Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Novembre 2008
 
   
  IL MARE È UN PAZIENTE DA “BOLLINO ROSSO”? LECCE 4 – 8 NOVEMBRE 2008 L´ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA MAREVIVO PARTECIPA AL VI CONGRESSO NAZIONALE CONISMA “QUALI MARI ITALIANI?”

 
   
   Roma, 3 novembre 2008 - Il mare è un paziente da ´bollino rosso´? Questa la domanda che si pone l´Associazione Ambientalista Marevivo e che sicuramente avrà risposta nella quattro giorni di conclave scientifica che si riunirà i prossimi 4 – 8 novembre a Lecce, in occasione del Vi Convegno Nazionale Conisma “Quali mari italiani?”, intorno al grande paziente ´Mare´. “Stiamo vivendo con turbamento gli ormai fin troppo evidenti fenomeni prodotti dai cambiamenti climatici – dichiara Rosalba Giugni, presidente di Marevivo – Il mare, che ricopre poco più del 70% della superficie del nostro pianeta, gioca un ruolo fondamentale nell´equilibrio della biosfera producendo circa l´80% dell´ossigeno presente, assorbendo, nel contempo, circa un terzo dell´anidride carbonica (gas tra i maggiori responsabili dell´effetto serra) emessa dalle attività umane. Ciò può avvenire esclusivamente grazie alla buona salute dei suoi abitanti, dal fitoplancton ai grandi pelagi”. “A terra, tutto quello che ricaviamo dalla natura è allevato e coltivato – prosegue Ferdinando Boero, presidente del Convegno - Nessuna popolazione naturale è in grado di soddisfare i nostri bisogni diretti. In mare, invece, siamo ancora "cacciatori e raccoglitori", come i nostri antenati preistorici. Questa situazione non durerà ancora per molto. Le popolazioni naturali del mare (prima di tutto i pesci) si stanno esaurendo, gli habitat stanno degenerando, e presto avremo un pianeta ancora più piatto e banale. Stiamo facendo al mare quel che abbiamo fatto alla terra. Poi non avremo altra natura a cui rivolgerci. Il mondo scientifico – conclude - sta facendo la sua parte, e vuole dire la sua al resto della comunità. Perché il mare non può aspettare”. .  
   
 

<<BACK