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Notiziario Marketpress di
Giovedì 06 Novembre 2008 |
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2009: L´ANNO DEI BALCANI OCCIDENTALI
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Bruxelles, 6 novembre 2008 - La Commissione ha adottato ieri il documento di strategia annuale sulla politica dell´Ue in materia di allargamento che illustra il ruolo svolto da questo ambito politico nel perseguimento degli interessi strategici dell´Unione per la stabilità, la sicurezza e la prevenzione dei conflitti. Il documento della Commissione passa inoltre in rassegna i progressi realizzati nell´ultimo anno dai paesi dei Balcani occidentali e dalla Turchia, individuando le sfide all´orizzonte. Il processo di avanzamento dei paesi della regione verso l´adesione all´Ue può essere accelerato, sempre che risultino soddisfatte le necessarie condizioni. La Croazia potrà entrare nella fase finale dei negoziati di adesione entro la fine del 2009 se riuscirà a rispettare queste condizioni. Quanto alla Turchia, i negoziati di adesione proseguiranno di pari passo con l´andamento del processo di riforma nel paese. Oltre a favorire gli interessi strategici dell´Ue in termini di stabilità, sicurezza e prevenzione dei conflitti, l´allargamento ha contribuito ad aumentare la prosperità e le opportunità di crescita, a migliorare i contatti con rotte energetiche e di trasporto di capitale importanza e a conferire all´Ue un peso maggiore sulla scena mondiale. L´attuazione coerente della politica di allargamento è un fattore quanto mai importante tenuto conto dei problemi di stabilità insorti ad est dell´Unione. Attualmente il programma di allargamento riguarda i Balcani occidentali e la Turchia. Nel presentare le relazioni, il commissario per l´allargamento Olli Rehn ha dichiarato: "La road map che viene presentata oggi per la Croazia è uno strumento, indicativo e sottoposto a condizioni, inteso soprattutto a spronare ulteriormente il paese lungo la strada delle riforme. Il successo è legato alla capacità della Croazia di soddisfare le condizioni dell´adesione all´Ue. È possibile che il calendario indicativo debba essere modificato alla luce dei progressi compiuti dal paese. In questo momento tutto dipende dalla Croazia. La Commissione seguirà con attenzione lo stato di adempimento delle condizioni. " "Mi compiaccio per i passi avanti compiuti dai paesi dei Balcani occidentali. Il processo di avanzamento di questi paesi verso l´adesione all´Ue può essere accelerato, sempre che risultino soddisfatte le necessarie condizioni. I paesi candidati potenziali che dimostrano di essere pronti potranno vedersi riconoscere lo status di candidati. Intendiamo inoltre approntare uno studio di fattibilità per preparare il futuro europeo del Kosovo[1]. " "La Turchia riveste un´importanza strategica capitale per l´Ue e mi felicito per il ruolo costruttivo da essa svolto nella crisi del Caucaso. Sul fronte interno, nel 2008 il paese si è confrontato con forti tensioni politiche ma è giunto ora il momento di rilanciare lo sforzo riformatore. I negoziati di adesione con la Turchia proseguiranno di pari passo con gli sviluppi del processo di riforma nel paese. " L´ex Repubblica iugoslava di Macedonia, che ha conseguito notevoli risultati per quanto riguarda la riforma del settore giudiziario e l´adempimento degli obblighi derivanti dall´accordo di stabilizzazione e associazione, continua a consolidare la democrazia multietnica in linea con l´accordo di Ohrid. Tuttavia, il paese, che necessita elezioni libere e democratiche, è chiamato a migliorare il dialogo politico fra i principali partiti e interlocutori politici. Si riscontrano alcuni successi anche sul versante della lotta alla corruzione, della riforma della funzione pubblica, del miglioramento del clima commerciale e della politica occupazionale. Tuttavia, è necessario ulteriore impegno. La Commissione continuerà a seguire da vicino i progressi compiuti in questi settori. In Albania, Montenegro e Bosnia-erzegovina, procede l´attuazione degli accordi interinali e vengono compiuti progressi nei principali ambiti di riforma. Questi paesi devono ancora impegnarsi per consolidare lo Stato di diritto e per potenziare la capacità esecutiva. In particolare, l´Albania dovrà provvedere all´adeguata preparazione e al corretto svolgimento delle elezioni politiche del 2009. Il Montenegro dovrà continuare con determinazione la riforma del settore giudiziario. In Bosnia-erzegovina occorre raggiungere il consenso politico necessario per realizzare le riforme, soprattutto affinché il paese assuma une maggiore titolarità del proprio governo. La Serbia dovrà continuare i progressi fin qui conseguiti collaborando pienamente con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia e realizzando concreti passi avanti nei maggiori ambiti di riforma connessi allo Stato di diritto e all´economia. Se queste condizioni risulteranno soddisfatte, il paese potrebbe ottenere lo status di candidato nel 2009. Il Kosovo si inserisce nella prospettiva europea dei paesi dei Balcani occidentali. Nell´insieme il paese ha mantenuto la propria stabilità. Ma l´integrazione europea del Kosovo è ancora agli albori in molti settori. Nell´autunno 2009, la Commissione presenterà uno studio di fattibilità per valutare come conseguire progressi nello sviluppo politico e socioeconomico del paese e per esaminare in che modo il Kosovo potrà progredire, in quanto parte della regione, verso l´integrazione all´Ue. La Commissione continua a lavorare affinché i cittadini e le imprese dei paesi Balcani occidentali abbiano una visione concreta della prospettiva europea. Nel corso del 2009 la Commissione potrebbe proporre, in base ad una valutazione per paese, di sopprimere l´obbligo di visto, sempre che risultino soddisfatte le condizioni stabilite. . |
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