del 24,4% rispetto all’analogo periodo del 2005, che aveva beneficiato di significative plusvalenze nel settore del private equity. Il margine di intermediazione netto è stato pari a 4. 121 milioni di euro, in crescita del 10,9% su base annua. Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti sono ammontate a 233 milioni di euro, in linea con i 229 milioni di euro del primo semestre 2005, a conferma del soddisfacente profilo di rischio del portafoglio crediti del Gruppo. Le coperture dei crediti problematici rimangono infatti elevate e tali da fornire ampia garanzia in merito alla ricuperabilità dei portafogli. La valutazione del rischio di credito insito nel portafoglio in bonis si è tradotta in rettifiche forfetarie per 92 milioni di euro, in riduzione rispetto al primo semestre 2005 del 36,1%. L’ammontare della riserva generica del Gruppo ha raggiunto quota 1. 171 milioni di euro, pari allo 0,8% del portafoglio crediti in bonis, in linea con le rilevazioni al 31 dicembre 2005. Rispetto a inizio anno i finanziamenti in sofferenza sono diminuiti del 3,3% (1. 044 milioni di euro rispetto ai 1. 080 di fine dicembre e ai 1. 109 di giugno 2005), mentre i finanziamenti incagliati e ristrutturati (1. 188 milioni di euro) sono aumentati dell’1,7% da inizio anno; le percentuali di copertura sono pari rispettivamente al 76,1% ed al 31,4%. La qualità dell’attivo, grazie a criteri di selettività nell’erogazione del credito e a politiche di accantonamento rigorose, rimane elevata e gli indici di rischiosità del credito del Gruppo si attestano, quindi, sempre su buoni livelli: i rapporti fra finanziamenti in sofferenza/crediti a clientela e quello fra i finanziamenti incagliati e ristrutturati/crediti a clientela sono pari rispettivamente a 0,7% e 0,8%. Il rapporto tra crediti problematici e crediti netti totali si attesta a fine giugno al 2,09% (2,5% a fine giugno 2005). L’utile dell’operatività corrente è stato pari a 1. 769 milioni di euro (+23,5% rispetto a giugno 2005), beneficiando del forte impulso realizzato dai ricavi. Le spese di funzionamento sono risultate pari a 2. 313 milioni di euro, superiori del 3,8% rispetto al primo semestre 2005 e in accelerazione rispetto all’1,8% del primo trimestre 2005: le spese per il personale (1. 398 milioni di euro) sono cresciute del 4,9% a fronte di un incremento dell’organico medio dell’1,3% conseguente agli investimenti effettuati nella rete commerciale e nell’attività assicurativa. L’andamento delle spese per il personale è stato inoltre influenzato dalla dinamica collegata agli aumenti contrattuali indotti dal Ccnl rinnovato a febbraio 2005, dagli accantonamenti per le ipotesi di rinnovo del Ccnl scaduto a fine 2005 e dall’incremento della componente variabile delle retribuzioni. Quest’ultima è cresciuta per effetto degli oneri connessi agli strumenti di incentivazione a medio termine a supporto del Piano triennale, per la conclusione dell’iniziativa dell’azionariato diffuso e per i maggiori accantonamenti legati alle previsioni di chiusura dei sistemi incentivanti in relazione al positivo andamento dei risultati di Gruppo dei primi mesi del 2006. Le altre spese amministrative si sono attestate a 733 milioni di euro (+5,6% rispetto al primo semestre 2005): l’incremento è soprattutto da ricondurre alle spese promo-pubblicitarie sostenute per le iniziative connesse alle Olimpiadi Invernali Torino 2006, di cui Sanpaolo Imi è stato Sponsor Principale e agli oneri di manutenzione degli immobili. Il cost/income ratio è sceso al 53,1%, con un miglioramento di 3,3 punti percentuali rispetto all’analogo periodo del 2005. L’utile netto, detratte le imposte sul reddito, gli utili dei gruppi di attività in via di dismissione e la quota di pertinenza terzi, si è attestato a 1. 140 milioni di euro (+27,5% rispetto al primo semestre del 2005). Il tax rate è risultato pari al 36,1%, leggermente superiore al valore registrato nell’analogo periodo del 2005. Il patrimonio netto di Gruppo ammonta al 30 giugno 2006 a 13. 949 milioni di euro (13. 