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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Novembre 2008
 
   
  BENZINA,FORMIGONI: PROPOSTA SALVASCONTO AL GOVERNO

 
   
   Milano, 5 novembre 2008 - Attribuire alla Lombardia una quota aggiuntiva di compartecipazione all´Iva per poter sopportare l´onore finanziario dei rimborsi per la vendita a prezzi ridotti della benzina nelle aree di confine con la Svizzera; adeguare lo sconto medio praticato alla pompa nelle stesse zone in modo da tenere il prezzo finale costantemente allineato a quello della Svizzera. Sono questi i punti fondamentali delle proposte presentate da Regione Lombardia al Ministero dell´Economia, per consentire di mantenere in vita il provvedimento con cui a partire dall´ 1 luglio 2000, in 244 Comuni delle province di Como (115), Varese (93), Sondrio (33), Milano (2) e Brescia (1) sono stati garantiti sconti (0,18 e 0,10 euro a seconda della distanza dal confine) sulla vendita di benzina ai residenti possessori di una apposita Carta (circa 450 mila quelle attualmente attive) in 248 impianti di rifornimento. L´iniziativa è stata presentata oggi dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, insieme all´assessore regionale alle Risorse, Finanze e Rapporti istituzionali, Romano Colozzi. "Le misure proposte da Regione Lombardia - ha detto il presidente Formigoni - si rendono necessarie per poter garantire la prosecuzione di questo provvedimento, attualmente non più sostenibile da un punto di vista finanziario. Si stima infatti in oltre 20 milioni di euro per il 2009 il costo che Regione Lombardia dovrebbe sopportare interamente sul proprio bilancio per poter mantenere l´attuale sistema". "Il drastico calo dei rifornimenti di benzina - ha aggiunto l´assessore Colozzi - dovuto tra le altre cose al rafforzamento dell´euro, alla maggiore diffusione del gasolio, al minor consumo di benzina delle auto e agli sconti attuati anche oltre confine, ha avuto come conseguenza il fatto che questo provvedimento non è più in grado di autofinanziarsi". "Si tratta in sostanza - ha detto ancora il presidente - di salvaguardare il principio con cui il provvedimento è nato nel 1999 e cioè consentire di far tornare in Italia l´acquisto di benzina senza penalizzare il bilancio della Regione, anzi con un vantaggio per tutti". Secondo le regole oggi in vigore infatti, Regione Lombardia può trattenere i 9/10 dell´accisa sulle maggiori vendite di benzina rispetto all´anno precedente di introduzione dello sconto e cioè il 1999, finanziando con questi soldi i rimborsi. Nel 1999, nelle zone interessate, sono stati venduti circa 248 milioni di litri di benzina, numero sensibilmente cresciuto negli anni successivi (381 milioni di litri nel 2002 ad esempio); nel 2007 invece sono stati venduti circa 264 milioni di litri e la tendenza va verso un ulteriore calo. La proposta consiste dunque nell´attribuire alla Regione una quota aggiuntiva di compartecipazione all´Iva pari all´entità dei rimborsi per i litri di benzina a prezzo scontato venduti. Lo sconto per ogni litro sarebbe, come detto, variabile, regolato sul prezzo praticato in Svizzera (mentre non è ammesso uno sconto che generi un prezzo inferiore). Se questo sconto fosse introdotto oggi, sarebbe mediamente di 0,22 euro a fronte dello sconto medio di 0,15 euro attualmente praticato. Con questo nuovo sistema, si fanno previsioni di 175 milioni di litri di benzina a prezzo scontato, a fronte dei 140 milioni attuali. "Sono molto fiducioso - ha commentato il presidente Formigoni - in una risposta positiva da parte del Ministero delle Finanze. La nostra è una proposta ragionevole che conviene a tutti: ai cittadini, ai gestori degli impianti di distribuzione del carburante e allo Stato". Secondo il presidente Formigoni il Parlamento italiano, in occasione della discussione della prima legge su materie economico finanziarie o comunque attinenti, può recepire la proposta di legge lombarda consentendone l´applicazione. Secondo le stime dei tecnici di Regione Lombardia, nel caso in cui venisse mantenuto l´attuale sistema le entrate a favore dello Stato attraverso le tasse sulla benzina sarebbero di 105 milioni di euro, a fronte però di un costo di oltre 20 milioni interamente a carico di Regione Lombardia e come tale non sostenibile. Se invece non venissero più praticati sconti nelle zone di confine, le entrate a favore dello Stato si ridurrebbero sensibilmente, a causa dell´emigrazione dei consumi, attestandosi a 45 milioni di euro. Invece l´introduzione del nuovo sistema proposto da Regione Lombardia - con un venduto ipotetico di 175 milioni di litri scontati di 0,22 euro - garantirebbe entrate per quasi 93 milioni di euro. In questo modo lo Stato continuerebbe ad avere cospicue entrate, la Regione farebbe un´operazione a costo zero e i cittadini avrebbero uno sconto considerevole. Senza dimenticare la salvaguardia delle attività economiche e dei posti di lavoro. .  
   
 

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