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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Novembre 2008
 
   
  MAURIZIO BOTTONI PICTURA MILANO 13 NOVEMBRE 2008 – 3 GENNAIO 2009

 
   
   Milano, 5 novembre 2008 - Forse può sembrare banale riferirsi all’universo poetico di un pittore semplicemente citando la sua arte, ma nel caso di Maurizio Bottoni (Milano, 1950) non è così. Il comune denominatore di tutte le sue opere, infatti, è proprio l’amore per la pittura, arte principe nel passato, ma che dal secolo scorso è stata spesso trascurata e sottovalutata. Una passione per il “mestiere pittorico” nata e sviluppata con l’osservazione dei grandi del passato e dallo studio degli antichi trattati, dai quali ha appreso tecniche e procedimenti, dalla preparazione artigianale della tavola a quella dei colori, e che l’ha guidato negli anni facendogli perseguire il suo ideale pittorico, noncurante delle mode e delle correnti artistiche passeggere. Un atteggiamento, che può essere interprato come anacronistico, ma che, invece, riflette la visione di chi, consapevole della grande importanza della tradizione pittorica, si dedica a questa per perpetrarla, temendo la sua lenta degenerazione e scomparsa. Una maniera che sembra cantare un elogio della “lentezza”, della perfezione nell’esecuzione, riservando per ogni elemento ritratto la massima cura, non importa che si tratti di un fiore o di un bicchiere di vino, l’importante è rappresentarlo nella sua interezza, nella sua essenza. Nascono così nature morte di frutti o fiori, paesaggi boschivi, e vanitas, in cui campeggiano teschi o corone di spine, immagini intense e drammatiche, che racchiudono forse più di ogni altre il sentimento profondo dell’autore sul mondo circostante. Maurizio Bottoni (Milano, 1950) ha vissuto la sua infanzia nella campagna attorno a Bergamo, con i nonni materni, a contatto con una cultura contadina. Frequenta il liceo e l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, che però abbandona non sentendosi soddisfatto del tipo di lezioni impartitegli e preferisce continuare la sua formazione da autodidatta viaggiando per l’Italia e l’Europa per osservare e studiare, tra musei e biblioteche, le opere degli antichi maestri, dai quali apprende le tecniche di preparazione artigianali delle tavole e dei colori. Già a sedici anni si guadagna da vivere con la pittura, vendendo piccoli quadretti, e frequenta lo studio di De Chirico e Annigoni. La passione per la natura lo spinge a passare molto tempo nelle montagne dell’alta valle bergamasca osservando da vicino quelli che saranno i soggetti dei suoi quadri. Dipinge, infatti, piante e fiori con la precisione di un botanico e piccoli animali, ed uccelli con l’occhio di un esperto. Nel 1989 si avvicina anche all’incisione, all’acquaforte ed al bulino, allestendo nel suo studio un vero e proprio laboratorio di stampa. Nelle sue nature morte particolari di frutti, fiori o stoviglie emergono dall’ombra, investiti da un fascio di luce che ne fa risaltare i colori rendendoli più caldi e squillanti. I contrasti cromatici sono accentuati dallo sfondo nero, piatto contro il quale sono posti i soggetti. I frutti vengono ritratti mentre restano sospesi nel vuoto attaccati ad una corda o su tavole imbandite accanto a bicchieri, formaggi e coltelli, abilmente ritratti in scorcio. Con lo stesso amore per il dettaglio Bottoni raffigura paesaggi boschivi, dove tra alberi secolari si intravedono case seminascoste dalle fronde o minuscoli personaggi che si aggirano per quei luoghi misteriosi e magici. F O R N I Galleria D’arte Milano 13 Novembre 2008 – 3 Gennaio 2009 .  
   
 

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