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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Novembre 2008
 
   
  NUOVO PIANO FORESTALE REGIONALE: L’UMBRIA APPROVA DOCUMENTO PRELIMINARE, VIA A PROCEDURA “VAS”

 
   
  Perugia – La superficie ricoperta da boschi in Umbria “è sempre stata, negli ultimi ottanta anni, in progressivo aumento”. Su un’area territoriale di 845. 604 ettari, il coefficiente di boscosità, ossia il rapporto fra la superficie forestale e le superficie territoriale, ha raggiunto il 31,3 per cento, “valore registrato solo a metà del Xix secolo e dato sensibilmente superiore al valore medio nazionale del 22,5 per cento”. L’estensione del patrimonio forestale regionale è compresa tra i 243. 709 e i 301. 400 ettari, con una netta prevalenza dei boschi cedui. Sono alcuni dei dati che emergono dal Piano forestale regionale per il periodo 1998-2007 e richiamati nel documento preliminare del “Piano forestale regionale 2008-2017” che, su proposta dell’assessore alla Programmazione forestale e vicepresidente della Regione Carlo Liviantoni, è stato approvato dalla Giunta regionale dell’Umbria. “Con il nuovo Piano Forestale – sottolinea Liviantoni – la Regione Umbria si propone di consolidare quanto è stato messo in atto con la prima programmazione decennale per rendere concreto l’obiettivo delle ‘foreste per la società’, in cui la tutela ambientale si coniuga al rafforzamento della competitività della filiera foresta-legno e al miglioramento delle condizioni economico-sociali delle realtà rurali, anche con azioni innovative in relazione alle funzioni ricreativa, economica ed ambientale dei boschi”. “Si prosegue lungo la strada avviata con il primo Piano Forestale - rileva ancora Liviantoni – che ha rappresentato un elemento di grande innovazione nel settore forestale nazionale. È stato, infatti, uno dei primi esempi di trasferimento a livello regionale della strategia comunitaria e dei principi e criteri della gestione sostenibile. Obiettivo dell’azione regionale è stato, soprattutto, quello di coinvolgere i proprietari forestali, pubblici o privati, o le imprese delegate, in un’attiva gestione del patrimonio forestale umbro, le cui potenzialità erano largamente sottoutilizzate. La scarsa valorizzazione economica delle risorse aveva fatto venir meno un interesse, in particolare da parte degli operatori privati, alla gestione delle proprietà, causando un progressivo abbandono e degrado, una diminuzione dell’offerta di quei servizi d’interesse pubblico, quali tutela idrogeologica, offerta di aree ricreative, miglioramento della qualità del paesaggio, che la tradizionale attività forestale consentiva di ottenere a costi sociali nulli”. Con l’approvazione del documento preliminare, si avvia l’iter che porterà alla formazione del nuovo Piano forestale regionale, che verrà predisposto con la collaborazione della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Perugia. A questo riguardo, si è conclusa la fase preliminare relativa al processo di Valutazione ambientale strategica (“Vas”), che analizza gli impatti diretti e indiretti del Piano e prevede l’elaborazione di un rapporto ambientale”. Sono coinvolti nella predisposizione del Piano e nel procedimento della “Vas” la Regione (con i Servizi “Foreste ed economia montana” e “Rischio idrogeologico, cave e valutazioni ambientali) e gli altri soggetti competenti in materia ambientale (Arpa, Province e Comuni di Perugia e Terni, Anci, Comunità montane, Ente Parco dei Sibillini, enti per la gestione delle aree naturali protette, Ministeri dell’Ambiente e delle Politiche agricole e forestali, Autorità di bacino del Tevere, associazioni di categoria degli agricoltori e delle ditte di utilizzazione boschiva, associazioni per la protezione dell’ambiente). Sono cinque le fasi previste per la redazione del secondo Piano forestale: analisi del contesto, individuazione delle strategie e dei fabbisogni, definizione degli obiettivi di gestione e individuazione delle azioni chiave, predisposizione degli strumenti di attuazione. Attualmente sono in corso di realizzazione le prime due fasi. Dall’analisi del contesto, tra l’altro, emerge che “le principali costituenti dei boschi della regione sono le latifoglie autoctone: i boschi misti mesoxerofili (querceti di roverella e orno-ostrieti) e le cerrete occupano oltre la metà del territorio boscato”. Una “povertà qualitativa” che si ripercuote sui prelievi di masse legnose: “il 97,6 per cento della produzione forestale regionale – si rileva nel documento preliminare del Piano - è costituito da legna da ardere. Le utilizzazioni forestali si concentrano nell’ambito della proprietà privata con produzioni a basso reddito e una distribuzione sul territorio molto polverizzata che causa difficoltà sia a livello della gestione sia di controllo”. In sintesi, analizzando i dati dell’Inventario Forestale Regionale (“Ifr”), “l’Umbria è una Regione povera di boschi ricchi e ricca di boschi poveri”. Con lo scopo di definire le opportunità di sviluppo del settore forestale, che derivano dalla valorizzazione dei punti di forza e dal contenimento dei punti di debolezza alla luce di opportunità e minacce, si stanno individuando strategie e fabbisogni. Predisposta la proposta di Piano, inizierà la fase di consultazione pubblica alla quale potranno partecipare tutti i cittadini. Il documento preliminare è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Umbria n. 38 (Parti I e Ii) del 20 agosto scorso ed è disponibile “on line”, unitamente a tutta la documentazione inerente la procedura di Vas, sul portale della Regione Umbria, all’indirizzo www. Agriforeste. Regione. Umbria. It .  
   
 

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