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Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Novembre 2008 |
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A PESCARA UN ELISUPERFICI
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Pescara 4 novembre 08 Il progetto, presentato, è la risposta all’esigenza, individuata dal Porto Turistico “Marina di Pescara”, di dotare la struttura portuale di un nuovo servizio rappresentato da uno spazio polifunzionale con annesse strutture per atterraggio, decollo e sosta di elicotteri. Con tale intervento l´Amministrazione del Porto si propone di elevare da una parte la dotazione del trasporto sia pubblico che privato, anche a fini turistici, dall’altra la dotazione del servizio di protezione civile e del servizio di assistenza al cittadino sia a terra che in mare. L’idea si collega più in generale alle finalità, da sempre perseguite dalla Camera di Commercio di Pescara, socio unico del “Marina”, che intende contribuire ad ampliare la dotazione di servizi all’interno del territorio provinciale, regionale e, nella fattispecie, extra-regionale. La posizione individuata per la realizzazione, lungo il molo di sottoflutto meridionale del porto, risulta strategica in quanto consente facili e rapidi collegamenti, del centro città di Pescara, sia verso il fronte Adriatico sia verso quello Tirrenico; prende corpo da uno studio dell’intera area che comprende il porto canale, lo svincolo dell’asse attrezzato, il Porto Turistico, la viabilità della riviera, compreso il nuovo intervento del “ponte del mare”, e le caratteristiche ambientali. Il sito scelto risulta essere ottimale anche rispetto ad una sua organizzazione funzionale che prevede, oltretutto, una sua indipendenza con l’utenza portuale pur rimanendo inscindibilmente connesso con essa. Dallo stesso studio ambientale discende la scelta progettuale che, nell´intento di richiamarsi alla tradizione locale, è stata dettata dall’osservazione critica e dall´evoluzione ideogrammatica, del “trabocco” come manufatto umano che sintetizza , passando dal piano formale a quello funzionale, tutta la serie delle caratteristiche ritenute necessarie e strategiche per la presente progettazione. La caratteristica principale di questo tipo di costruzione e data dalla strutturazione leggera e poco invasiva che porta con se tutta una serie di qualità certamente positive nella relazione che l’uomo instaura con l’oggetto architettonico e lo stesso con l’ambiente. Le più importanti sono la permeabilità visiva, data dal distacco dal suolo, l’idea di continuità col sistema naturale, data dall’effetto di dissolvenza del corpo architettonico verso il mare e verso terra e l’ecocompatibilità di una struttura “poggiata” su elementi puntuali, realizzata in gran parte “a secco”. Dal punto di vista formale l’edificio tiene conto di due aspetti fondamentali e complementari: quello legato alla componente “organica” del sito e quello legato alla già richiamata tradizione locale. La componente “organica” tiene conto del rispetto della serie dei rapporti che il corpo di fabbrica instaura con l’ambiente preesistente. Nel nostro caso viene preso in considerazione l’andamento orografico della zona costiera, costituito da un sistema collinare in declivio verso il mare; rispetto a questo sistema naturale la strategia di intervento ha mirato a creare un dialogo con il sito attraverso una contropendenza sviluppata a mare che ha il fine di evitare la presenza di una costruzione “barriera” rispetto a quelli che sono i caratteri percettivi che mettono in relazione l’utenza con quest’area. L’aspetto funzionale della proposta in uno con l’aspetto formale tiene conto di quelli che sono gli elementi fondamentali della scelta: la contropendenza viene assicurata da una rampa che rappresenta idealmente anche il collegamento tra l’elisuperficie, soprelevata, e la viabilità ordinaria; nello specifico tale collegamento è assicurato dallo sbocco su un’area di parcheggio collegata con la viabilità di lungomare, a doppia carreggiata; ma la rampa è anche ciò che consente la possibilità di utilizzare il volume sottostante, per funzioni, con quelle caratteristiche che assicureranno l’aspetto formale e di compatibilità ambientale di cui in precedenza. . |
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