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Notiziario Marketpress di
Martedì 04 Novembre 2008 |
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IL VERO FEDERALISMO SCOLASTICO LO PORTANO AVANTI GLI ENTI LOCALI, ASCOLTANDO LE ESIGENZE DEL TERRITORIO
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Torino, 4 novembre 2008 - “In materia di formazione scolastica e professionale, le Province sono oggi i soggetti in grado di dialogare al meglio con il territorio e di capirne le esigenze. In una fase di intenso dibattito sul destino della scuola italiana, noi siamo il soggetto maggiormente in grado di orientare la programmazione dell’offerta formativa, in quanto siamo più vicini alle comunità locali”: lo ha affermato il 29 ottobre il Presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, chiudendo i lavori del convegno durante il quale sono stati illustrati i risultati generali dell’indagine sui fabbisogni di competenze professionali delle imprese piemontesi in 19 settori. L’indagine, presentata presso la nuova sede della Provincia, in corso Inghilterra, è stata commissionata dalla Provincia di Torino nell’ambito del Progetto Rif (Rete Indagine Fabbisogni) promosso insieme alla Regione Piemonte e alle altre Province piemontesi. Dai dati raccolti emerge, ad esempio, una difficoltà delle imprese del settore turistico a reperire sufficiente personale formato negli Istituti alberghieri: un fabbisogno al quale si dovrà dare risposte in sede di programmazione scolastica negli anni futuri. “Di fatto, - ha sottolineato Saitta – in tema di programmazione scolastica le Province sono divenute il punto di riferimento dei propri territori, mentre il Ministero viene talora percepito come un’entità che ha un approccio esclusivamente burocratico. Noi invece stiamo sperimentando un modello di ‘scuola del territorio’, che si contrappone alle tendenze alla omogeneizzazione nazionale e all’appiattimento su di un modello unico”. “Non so se questo sia definibile come federalismo, - ha concluso il Presidente della Provincia di Torino – ma noi siamo impegnati ad intervenire costantemente con azioni di concertazione, in alternativa a chi immagina di poter governare il sistema dal centro, tagliando le risorse ed il legame della scuola con il territorio”. . |
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