483 milioni di euro al 31 dicembre 2005). Le variazioni intervenute nel primo semestre 2006 sono principalmente imputabili all’utile di fine periodo, al netto dei dividendi pagati a valere sul 2005, alla contabilizzazione delle stock option e alla variazione delle riserve da valutazione, grazie alla rivalutazione al fair value di alcune interessenze partecipative (289 milioni di euro), tra cui Sch, Fiat, Ixis Asset Management e Ixis Corp & Investment Bank. A fine giugno 2006 i coefficienti di solvibilità del Gruppo si attestano al 7,7% per quanto riguarda il tier 1 ratio e al 10,4% per il total risk ratio. Al 30 giugno 2006 il Gruppo Sanpaolo Imi disponeva complessivamente di una rete di 3. 186 filiali bancarie in Italia, con una quota di mercato del 10%, di 131 filiali estere, 19 uffici di rappresentanza, 42. 647 dipendenti e 4. 199 promotori finanziari. I risultati consolidati del secondo trimestre 2006. Il secondo trimestre ha evidenziato margini reddituali in crescita rispetto al primo, beneficiando del buon andamento dei ricavi, che sono risultati i più elevati degli ultimi sei trimestri. Il margine di intermediazione lordo del secondo trimestre si è attestato a 2. 239 milioni di euro, superando del 5,9% quello del primo: i maggiori ricavi (124 milioni di euro) sono ascrivibili a tutte le componenti e derivano in prevalenza da fenomeni strutturali correlati all’andamento dell’operatività corrente. L’aumento delle spese di funzionamento del secondo trimestre (1. 174 milioni di euro contro i 1. 139 milioni di euro del primo trimestre 2006) è riconducibile a diverse componenti fra cui: le spese per il personale (interventi a supporto del Piano Triennale), i compensi a professionisti correlati all’avanzamento dei progetti a supporto di iniziative commerciali e di razionalizzazione della rete distributiva e rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali, che hanno scontato fenomeni stagionali connessi alle tempistiche del piano investimenti. L’utile netto del secondo trimestre è stato pari a 621 milioni di euro, valore superiore del 19,7% rispetto al trimestre precedente. La media dell’utile netto calcolato per i due trimestri del 2006 è superiore del 15% alla media trimestrale del 2005. I risultati consolidati per Settori di Attività nel primo semestre 2006. L’attività Bancaria. Costituisce il “core business” del Gruppo e rappresenta il punto di riferimento per la definizione, lo sviluppo e il coordinamento delle strategie commerciali di tutte le reti del Gruppo. Il settore occupa l’80% dell’organico del Gruppo, ha generato l’83% dei fondi intermediati, ha apportato un contributo pari all’81% dei ricavi consolidati e ha contribuito per l’81% alla formazione dell’utile netto consolidato. Al netto degli oneri fiscali l’utile netto del primo semestre 2006 si è attestato a 918 milioni di euro, rispetto ai 703 milioni realizzati nel medesimo periodo del 2005 ricostruito pro-forma (+30,6%), che, coniugato a una crescita del 12,3% del capitale assorbito, ha determinato un avanzamento di oltre tre punti percentuali del Rorac annualizzato (24,6%) rispetto all’analogo periodo dello scorso esercizio. A tale performance si affianca la riduzione di 3,4 punti percentuali del cost/income ratio, conseguito attraverso lo sviluppo dei ricavi e la crescita contenuta delle spese di funzionamento. Il settore è stato caratterizzato da una dinamica favorevole di tutti i principali margini reddituali, sostenuti dall’incremento sia delle attività finanziarie della clientela (+5,6%) sia dei crediti netti a clientela (+11%). Il margine di interesse ha evidenziato un aumento dell’8,8% che, insieme alla ripresa degli altri ricavi caratteristici delle banche commerciali e dei maggiori proventi dell’attività Wholesale, ha portato ad un incremento del margine di intermediazione lordo del 10,6%. La dinamica dei ricavi ha quindi determinato una crescita dell’utile dell’operatività corrente del +25,9%, in presenza di rettifiche di valore su crediti in lieve flessione e di una crescita del 3,8% delle spese di funzionamento rispetto al primo semestre 2005. La linea di business Retail & Private opera al servizio della clientela costituita dalle famiglie, dallo small business e dai clienti private e include altresì le società Neos Banca, specializzata nel credito al consumo, e Farbanca, la banca telematica rivolta al mondo della farmacia e della sanità. I fondi intermediati, che rappresentano quasi la metà di quelli del Gruppo, hanno evidenziato una crescita del 5,1% rispetto