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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Novembre 2008
 
   
  ACCIDENT RESEARCH CENTRE DELLA MONASH UNIVERSITY PRATO CAPITALE DELLA RICERCA CONTRO GLI INFORTUNI

 
   
  Firenze, 5 novembre 2008 - Inaugurato a Prato, nella sede della Monash University, il Centro europeo di ricerca sugli incidenti (“Accident Research Centre Muarc”): una delle quattro sedi al mondo (le altre sono a Kuala Lumpur, Johannesburg, Melbourne) promosse da questa università australiana (la più grande del paese, il cui motto, “Ancora Imparo”, deriva da una frase di Michelangelo e che dal 2001 è presente, con una sua sede e con attività in varie discipline, nella città toscana). In Australia il Muarc, con specifica attenzione per gli infortuni derivanti da incidenti automobilistici, è da circa 20 anni all’avanguardia nella ricerca sulla prevenzione degli infortuni. Alla presenza dell’ambasciatore d’Australia in Italia, signora Amanda Vanstone (che ha sottolineato come questa attività possa contribuire a «promuovere i già ot timi rapporti bilaterali fra Italia e Australia»), e delle autorità cittadine, fra cui il sindaco Marco Romagnoli, la targa ufficiale del Muarc, fino ad allora coperta da un drappo nero, è stata liberata – al piano terreno di Palazzo Vaj, sede pratese della Monash - da Claudio Martini, presidente della Regione Toscana. Ricordando una sua recente missione istituzionale in Australia dove ha avuto modo di visitare la sede centrale della Monash University «apprezzandone la forte sensibilità sociale», Martini ha sottolineato «la grande importanza della ricerca scientifica e accademica in un settore decisamente trasversale com’è quello della sicurezza. Un settore che oggi intercetta una delle domande forti nelle popolazioni perché riguarda molti campi della nostra esistenza, dalle strade ai cantieri, dalle abitazioni agli ospedali. Siamo davvero orgogliosi – ha concluso Martini – che sia proprio la terra toscana a fornire un contributo, in termini di ricerca sulla prevenzione, rispetto a temi così sentiti dai cittadini». Prendendo spunto dall’intervento dell’ambasciatore Vanstone che si era soffermata sui concreti risultati del Muarc nella prevenzione degli incidenti automobilistici e sui contatti fra l’università australiana e i più importanti marchi automobilistici mondiali per studiare adeguate sinergie di prevenzione, Claudio Martini ha invitato ad «allargare il campo della ricerca alla frontiera degli incidenti sui luoghi di lavoro». Coordinati da Annamaria Pagliaro, direttore della Monash di Prato, sono intervenuti Rod Mcclure, direttore generale di Muarc (organismo che nel 2005 ha ricevuto, per le sue ricerche, un importante riconoscimento dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) e Brian Fildes, direttore del Centro pratese. Parlando degli incidenti automobilistici in una dimensione europea, Fildes ha accennato ad almeno 40 mila morti ogni anno e a mezzo milione di feriti («un’autentica epidemia davanti alla quale è necessario potenziare e affinare gli strumenti della ricerca in una dimensione internazionale puntando sulla prevenzione»). Ed è proprio partendo dagli incidenti automobilistici, per puntare sulla prevenzione in tutte le altre aree di infortuni (non ultimi i luoghi dove si svolgono attività sportive), che Prato ospiterà studenti e laureati da tutto il mondo per ricerche, seminari, laboratori capaci anche di sensibilizzare il grande pubblico perché – come è stato ripetuto – «la sicurezza è un problema che riguarda tutti». Gli studi condotti, a Melbourne, dal Centro specializzato di Monash University hanno, ad esempio, dimostrato che la rigorosa applicazione dei limiti di velocità insieme ai programmi di sensibilizzazione delle popolazio ni, compresa l’educazione contro gli abusi di sostanze alcoliche, si rivelano molto efficaci per ridurre l’eccesso di velocità che è la causa maggiore dell’ecatombe sulle strade di tutto il mondo. Abbassare la velocità del 10% - sempre secondo gli studi australiani di Monash University – potrebbe ridurre del 40% le morti dovute a incidenti stradali. .  
   
 

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