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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Novembre 2008
 
   
  AGRICOLTURA: LA RIFORMA DELLA PAC NON FAVORISCE LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE DEL SETTORE

 
   
  L’health Check della Pac, che sarà approvata a Bruxelles il prossimo 19 novembre, non sembra favorire la competitività delle imprese agricole. Almeno quelle zootecniche da latte. È quanto emerso dall’intervento Nomisma tenuto al convegno Anga presso la 63esima Fiera del bovino da latte di Cremona. Il percorso di verifica intermedia sullo stato di salute della Pac – la cosiddetta Health Check – iniziato con una comunicazione della Commissione Europea nel 2007 – alla quale ha fatto poi seguito una proposta di articolato legislativo nel maggio 2008 - si concluderà con l’accordo in sede di consiglio dei ministri agricoli a Bruxelles il prossimo 19 novembre. Si tratta di una verifica che in realtà apporta sostanziali modifiche nell’impianto che regola la politica agricola comune e, di riflesso, il sistema agroalimentare europeo, prevedendo infatti rilevanti cambiamenti nel sistema degli aiuti diretti alle aziende, nei meccanismi di intervento dei mercati e nelle politiche di sviluppo rurale. E che, alla fine dei conti, non sembra favorire la competitività delle imprese agricole. Almeno quelle zootecniche da latte. Le modifiche avanzate dalla Commissione Europea nella proposta di riforma della Pac, se approvate integralmente, potrebbero infatti seriamente pregiudicare la continuità futura delle aziende zootecniche da latte. A partire dalla regionalizzazione degli aiuti che, oltre a ridurre significativamente il premio unico accoppiato di tali imprese, rischia di ingessare il mercato fondiario fino al 2010, in una fase nella quale, per il rispetto della direttiva nitrati, risulta cruciale per le aziende zootecniche disporre di ulteriore superficie agricola. Così come l’eliminazione dell’intervento comunitario per il burro e il latte scremato in polvere: uno strumento principalmente utilizzato dai grandi produttori di latte del Nord Europa che, trovandosi quindi alla ricerca di nuovi sbocchi di mercato, saranno indotti a trasformare in formaggio gran parte del loro latte. Prodotti derivati che, anche indirettamente, si metteranno in competizione con le nostre produzioni casearie. .  
   
 

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