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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Novembre 2008 |
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PRIVACY: ACCOLTA LA SEGNALAZIONE ACCPI SUGLI ECCESSI DEI CONTROLLI ANTIDOPING WADA E CONI “A SORPRESA”
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Nell’ambito del Salone del Ciclo e Motociclo in corso alla Fiera di Milano, è stata data notizia dell’accoglimento da parte del Garante per la Protezione dei dati personali della segnalazione presentata lo scorso maggio dall’avvocato Federico Scaglia per conto dell’Assocorridori riguardo agli “eccessi” dei protocolli Wada e Coni, che paiono pregiudicare il diritto alla privacy dei ciclisti. Il Garante ricorda come il Gruppo di lavoro per la Protezione dei dati personali abbia già sottolineato alcuni elementi critici presenti nel codice Wada, la cui attivazione è prevista a partire dal 1° gennaio 2009. Quanto al modello predisposto dal Coni e destinato agli atleti, il Garante rileva che non vi è chiaro con quale livello di dettaglio debbano essere fornite le informazioni sulla reperibilità giornaliera “anche in considerazione” osserva il Garante “del breve periodo di attesa dell’atleta da parte dell’ispettore antidoping nel luogo indicato in caso di controlli senza preavviso, periodo trascorso il quale viene comminata all’atleta la sanzione per elusione del controllo”. Il Coni, inoltre, non fornisce alcuna indicazione sul flusso di dati tra le organizzazioni nazionali ed internazionali, le federazioni internazionali e la Wada. “Pertanto” sottolinea il Garante “l’informativa fornita dal Coni agli atleti risulta inidonea e dev’essere rivista”. Il Coni dovrà specificare le informazioni personali sulla localizzazione e la reperibilità giornaliera degli atleti, così che essi sappiano con certezza quali sono i dati da trasmettere e vengano evitate indebite interferenze nella loro vita privata. Il Garante per la Privacy si sofferma anche sul sistema Adams progettato dalla Wada, la banca dati su piattaforma internet che serve da centro di raccolta e scambio dei dati inerenti all’attività antidoping. In questo caso, le riserve del Garante si riferiscono alla mancanza di precise e adeguate garanzie sulla titolarità della banca dati, l’autorità di protezione dei dati, i tipi di informazioni trattate e la loro comunicazione a terzi. Non manca un intervento sul luogo di esecuzione dei controlli fuori competizione: “Si evidenzia che l’eventualità che i controlli a sorpresa di svolgano nell’abitazione o nella stanza di albergo dell’atleta potrebbe comportare la raccolta di informazioni riguardanti la vita privata dell’atleta o riferite a terzi estranei (per esempio, i familiari) non necessarie, non pertinenti o eccedenti rispetto alla finalità di verifica del doping, con conseguente ingiustificata ingerenza nella sfera personale degli interessati”. Il Garante, che ora potrebbe verificare i presupposti per una sanzione amministrativa nei confronti del Coni, sollecita il Comitato olimpico nazionale a specificare in modo inequivoco le informazioni personali obbligatorie per la reperibilità degli atleti, evitando di richiedere informazioni che comportino indebite interferenze nella vita privata o portino a rilevare dati sensibili e giudiziari. «Si tratta di un indubbio successo dell’Accpi» sottolinea il presidente uscente Amedeo Colombo. «Viene così premiata la nostra intransigenza: siamo a saremo determinati tanto nei confronti di chi all’interno del nostro mondo continua a barare, inclusi gli stessi corridori, quanto nei confronti di chi dimostra scarso rispetto per i diritti degli atleti. ». |
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