a fine giugno 2005, grazie all’espansione degli impieghi verso clientela (+15,3%) e, in misura minore, delle attività finanziarie (+3,2%). Il margine di intermediazione lordo del Retail & Private ha evidenziato una crescita del 9,6% rispetto all’analogo periodo dello scorso esercizio, grazie soprattutto all’incremento del margine di interesse e delle commissioni nette. La dinamica dei ricavi si è riflessa in un aumento del 20,7% dell’utile netto, che ha raggiunto i 431 milioni di euro. L’assorbimento di capitale del Gruppo da parte del Retail & Private è risultato pari al 16%, in flessione, in termini di peso relativo, rispetto all’analogo periodo dello scorso esercizio. La redditività annualizzata, salita al 42,7% dal 35,8% dei primi sei mesi del 2005, ha tratto vantaggio dall’aumento del risultato netto. Corporate, la linea di business dedicata alla clientela imprese, comprende anche Sanpaolo Leasint, attiva nel comparto del leasing. I fondi intermediati dal Corporate hanno proseguito il trend di crescita evidenziato nello scorso esercizio, con un aumento del 13,2% su base annua, ascrivibile sia all’attività di impiego (+15,3%) sia a quella di raccolta (+7,6%). La dinamica degli impieghi, che ha fatto leva sullo sforzo commerciale al servizio del credito alle imprese, è particolarmente apprezzabile in un contesto di elevata offerta, che ha inasprito il livello di competitività del mercato di riferimento, riducendo gli spread creditizi. I ricavi sono saliti dell’11,8% rispetto al primo semestre del 2005, grazie principalmente all’incremento delle commissioni e dei risultati delle altre attività e passività finanziarie, che hanno beneficiato dello sviluppo dei prodotti derivati di tasso e di cambio destinati alle imprese. Il margine di interesse è aumentato del 6,2%, trainato dal positivo apporto dei volumi operativi, che ha efficacemente contrastato l’erosione del mark-up sulle controparti corporate. A fronte della sostanziale stabilità delle spese di funzionamento, l’utile dell’operatività corrente ha raggiunto i 293 milioni di euro rispetto ai 223 milioni registrati nei primi sei mesi del 2005. L’utile netto si è attestato a 166 milioni di euro, superiore del 33,9% a quello del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Il maggiore assorbimento di capitale, per effetto dello sviluppo del credito alle imprese, è stato ampiamente compensato dall’evoluzione dell’utile che ha determinato un miglioramento di quasi due punti percentuali della redditività annualizzata espressa in termini di Rorac, salita all’11,4%. Altrettanto significativo è stato il progresso in termini di efficienza: il cost/income ratio è calato di oltre quattro punti percentuali rispetto all’analogo periodo dello scorso esercizio attestandosi al 38,9%. Risparmio e Previdenza. Nel perimetro operativo di Eurizon Financial Group rientrano le attività assicurative di Eurizonvita, le reti di promotori di Banca Fideuram e, dal gennaio scorso, le attività di Asset Management svolte da Sanpaolo Imi Asset Management. Il margine di intermediazione lordo nel primo semestre 2006 è cresciuto del 9,4% rispetto all’analogo periodo del 2005 ricostruito pro-forma. La dinamica è stata generata soprattutto dai maggiori ricavi prodotti da Eurizonvita e dalle più elevate commissioni nette incassate da Fideuram e Sanpaolo Imi Asset Management. Le commissioni nette si sono attestate a 416 milioni di euro (+11,2%) e il risultato della gestione assicurativa si è attestato a 193 milioni di euro (+13,5%). Il contributo all’utile netto consolidato, che rappresenta il 22% del totale, è stato pari a 251 milioni di euro (+20,7%). L’andamento è stato influenzato dall’incremento delle spese di funzionamento (+9,9%) correlate sia ai costi di start-up di Eurizon, sia all’avvio di nuove iniziative progettuali e di marketing da parte di Banca Fideuram. I dati operativi del settore evidenziano una decisa crescita del risparmio gestito nei dodici mesi (+3,8%), grazie alla positiva dinamica dei fondi comuni e delle gestioni patrimoniali. Il capitale assorbito dal settore è pari all’11% del capitale del Gruppo (+6,7% rispetto al primo semestre 2005). La redditività annualizzata è cresciuta dal 31,9% al 36,1%. . |
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