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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Novembre 2008 |
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PROTEZIONE CIVILE DOPO LŽAZZERAMENTO ANNUNCIATO DAL GOVERNO RESTANO SOLO I FONDI REGIONALI COME FUNZIONA IL SISTEMA TOSCANO DI PROTEZIONE CIVILE CI SONO ANCHE 400 ASSOCIAZIONI IN UNA RETE CHE È ATTIVA TUTTO LŽANNO 24 ORE SU 24
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Firenze, 10 novembre 2008 - LŽannunciato azzeramento del finanziamento statale per il 2009 destinato al fondo regionale per la protezione civile significa la messa in crisi di un sistema che in Toscana è particolarmente articolato e coinvolge numerosi soggetti: dai Comuni, alle Province, alla Regione, a moltissime associazioni del volontariato. Vediamone, in estrema sintesi, organizzazione e numeri. Una sala operativa, un centro funzionale, dieci sale provinciali Il sistema toscano di protezione civile si basa sul funzionamento in rete del Soup, la sala operativa unificata permanente, del Centro funzionale per lŽallertamento meteo, delle sale provinciali della protezione civile e di ben 40 centri intercomunali che insieme tengono sotto controllo lŽintero territorio regionale. Il Soup La sala operativa unificata perma nente, con sede a Firenze, ha personale presente (da un minimo di 2 persone ad un massimo di 4) 24 ore su 24 e per 365 giorni lŽanno. Il suo funzionamento è garantito da quasi 100 addetti. Venti sono i dipendenti regionali, 45 appartengono ai vigili del fuoco e 30 al corpo delle guardie forestali. Il Centro funzionale per lŽallertamento meteo EŽ attivo grazie ad un gruppo composto da oltre 35 specialisti, 24 dei quali sono dipendenti regionali, 8 del Lamma, il Laboratorio per la meteorologia, e altri dellŽArsia, lŽAgenzia per lo sviluppo e lŽinnovazione in agricoltura. EŽ in grado di diramare previsioni specifiche per ciascuna delle 24 zone in cui è suddiviso il territorio toscano, segnalando i livelli di criticità (moderata, ordinaria, elevata) previsti. Dispone di una rete di circa 500 sensori pluviometrici. Le sale provinciali della protezione civile e i centri intercomunali Le sale sono una per ognuna delle dieci province toscane, garant iscono una reperibilità 24 ore su 24 per tutto lŽanno e sono in contatto costante via telematica con la sala operativa centrale. I 40 centri intercomunali sono soprattutto nelle zone più lontane dai comuni capoluogo e garantiscono la copertura dellŽintero territorio regionale. Per la protezione civile il più alto indice di gradimento Secondo il periodico sondaggio condotto dalla Ekma in 19 regioni, con interviste ad oltre 20. 000 persone, nel primo semestre 2008 il servizio regionale più apprezzato dai cittadini italiani è risultato proprio la protezione civile, che con il 65,2% di risposte positive, precede la cultura (61,2) e il turismo (55,5). La media nazionale di risposte positive si attesta sul 49%. Dodici milioni investiti negli ultimi 5 anni La Regione Toscana negli ultimi 5 anni ha investito circa 12 milioni di euro per lŽorganizzazione e il miglioramento del proprio sistema di protezione civile. Risorse regi onali che restano. Nel 2008, la Regione ha stanziato 2,5 milioni di euro dal proprio bilancio, destinando 2 milioni alle emergenze e 500. 