|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 14 Settembre 2006 |
|
|
|
|
|
IL CERN LANCIA UN ESPERIMENTO PIONIERISTICO SUI NEUTRINI
|
|
|
|
|
|
Bruxelles, 14 settembre 2006 - L´11 settembre la fisica moderna ha compiuto un enorme balzo in avanti quando un gruppo di scienziati del Cern, l´Organizzazione europea per la ricerca nucleare, ha inviato attraverso la Terra un fascio di neutrini diretto verso il laboratorio del Gran Sasso, che si trova in Italia, nelle vicinanze di Roma, a una distanza di 730 km. L´esperimento rientra nell´ambito degli sforzi compiuti a livello globale con l´obiettivo di approfondire la conoscenza di queste particelle che sono ritenute, sebbene non siano mai state osservate direttamente, depositarie dei segreti delle origini e dell´evoluzione dell´Universo. I neutrini sono particelle elementari invisibili prodotte nelle reazioni nucleari all´interno delle stelle e sono estremamente abbondanti nell´Universo, dove solo i fotoni sono più diffusi. Poiché i neutrini non interagiscono quasi per nulla con le altre particelle, possono attraversare la materia senza lasciare alcuna traccia o lasciandone di minime, il che rende particolarmente difficile individuarli. Ogni secondo del giorno e della notte trilioni di neutrini attraversano il globo terrestre. Gli scienziati ritengono che, grazie a questa scarsa interazione con altre particelle, i neutrini contengano informazioni incontaminate sulle supernove. La conoscenza di queste informazioni è un elemento essenziale ai fini della comprensione del nostro Universo. Si ritiene che i neutrini oscillino tra tre "tipi" differenti: elettronici, muonici e tauonici. I ricercatori auspicano che il laboratorio del Gran Sasso riesca a rilevare la trasformazione dei neutrini muonici in tauonici, un fenomeno mai osservato prima d´ora. L´esperimento prende il via dal Cern, dove i neutrini muonici vengono generati dalla collisione tra un fascio accelerato di protoni e un obiettivo specifico. I neutrini muonici prodotti da questo impatto percorrono i 730 km che li dividono dal Gran Sasso in 2,5 millisecondi, assumendo quindi una velocità simile a quella della luce. Al laboratorio italiano, i ricercatori si augurano di individuare un piccolo quantitativo di neutrini tauonici, risultato della trasformazione occorsa a quelli muonici durante il percorso. Secondo i calcoli, tra i vari miliardi di neutrini muonici giunti a destinazione alla struttura del Gran Sasso, dovrebbe essere possibile individuarne circa 15 tauonici. Il rilevamento di neutrini di questo tipo da parte del laboratorio del Gran Sasso è ciò che distingue l´esperimento in questione da altri condotti negli Stati Uniti e in Giappone, che hanno contato il numero di neutrini muonici scomparsi, anziché concentrasi sul totale di quelli comparsi. La struttura del Gran Sasso dispone di due rivelatori di neutrini, Opera e Icarus. Attualmente è operativa solo la struttura da 1 800 tonnellate, ossia Opera, che "vede" i neutrini usando lastre fotografiche per individuare l´interazione tra piombo e neutrini. Icarus impiegherà 600 tonnellate di argon liquido per individuare i neutrini. "Il neutrino sta diventando uno dei principali temi della fisica elementare", afferma Atsuto Suzuki, direttore generale dell´Organizzazione per la ricerca sull´acceleratore a elevata energia (Kek) ed ex portavoce di Kamland, un altro rivelatore di neutrini che ha riscontrato la presenza di questi ultimi al centro della Terra. "Il campo in questione pone non poche sfide interessanti. Una delle principali pietre miliari dello sviluppo della fisica dei neutrini è dimostrare tramite esperimenti che l´oscillazione da neutrini muonici a tauonici è un fenomeno che è stato osservato nei neutrini atmosferici. Sono molto lieto del fatto che gli esperimenti del Cern e del Gran Sasso troveranno presto risposta a questo aspetto fondamentale". Gli scienziati impiegheranno i risultati di questi esperimenti per verificare se i neutrini hanno massa, e in caso affermativo, se tale massa è diversa a seconda del tipo di neutrino. L´attuale teoria sostiene che i neutrini sono privi di massa, dal momento che interagiscono molto poco con l´altra materia. "L´esistenza di una massa di queste particelle fa luce su alcuni dei principali problemi della fisica moderna", dichiara Roberto Petronzio, presidente dell´Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), l´ente italiano sede del laboratorio del Gran Sasso. "Ad esempio, la dimostrazione dell´esistenza della massa dei neutrini potrebbe servire a spiegare la cosiddetta asimmetria tra materia e antimateria, ossia la prevalenza di materia nell´Universo, anziché la quasi perfetta similarità delle rispettive interazioni fondamentali". Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Cern. Ch . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|