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Notiziario Marketpress di
Martedì 04 Novembre 2008 |
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SANDRI INAUGURA TERAPIA INTENSIVA A BUSSOLENGO (VR). “IL PUBBLICO CRESCE NELL’ULSS 22, CONFERMO STRATEGIA REGIONALE SU DUE POLI OSPEDALIERI”. POCHI MINUTI DOPO LA CERIMONIA IL PRIMO RICOVERO
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Bussolengo (Verona), 4 novembre 2008 - Da oggi, le strutture ospedaliere pubbliche dell’Ulss 22 di Bussolengo dispongono di un nuovo, importante elemento di modernità: si tratta del Servizio di Terapia Intensiva, attivato presso l’Ospedale Orlandi e inaugurato ieri dall’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Sandro Sandri, alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Bussolengo Alviano Mazzi e del direttore generale dell’Ulss Alessandro Dall’ora. La struttura, dotata di 6 posti letto e di tecnologie elettromedicali di assoluta avanguardia, è stata realizzata con il contributo di 1 milione di euro da parte della Fondazione Cariverona e con un importante sforzo della Regione che, come ha ricordato Sandri, “ha consentito le non facili assunzioni in deroga del personale necessario e dato il via libera agli interventi finanziari ed operativi dell’Ulss 22”. “Si tratta – ha sottolineato Sandri – di un servizio fondamentale perché un ospedale possa dirsi al passo coi tempi e l’investimento fatto all’Orlandi è la migliore dimostrazione che in questa Ulss la parte pubblica cresce e si rinnova secondo quando previsto dalle delibere regionali. Voglio anche confermare qui – ha aggiunto l’assessore – la scelta della Regione di una organizzazione ospedaliera basata su due poli: Bussolengo e Villafranca”. Il servizio di terapia intensiva, con 6 posti letto, 6 medici e 12 infermieri ha iniziato subito la sua attività: poco dopo il termine della cerimonia, il primo paziente è stato ricoverato nella struttura. Questa nuova offerta sanitaria consentirà un notevole balzo in avanti del livello di cura ed assistenza, assicurerà una migliore protezione dei pazienti critici ricoverati nelle Unità Operative degli Ospedali dell’area, eviterà trasferimenti verso altre rianimazioni e determinerà una importante crescita anche delle competenze professionali degli operatori, sviluppando una vera e propria nuova cultura sanitaria. . |
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