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Notiziario Marketpress di
Venerdì 07 Novembre 2008 |
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INAUGURATA MOSTRA SU SAN CROMAZIO DI AQUILEIA
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Il Friuli Venezia Giulia è tuttora un crocevia di genti e religioni, e rappresenta la piattaforma ideale, al centro dell´Europa, dalla quale proiettare lo sviluppo della nostra comunità. Attorno a questo concetto si è articolato, il 6 novembre, l´intervento del Presidente della Regione, Renzo Tondo, all´inaugurazione della mostra ´Cromazio di Aquileia - al crocevia di genti e religioni´, inaugurata nel Palazzo Patriarcale, a Udine. Il Presidente ha esordito rivolgendo un plauso ai curatori della mostra, ai ricercatori, e al Centro di produzioni televisive dell´Ufficio Stampa della Giunta regionale (che ha realizzato un filmato inerente il tema della rassegna), per l´egregio lavoro compiuto. Un lavoro minuzioso, sfociato in una mostra che consentirà di guardare con più fiducia al futuro, anche nell´attuale momento, che è difficile dal punto di vista economico e sociale. Lo studiare la storia, ha detto Tondo - "non significa semplicemente guardare al passato, ma ci deve consentire di trovare le radici della nostra comunità, e i valori profondi che la pervadono". Valori che ci permetteranno, secondo il Presidente, di rivolgerci al futuro con maggior serenità. Sarà infatti possibile ricavare le energie necessarie a superare la crisi in atto, coniugando il talento, la forza, la ricchezza della tenacia della nostra gente. Valori che forse provengono proprio dalle antiche radici degli abitanti di queste terre. In precedenza, l´arcivescovo di Udine, Pietro Brollo, aveva a sua volta affermato che è giusto ricercare nella storia per saper ricostruire il futuro. Ciò, specialmente a vantaggio dei giovani, affinchè sia loro più facile comprendere l´identità. La mostra ´Cromazio di Aquileia al crocevia di genti e religioni´, ospitata nel Palazzo Patriarcale di Udine, che rimarrà aperta fino all´8 marzo del 2009, è stata realizzata nel sedicesimo centenario della scomparsa del vescovo, poi fatto Santo (408 d. C. ), protagonista dello sviluppo della cultura della sua comunità. Morto mentre scappava da Aquileia a Grado incalzato dai visigoti. Com´è stato ricordato nel corso degli interventi, dopo l´introduzione di monsignor Duilio Corgnali, degli arcivescovi di Udine, Pietro Brollo, e di Gorizia, Dino De Antoni, del sindaco di Udine, Furio Honsell, del Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, del cardinale Walter Kasper, prefetto del Pontificio consiglio per la promozione dell´Unità dei cristiani, e di don Sandro Piussi, curatore della rassegna, Cromazio fece infatti tradurre brani delle Scritture dal greco e dall´ebraico, affinchè divenissero patrimonio di tutti. Ed è ritenuto un punto di riferimento ecclesiale,sia per l´Occidente che per l´Oriente cristiano, tanto che fu definito da San Girolamo ´il più dotto e il più santo dei vescovi dell´epoca´. La sua opera profonda, e nello stesso tempo certosina, fu però dispersa assieme al patrimonio di Aquileia, che allora era la capitale della X Regione Augustea, e contava circa 200 mila abitanti, con la caduta dell´Impero romano e la discesa dei barbari. Ma divenne poi sede di una delle più importanti Chiese dell´Occidente. Nella ricorrenza del sedicesimo centenario della morte di San Cromazio, su iniziativa dei vescovi delle quattro diocesi della regione è stato costituito un Comitato nazionale, che ha organizzato un convegno, tenutosi lo scorso mese di maggio, e la mostra, che si compone di duecento pezzi tra i quali coppe ed elmi d´oro d´epoca e di uso imperiale. Di quando cioè Aquileia era la roccaforte dell´impero romano. Sono il frutto di una meticolosa ricerca eseguita dagli studiosi a partire dal secolo scorso nelle principali biblioteche d´Europa, dalla Spagna, alla Francia, alla Germania, all´Italia. E provengono, come due splendidi elmi dorati usati nelle lotte tra Licinio e Costantino nei Balcani, anche dalla Serbia. Tra l´altro, vi si possono ammirare opere in avorio, miniature, il ´Dittico delle cinque parti´, proveniente dal Duomo di Milano con le immagini del Vangelo descritte da Cromazio. Oltre a reliquiari dei martiri e degli apostoli, e alle monete dell´epoca. Le sezioni espositive, ´Aquileia città di frontiera´, ´I potenti di Roma e i barbari´, ´Aquileia delle genti´, ´Cromazio tra i cristiani e i pagani´, ´Cromazio nel segno della parola´, ´Cromazio e la Chiesa del suo tempo´, ´Cromazio e la Chiesa del suo tempo´, ´Cromazio in Aquileia cristiana´, ´Cromazio Beseleel: l´architetto del tempio´, e ´Il segno di Giona´, sono accompagnate dai filmati realizzati dal Centro televisivo dell´Ufficio Stampa della Regione. La mostra sarà visitabile dal martedì al giovedì dalle 9 alle 19, e dal venerdì alla domenica e nei giorni festivi, dalle 10 alle 20. . |
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