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Notiziario Marketpress di
Martedì 04 Novembre 2008 |
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SARÀ INTITOLATO A GIOVANNI CAPNIST, IL CENTRO STUDI VENETO DELL’ AIC, ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA.
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Lo ha deciso il Consiglio di presidenza dell’Accademia stessa riunitosi a Napoli lo scorso 26 ottobre: decisione maturata in seguito alla richiesta del prof. Ulderico Bernardi (accademico trevigiano presidente del Centro Studi Veneto, nonché membro del Centro Studi Nazionale “Franco Marenghi”) e alla proposta del coordinatore territoriale veneto Beppo Zoppelli (che è anche delegato dell’Aic di Treviso, nonché consultore nazionale dell´Accademia). E’, insomma, un tributo che parte da Treviso, quello che l’Aic porge alla memoria di Giovanni Capnist, accademico vicentino dal 1960, dapprima Delegato a Vicenza poi Presidente dell’Aic dal 1996 al 2001, quando dovette lasciare l’incarico per motivi di salute, quindi Delegato onorario vicentino fino al 2007, anno della sua scomparsa. Indimenticabili, durante la sua vivace presidenza, i numerosi convegni organizzati e le numerose presentazioni di libri sulla cultura della cucina effettuate in Italia e all’estero. L’accademia Italiana della Cucina onora così la figura e l’opera di un profondo e colto conoscitore della civiltà della tavola veneta che ha, tra l’altro, dato alle stampe per l’editore Muzzio libri quali "I dolci del Veneto", "I funghi nella cucina veneta", "La cucina polesana", "La cucina veronese". E a nessuno più che a Capnist poteva essere intitolato un organo come il Centro Studi, che rappresenta l’osservatorio attraverso il quale l’Accademia scruta osserva, registra, elabora e lavora su ciò che il panorama della cultura italiana, non solo gastronomica, presenta… proprio come l’indimenticabile conte Capnist ha fatto per tutta una vita. Compito del Centro Studi veneto “Giovanni Capnist” sarà, così come per gli altri centri studi locali, cogliere nuove tendenze e/o fotografare il panorama gastronomico di un determinato momento, per approfondirne le evoluzioni rispetto al passato ed avanzare previsioni e suggerimenti per il futuro, mettendo a fuoco le opportunità da cogliere per mantenere in vita importanti tradizioni o per garantire della sicurezza alimentare, rilevando i rischi di estinzione che alcuni prodotti tipici corrono in funzione di nuove normative o di falsificazioni e contraffazioni. Un compito tanto importante quanto multiforme, che proprio per questo ha bisogno di una sempre più capillare presenza nei diversi territori (geografici, ma anche culturali e – perché no – generazionali) d’Italia e non solo, dal momento che l’Accademia Italiana della Cucina è presente in oltre trenta Paesi sparsi nei cinque continenti. Compito che sarà illustrato ed approfondito il 22 novembre prossimo a Treviso, dove si riuniranno tutti i Delegati delle diverse delegazioni venete per disegnare i prossimi futuri impegni ed obiettivi dell’Accademia che, va ricordato, nel 2003 è stata riconosciuta Istituzione Culturale della Repubblica Italiana. . |
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