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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Novembre 2008
 
   
  GIOVANI. VALDEGAMBERI PRESENTA IL MONITORAGGIO DEL PROGETTO REGIONALE ‘EDUCAZIONE ALLA SESSUALITA E ALL’AFFETTIVITA NEI CONSULTORI FAMILIARI’

 
   
  Venezia, 3 novembre 2008 - Quasi trentaseimila ragazzi e ragazze del Veneto, in prevalenza di età compresa tra i 16 e i 18 anni (che sono in Veneto 130. 000), 3. 000 genitori, 1. 440 incontri con 17. 700 partecipanti, 22. 000 tra opuscoli informativi e depliant e oltre 75. 000 contatti on line. Sono alcuni dei numeri contenuti nel report relativo al primo semestre 2008 del progetto regionale “Educazione alla sessualità e all’affettività nei consultori familiari delle aziende Ulss” che viene reso noto dall’assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi. “Il progetto – spiega l’esponente della Giunta veneta – risponde alla norma contenuta nella legge finanziaria regionale per il 2007, che ha istituito un apposito fondo di 480. 000,00 euro per la realizzazione di progetti a carattere formativo ed educativo sulla sessualità e sulle dinamiche socio affettive rivolte agli adolescenti ed agli adulti. Questi progetti sono stati operativamente avviati dalle Aziende Ulss del Veneto per il tramite degli Spazi Adolescenti e Giovani dei Consultori familiari pubblici. I risultati ottenuti sono in linea con le attese, tanto che la Giunta regionale lo scorso 7 ottobre ha approvato su mia proposta la prosecuzione delle attività anche per l’anno 2008/2009, con un analogo stanziamento”. “Il Veneto conta su una rete di 127 consultori gestiti dalle Ulss e 28 da enti privati o del terzo settore, la cui attività è disciplinata dall’atto di indirizzo approvato dalla Giunta regionale l’11 febbraio 2005” spiega Valdegamberi. “Per quanto riguarda la salute degli adolescenti sono stati previsti interventi di carattere educativo e formativo, rivolti anche agli adulti che svolgono a vario titolo una funzione educativa, sulla sessualità, sulle dinamiche delle relazioni affettive e di comunicazione tra i sessi e sulle problematiche del rapporto tra adolescenti ed adulti”. Dal monitoraggio del progetto regionale – redatto dall’Osservatorio regionale Nuove generazioni e famiglia e pubblicati nel portale www. Venetosociale. It alla voce “Giovani” – emerge la capacità del progetto di fare rete con altri servizi socio-sanitari (quali la neuropsichiatria infantile, i servizi età evolutiva, i sert, i dipartimenti per la prevenzione, la pediatria ed i centri per i disturbi alimentari) e con istituzioni quali i comuni, le province e la scuola, quest’ultima territorio privilegiato per lo sviluppo delle attività in questione. Il lavoro con i giovani avviene utilizzando diverse metodologie. Accanto al “brain storming”, ai “role play” e ai “focus group”, che sottintendono attività condotte a contatto diretto dei giovani con gli operatori, sono in crescita i contatti via web e le lezioni multimediali. La prevalenza tra i giovani partecipanti al progetto è di ragazze (sono quasi 20mila, i maschi sono 16mila), forse perché il genere femminile è più “semplice” da agganciare rispetto a quello maschile su temi legati all’affettività e alla sessualità. .  
   
 

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