000 euro al potenziamento del sistema e al finanziamento delle organizzazioni del volontariato che vi partecipano, mentre sono 12 i milioni di euro destinati a finanziare il sistema antincendi boschivi. Risorse statali che spariscono I fondi statali sono progressivamente diminuiti negli ultimi anni. Per il 2008 erano previsti per la Toscana 8,8 milioni di euro. Una cifra che nel corso della riunione tenuta ieri a Roma è stata ridotta a 7 milioni, con un taglio per lŽanno in corso pari al 21%. Più netto, e pari al 100% è invece il taglio previsto per il 2009, con il quale il fondo statale viene dunque azzerato. La partecipazione del volontariato Sono circa 400 le organizzazioni del volontariato che fanno parte del sistema toscano di protezione civile, ma alcune di queste hanno varie sezioni. I pun ti di presenza operativi sul territorio sono quindi circa 500. Tra le organizzazioni che sono registrate nellŽelenco della protezione civile regionale ci sono le Misericordie, le Pubbliche assistenze riunite nellŽAnpas, la Vab (Vigilanza anticendi boschivi), la Croce Rossa, le associazioni dei radioamatori, le unità cinofile specializzate in ricerche sotto le macerie. Il progetto Colonna mobile: una task force di pronto intervento Si tratta di un insieme di risorse, mezzi, materiali e attrezzature suddivisi in moduli funzionali e pronte ad essere attivate in caso di necessità, alla cui predisposizione partecipano sia gli enti pubblici che le associazioni del volontariato. I moduli sono quelli dei soccorritori, dellŽassistenza alla popolazione, del soccorso idraulico, quello logistico e quello formato dalle squadre di valutazione post-sisma, forte di circa 400 specialisti appositamente formati. Un notevole parco mezzi, tanti uomini e 130 cani Ecco alcune delle dotazioni di cui dispone in Toscana il servizio di protezione civile: 12 cucine da campo in grado di preparare fino a 350 pasti ciascuna - 53 cuochi dotati di brevetto specialistico. - 200 tende da 8-10 posti letto ciascuna (con 1. 000 coperte e 800 brandine) - 250 torri faro e punti luce, con o senza generatori - 40 gruppi elettrogeni - 2 potabilizzatori, ciascuno dei quali produce fino a 2 metri cubi di acqua lŽora - 130 cani specializzati nella ricerca di persone rimaste sotto le macerie. Imponente lŽorganizzazione in caso di alluvioni e inondazioni: 400 motopompe capaci di drenare fino a 16. 000 litri al minuto ciascuna - 40 tra gommoni e imbarcazioni a motore - 2 sacchettatrici in g rado di confezionare ogni ora 1. 600 sacchi di sabbia - 400 operatori formati ed equipaggiati per il rischio idraulico - 450 tra furgoni e fuoristrada e 150 autocarri - 900 ambulanze disponibili - 15. 000 soccorritori sanitari - 190 veicoli destinati al trasporto dei disabili - 50 per quello di emoderivati e organi - 2. 000 operatori multiruolo - 100 tecnici allestitori di ospedali da campo. Piani nel 60% dei Comuni - Poco meno del 60% dei comuni toscani (170 su 287) dispone di un proprio piano operativo di protezione civile da attivare in caso di calamità. Molti altri comuni li hanno redatti o sono in fase di approvazione. Il servizio antincendi boschivi - La Regione destina a questo servizio circa 12 milioni di euro lŽanno, la stragrande maggioranza dei quali proveng ono dal suo bilancio, mentre è modesta (varia da 0,5 a 0,8 milioni lŽanno) la quota che le arriva dallo Stato e dallŽUnione Europea. Circa 1 milione è destinato al volontariato, le cui associazioni dispongono di 2. 500 volontari. Per il noleggio dei 10 elicotteri che sono pronti ad intervenire nei mesi più a rischio e per i 2 a disposizione nel resto dellŽanno servono 2 milioni di euro. LŽimporto della convenzione che la Regione ha stipulato con Vigili del Fuoco e Corpo Forestale dello Stato è di 900. 000 euro. Il resto del budget viene impegnato per i trasferimenti agli enti locali (le Province, le Comunità montane e alcuni Comuni) e agli enti parco per lŽopera di prevenzione, il pattugliamento del territorio e gli interventi di spegnimento che ogni anno sono mediamente tra i 500 e i 600, per unŽestensione media di circa 1,8 ettari lŽuno. . |
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