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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Novembre 2008
 
   
  IN VENETO RICONOSCIUTE TRE NUOVE INTESE PROGRAMMATICHE D’AREA. SONO LA PROVA GENERALE DEL FEDERALISMO

 
   
  Venezia, 11 novembre 2008 - Le intese programmatiche d’area permettono ai comuni di progettare, di collaborare e di agire in sinergia a vantaggio dei cittadini e dell’intera collettività. Alla Regione del Veneto è dato il ruolo importante di coordinamento e di condivisione. Insomma, è una prova generale di federalismo dal centro alla periferia, la testimonianza concreta della volontà della nostra regione di decentrare, dove è possibile e nell’interesse dei veneti, le competenze e le responsabilità. Ne è consapevole l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, che ha riconosciuto con un provvedimento mirato tre nuove intese che si aggiungono alle 22 già costituite: terre alte della marca trevigiana (27 comuni della provincia di Treviso con sede a Pieve di Soligo), alto vicentino (26 comuni della provincia di Vicenza con sede a Schio), medio brenta (24 comuni nelle province di Padova e di Vicenza con sede a Piazzola sul Brenta). Nel 2009 si faciliterà un ulteriore processo di aggregazione delle intese esistenti e si provvederà a individuare un soggetto responsabile nei rapporti con la Regione del Veneto, sia per quanto concerne gli aspetti programmatori, che per quelli amministrativi. Le intese programmatiche d’area sono di fatto lo strumento con cui la Regione del Veneto assicura la possibilità agli enti pubblici locali e alle parti economiche e sociali di partecipare alla programmazione con la definizione di accordi e la formulazione di proposte finalizzate allo sviluppo produttivo e sociale. “Sono, insomma, momenti di concertazione - ha ricordato l’assessore - con funzioni di analisi del territorio e in maniera particolare di proposta. ” Il disegno politico di sviluppo e la valorizzazione del territorio passano oggi attraverso le iniziative condivise delle intese programmatiche d’area. “I comuni - ha detto l’assessore - devono imparare sempre di più a fare gioco di squadra, a superare inopportuni localismi, a creare economie di scala, a mettere in rete le utility, a pensare oltre i confini comunali e provinciali. ” Per l’assessore le intese programmatiche d’area, che hanno superato le logiche dei vecchi patti territoriali per le aree depresse, sono divenute un utile strumento di progettualità. “Un modello di azione - ha concluso l’assessore - che dimostra di credere fortemente nell’integrazione, oltre i localismi e con attenzione soprattutto a tematiche quali l’energia, la viabilità, la fiscalità, l’accesso alle risorse, le vie telematiche di comunicazione, la produttività. ” .  
   
 

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