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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Novembre 2008
 
   
  FORMAZIONE PROFESSIONALE ALTO APPRENDISTATO E STRATEGIA EUROPEA: LA SPERIMENTAZIONE PIEMONTESE A CONFRONTO CON L´ESPERIENZA DI 12 PAESI EUROPEI

 
   
  Torino, 31 ottobre 2008 - Si è concluso il 31 ottobre , presso il Circolo dei lettori a Torino, il seminario dedicato all’alto apprendistato e alla strategia europea per l’occupazione. L’incontro ha permesso di far conoscere i risultati della sperimentazione piemontese a 12 stati membri dell’unione europea: Cipro, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Olanda, Polonia, Svezia e Inghilterra. L’incontro ha sollevato diversi aspetti dell’efficacia dell’alto apprendistato, una nuova forma di apprendistato, che consente ai giovani tra i 18 e 29 anni l’acquisizione di diplomi, lauree o titoli di alta formazione. I dati più recenti sulla gioventù e l´occupazione nell´Unione europea mostrano che la situazione dei giovani (di età compresa tra 15-24 anni) sul mercato del lavoro rimane difficile. Il passo fondamentale per i giovani è il passaggio da istituti di istruzione al mercato del lavoro, emerge quindi una particolare necessità di politiche comuni che si concentrino sui problemi legati alla transizione dalla scuola al lavoro. L´occupazione giovanile è spesso caratterizzata da forme precarie di occupazione, il termine per raggiungere la stabilità del mercato del lavoro è piuttosto lungo e salari sono più bassi rispetto agli adulti occupati in simili posti di lavoro. L´importanza di occupazione giovanile è stata riconosciuta al più alto livello politico: il Consiglio europeo ha infatti adottato già nel 2005, il Patto europeo per la gioventù. Attraverso lo scambio di informazioni sull’esperienza avviata in Piemonte e le esperienze negli Stati membri, i delegati dei 12 paesi europei ospiti, hanno elaborato linee d´azione comuni in tre settori: occupazione, integrazione e promozione sociale; istruzione, formazione e mobilità; la riconciliazione della vita lavorativa e vita familiare. I dati della sperimentazione realizzata in Piemonte confermano un significativo interesse a questa tipologia contrattuale sia nella grande impresa sia nel tessuto delle piccole e medie imprese. La sperimentazione ha coinvolto nella nostra regione circa 230 apprendisti assunti in 100 imprese piemontesi e si sono realizzati 16 Master Universitari di primo e secondo livello e 1 corso di laurea specialistica. In generale si può dire che hanno aderito alla sperimentazione principalmente aziende di grosse dimensioni: il 71 % del campione ha più di 50 dipendenti; le imprese che ne hanno più di 250 rappresentano il 42% del totale. Se consideriamo il settore di appartenenza, più della metà del campione (55%) è costituito da aziende che offrono servizi alle imprese. Due terzi di queste lavorano nel settore Ict (Information and Comunication Tecnology), mentre un terzo offre servizi amministrativi e finanziari. Più di un terzo del campione (31,1%) è costituito da aziende che lavorano nel settore metalmeccanico, prevalentemente nell’ambito dell’automotive e dei trasporti in genere. La restante parte delle imprese (13,3%) offre servizi alle persone: si tratta per la maggior parte dei casi di imprese socio sanitarie (case di cura e di riposo). Si prevede che in questo percorso, possano essere coinvolti ogni anno circa 1. 000 giovani apprendisti. “La giornata di oggi - ha sottolineato l’assessore all’Istruzione e Formazione professionale Gianna Pentenero - è di estrema importanza in quanto ha consentito un approfondito confronto tra stati e regioni europee sulle esperienze ad oggi maturate. La nostra amministrazione ha scommesso in questa filiera formativa e ritiene strategico ragionare su di un suo sviluppo internazionale della nostra sperimentazione. L’alta formazione in apprendistato rappresenta un modello sostenibile, efficiente ed efficace, una tipologia contrattuale in grado di creare una nuova opportunità per il completamento degli studi, in particolare per quei giovani che li hanno interrotti precocemente per entrare nel mondo del lavoro. Nella sua veste a regime - conclude l’assessore - questo strumento deve consentire, mediante l’innalzamento dei livelli di scolarità, un maggiore contrasto agli elevati tassi regionali di insuccesso e dispersione nella scuola secondaria e nell’università, affinché gli obiettivi fissati dalla strategia europea di Lisbona possano essere più facilmente perseguiti”. .  
   
 

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