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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Novembre 2008
 
   
  PRESENTATO UNO STUDIO VENETO SULLE ACQUE SOTTERRANEE.

 
   
  Legnaro (Padova), 3 novembre 2008 - “Le acque sotterranee della pianura veneta” è il titolo di uno studio che l’Arpav ha realizzato su incarico della Regione nell’ambito del progetto Sampas –Sistema Attrezzato di Monitoraggio per la Protezione delle Acque Sotterranee. La pubblicazione è stata presentata il 31 ottobre presso la sede di Veneto Agricoltura nell’ex Corte Benedettina a Legnaro, presente l’assessore all’Ambiente della Regione del Veneto, Giancarlo Conta. Obiettivo principale dello studio è quello di fornire alle varie amministrazioni pubbliche, ai professionisti di settore e ai cittadini un supporto specifico ed omogeneo in materia di idrogeologia della pianura veneta, da utilizzare nell’ambito di relazioni geologiche, studi di impatto ambientale, bonifiche. “Credo – ha sottolineato l’assessore Conta aprendo il suo intervento – che il problema acqua abbia finalmente preso la giusta valenza non solo tra gli studiosi ma anche tra i cittadini in genere e che si stia affermando, in particolare, il concetto che l’acqua è un bene prezioso, ma non infinito. Sono argomenti delicati – ha poi precisato – sui quali bisogna fare attenzione per non creare inutili e pericolosi allarmismi, soprattutto se non supportati da dati tecnici e scientifici”. Riferendosi poi al tema del convegno, Conta ha ribadito che la riserva d’acqua sotterranea del territorio veneto rappresenta un patrimonio prezioso, tra i più importanti a livello comunitario che consente l’alimentazione di quasi tutti gli acquedotti pubblici regionali, il funzionamento di numerose industrie e l’irrigazione di soccorso di estese aree coltivate. “Nel territorio veneto – ha aggiunto – le opere acquedottistiche che attingono alle acque sotterranee superano di gran lunga, per numero e portata, quelle che prelevano acqua superficiale: le sorgenti e i pozzi rappresentano circa il 98% del totale delle prese e circa il 90% del totale in volume”. L’assessore ha poi ricordato che la Regione ha promosso, con il progetto Sampas, la realizzazione di una serie di azioni coordinate tra cui spicca l’implementazione della rete di monitoraggio qualitativa e quantitativa delle falde della pianura e che è in fase di approvazione in Consiglio il Piano di Tutela delle Acque, che costituisce il principale strumento di tutela dell’intero sistema idrico regionale. “Uno degli obiettivi che la Regione si è posta – ha informato – è quello di consentire a tutti i veneti di bere acqua buona. Per fare questo stiamo ristrutturando il sistema acquedottistico regionale, per collegare le aree che non hanno sufficienti risorse idriche con le risorgive, in particolare dell’alta e media pianura veneta e per ridurre in modo sostanziale le perdite sulla rete, che oggi toccano medie del 30 – 40%. Abbiamo già avviato opere per circa 600 milioni di euro – ha concluso Conta – ma in questa nostra azione dobbiamo scontrarci con i vari e diversi campanilismi di chi considera l’acqua un bene esclusivo, quando sembra perfino superfluo ricordare che contrariamente è una ricchezza di tutti”. .  
   
 

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